Nel periodo inverno-primavera, il sabato è divenuto per me “giorno della mtb”. Si perché io, Erby, genio indiscusso del calcio giocato (!), deliziando i pochi ma fedelissimi miei spettatori nel settimo giorno della settimana, almeno fino alla primavera inoltrata, sono “limitato” a dedicare alla bici questo poco tempo. Fortuna che in primavera le giornate si allungano!!!
La mia iniziazione alla mtb è stata lunga! Eccovi qualche data, partendo dal futuro:
02/07/11: ormai lo sanno tutti, anche i pochi ma fedelissimi miei spettatori, che in compagnia di Matteo e Alfredo cercherò di diventare “eroe per un giorno” alla Sellaronda Hero 2011!
14-17/04/11: con i già citati Matteo ed Alfredo, e con la partecipazione straordinaria di Luca, a…
30/03/10: arriva a casa la Cubelva! Primo grande acquisto di una mtb! Si tratta della splendida Cube LTD PRO 2010, gioia bella pescata, con l’allora grande sacrificio del contribuente, dal cilindro dell’erario personale, e consegnata direttamente dal nostro fornitore ufficiale di Cubelve.
04/12/06: arriva a casa la leggendaria Lee Cougan, fresco regalo di laurea del mio Big Brother preferito! Una mtb da urlo, che manteneva del tessuto originale forse solo il telaio, restylingata nel corso degli anni da quel pazzo furioso che risponde sempre allo stesso nome (lo chiamano Matteo, Atzu, il guru…). Per i curiosi-amanti ricordo, tra le altre cose: blocco pedivelle da Deore a XT, comandi cambio da SLX a XT, cerchi in alluminio dei freni V-brake sostituiti con cerchi ceramicati per aumentare la resa di frenata, (la chicca) forcelle RST Gila da 100 rimpiazzate da Marzocchi Marathon da 120mm e stelo da 32mm! Per un totale alleggerimento bici di un 1,7 kg!!!!
1994-2006: quel che passa il convento! Ossia mtb di quelle che regalano con i punti del carburante, che montano una forcella indegna di tal nome, che pesano 18 kg bagnate e 20 asciutte, che i freni dopo i primi 3 km ti salutano e cambiano mestiere! Ma all’inizio ti sembra di volare…
Before 1994: la prima mtb, di cui non ricordo il nome, ma già attrezzata con cambi Shimano, ottima per imparare ad impennare nel cortile di casa e per andare al mitico “pistino di San Michele” ed abbozzare i primi timidi salti!
Dopo questi brevi cenni storici, ora me la voglio tirare: sono il primo segugio del cinghiale che, aridaje!, ha sempre lo stesso nome. Ricordo quando durante i suoi primordiali giri solitari passava da casa nostra a salutare, a orari impossibili, tipo le 12.30 (scherzi, a quest’ora si mangia!), entusiasta di una bella e sana pedalata, spesso sporco ma contento. Riusciva a strapparmi un “dai, la prossima volta dimmelo che vengo anch’io!”, anche se spesso poi era la 3ª di prossima volta! Gnorante ero! Una delle prime uscite fu storica: Matteo condusse me e Paolo (lo conoscerete un giorno, forse…), con bici “noleggiate” a costo zero per una giornata molto impegnativa. Prima nei boschi dietro S. Cristina con tratti molto belli, discese e ripide salite (fu Paolo l’unico a scendere da sella :-P), poi salita “ai cacciatori” di Maggiora (e qui saltai giù io dal mezzo: avevo dato tutto in mattinata…).
Poi pian piano la passione prese il sopravvento: le uscite si fecero più frequenti, (una volta, impegnato a pensare dove mettere le ruote grasse sulle foglie, riuscii a tamponare Teo in discesa, rompendogli il cambio e costringendolo ad un rientro molto faticoso), l’interesse per questo mondo aumentato e con esso la capacità di cambiare camera d’aria bucata in tempi molto più rapidi! La voglia di avere un mezzo degno di questo nome, di uscire in mtb per pedalate più lunghe e sofferte e sudate, la caparbietà di sfidare se stesso buttandosi alla cieca alla prima salita che si incontra o andando a cercare quella famosa (vedi S. Salvatore o Madonna del Sasso). La necessità di “pimpare” la biga, come la chiamano alcuni, per avere controllo e risposte migliori (vedi pedalini e scarpette) o solo per esigenze estetiche… Ed ogni volta provi sensazioni diverse, ti senti più sicuro di lasciarla andare in discesa o spingerla in salita, impari a guardare più in là per affrontare eventuali ostacoli e fai tesoro delle esperienze precedenti.
Sono passato, tra gli altri, da Pila, dal Turlo, dal Devero e dal Duomo di Milano… ma le strade ed i sentieri da percorrere sono ancora molti, le gambe non sono ancora stanche, e l’anima Wildpig più viva che mai!
NdA: persone, cose e fatti narrati in questo articolo sono realmente esistiti e vi aspettano, da buoni cinghiali, per vedere se sotto sotto comincia a spuntarvi qualche pelo setoloso…