Cri: “Teo, ti va di andare ad Arenzano al mare?”
Teo: “Si può fare”
Cri: “Andiamo in bici e dormiamo in campeggio?”
Teo: “Ok, prepariamo le borse”
Le idee nascono dal nulla, aver sposato una donna fantastica rende le idee semplici 🙂
Ora dopo questa premessa vi dico già che non faro ne un racconto prolisso ne uno tecnico, vi racconterò delle sensazioni.
L’idea ci balenava in testa da tempo, il weekend appena trascorso abbiamo deciso di metterla in pratica.
Io ho una nuova bici da viaggio da provare dopo la brutta fine della mia a Malpensa dopo il viaggio in Finlandia, Cri ha voglia di fare una gita al mare, cosa manca? Fotocopia a colori delle tavole dell’atlante stradale per arrivare ad Arenzano e il gioco è fatto.
Sveglia sabato mattina alle ore 6, il tempo ci frena, sta piovendo molto… Ci riabbiocchiamo un attimo sperando che migliori.
Ore 6.40 non piove più, Cri nonostante il tempo incerto spinge per andare, trova abbastanza facilmente la mia approvazione, quindi ci si alza, colazione abbondante e alle 7.30 si parte!!!
Pedaliamo inizialmente su strade che conosciamo e che abbiamo visto sempre come grigie statali. Ecco, restano delle mere statali, ma questa volta rappresentano l’inizio di un mini viaggio, hanno tutto un’altro sapore!!!!
Pian piano usciamo da Novara e ci dirigiamo verso Alessandria, il paesagggio pur essendo sempre simile riesce a cambiare continuamente.
Vecchie aziende agricole si alternano a campagne, risaie fino a prendere l’aspetto di un bosco non troppo fitto nelle vicinanze del Po.
Il Po, fiume mai attraversato in bicicletta, e assicuro che farlo da una strana sensazione 🙂
Ci fermiamo a fare uno spuntino con uno dei panini che abbiamo fatto a casa, uno spuntino prima della sosta per pranzo e ripartiamo!
Arriviamo in zona valenza, affrontiamo delle bellissime colline, qui il paesaggio è cambiato molto ed ha assunto l’aspetto tipico di Langhe e Monferrato.
Scolliniamo e siamo quasi ad Alessandria, decidiamo di attraversarla tutta, lasciarci la “grossa città” alle spalle e fermarci al primo paesino che incontreremo per far la sosta pranzo.
Dopo esserci rifocillati (sempre con i panini preparati a casa, ma che come ha imparato anche il buon Erby, consumati in certe occasioni hanno un sapore speciale.
Siamo a 130 km circa, ne mancano ancora circa 70, ma noi passata questa città, prendendo la direzione Ovada vediamo la strada in discesa!
Si, la vediamo noi però….
Facciamo ancora una quarantina di km, passiamo Ovada e siamo in zona Masone. Avete presente? Siamo in zona turchino, quella dove piove sempre.
Ci fermiamo un secondo, ci mettiamo il giubbino anti pioggia e da li a poco inizia a piovere, tutto previsto 🙂
Partiamo a pedalare sotto la pioggia e dei turisti con la moto pieni di borsoni si girano a salutarci a a farci un segno di “forza” col braccio.
Qui la nostra strada, che come dicevamo calcolavamo in discesa, comincia a salire. Sedici km di salita, abbastanza morbida (8 sotto un bel diluvio) ci porterà in cima al passo del Turchino.
Una galleria minuscola e surreale ci fa attraversare la montagna. Dall’altro lato un barettino in legno pieno di motociclisti.
Probabilmente gli stessi motociclisti incrociati prima (che senza caschi e moto non riconosciamo) alzano una birra al cielo per salutare il nostro passaggio.
Mancano 12 km a Voltri e da li ne mancheranno 6 ad Arenzano. Qui ci sembra di ricevere un regalo: il nostro viaggetto è praticamente finito e i km che ci porteranno a Voltri sono tutti in discesa!!!!
Riprendiamo felici la strada, la discesa prosegue ovvimente liscia.
Anche il clima è cambiato, un tepore ci abbraccia, il sole ci da il benvenuto, l’aria inizia a saper di salsedine.
Siamo felici, per noi non si tratta solo di essere arrivati, ma di aver percorso la strada.
Chi ci segue ormai l’avrà capito che oltre alla mountain bike pura sono un forte sostenitore del turismo lento, poi una meta normalmente raggiungibile in auto, raggiunta in bici o a piedi assume tutto un altro sapore!
Torniamo a noi, ormai siamo arrivati, andiamo in campeggio, ci facciamo una meritata doccia, giretto in spiaggia e cenetta (cucinare col fornellino fuori dalla tenda è stupendo) . Abbiamo fatto 200 km e per stasera ci accontentiamo di fare tappa al bar del campeggio e andare a letto presto.
Domani portiamo le bici in spiaggia!
Per la cronaca: il ritorno è stato fatto in treno. le bici pagano un supplemento di 3.50 € valido per 24 ore.
Noi abbiamo preso 4 treni di cui 3 con supporto trasporto bici… Beh, il supporto ovviamente non era presente su nessun treno tranne uno, e per accedervi si dovevano comunque fare 4 scalini … Non male direi…