Questo saggio, scritto e sceneggiato in collaborazione con Piero, Alberto e tutta la famiglia Angela di Superquark al completo, è dedicato a…tutti: amici cinghiali in vacanza o al lavoro, stesi sul lettino ad arrossire o dietro ad una scrivania a non dormire, con la birra in mano o il mouse puntato sullo schermo. Un saggio che ci serva a capire le abitudini estive delle varie specie di cinghiali.
Vediamo come si comportano queste strane creature:
Sus scrofa pedalens: specie più rara in assoluto, la si vede spesso durante l’anno solare a macinare km su strada per diventare protagonista nei mesi più caldi di imprese eroiche (è già successo in passato e sta succedendo di nuovo…), munito di bici,borse,gambe,tenda… Si aggira solitamente in coppia: un esemplare femmina snello e intelligente (!) ed un maschio più robusto e testardo (!), li si può riconoscere perché stanno in fila indiana e spesso hanno degli evidenti segni di pelle scura su braccia e gambe. Se vi capita di avvistarli, non fatevi scappare l’occasione di abbeverarli, dar loro un giardino o prato dove accamparsi: sono innocui, a volte, teneri e giocherelloni.
Sus scrofa irrequietus: solitamente testardo nelle sue idee, è il classico esempio di animale che quando vede una preda, non si stanca mai fin quando l’abbia raggiunta e messa sotto i denti. Passa nel corso della sua vita dal completo fancazzismo sportivatletico ad una passione sfrenata per le due ruote grasse, specie se grosse, tanto da convincere sia l’esemplare femmina a caricare la biga in auto e fare qualche giretto in pista ciclabile al mattino o nel preserale, sia qualche isolano a farsi noleggiare una mtb che si possa definire tale per esplorare sentieri siculi. La femmina del branco può mordere…
Sus scrofa sognans: è questa una specie particolare, difficile da individuare perchè spesso il suo habitat naturale è in mondi lontani. L’ovulazione della specie lo ha portato ad una buona resistenza alla fatica, ma non ancora alle grandi migrazioni in terre selvagge su due ruote; ed è così che nel periodo della calura estiva cerca riparo all’ombra di enormi alberi e intanto sogna di svegliarsi all’alba ed andare a correre-pedalare in riva a mari e oceani. La specie che ha raggiunto questo livello è definita sus scrofa gaius.
Sus scrofa pentitus: facilmente avvistabile e distinguibile dalla massa faunistica mondiale, il pentitus è solito accumulare il grasso necessario al letargo con largo anticipo, diventando abnorme durante l’inverno e simile ad una palla appena prima dell’estate, in controtendenza rispetto al normale ciclo “culinario” degli ursidi. Raggiunto il limite stomacheo della mammella maschile con dosi eccessive di malto-acqua-luppolo, tenta di recuperare il tempo perso dandosi alla caccia (di esemplari femmina), alla corsa e alla pedalata, mostrando nel complesso buone doti di agilità. E’ comunque una specie da salvaguardare, ed è per questo che son nati i kebabbari! Può diventare dolce, tenero e mangiarvi subito dopo!
Fermandoci a questi primi “sviluppati”, spesso sotto, tra i mammiferi artiodattili della famiglia dei suidi, vi auguriamo una immensa BUONA ESTATE!
A presto su questi setolosi canali!