Salve a tutti! Eccoci alla parte tre di tre della nostra presentazione sulle pista ciclabili (qui la prima parte e qui la seconda). Oggi ci occupiamo dei vari e possibili strumenti di moderazione del traffico. Eccone alcuni:
Attraversamenti stradali rialzati
Elevare la carreggiata e portarla alla quota del marciapiede in prossimità degli attraversamenti pedonali ottiene molteplici effetti, quali la minore velocità dei veicoli in transito e la possibilità per il pedone di attraversare la strada con una maggiore sicurezza; il pedone ed il ciclista possono attraversare la strada senza scendere e risalire sul marciapiede con evidenti vantaggi soprattutto per persone con difficoltà motorie; la continuità che si viene a creare tra gli opposti marciapiedi rafforza lo status di precedenza del pedone sull’attraversamento pedonale.
Cuscini berlinesi
In questo caso, variano l’altezza del tratto stradale e la posizione del veicolo in transito, con le due ruote di sinistra più alte rispetto a quelle di destra. Un’ulteriore peculiarità del cuscino berlinese deriva dal facile deflusso delle acque piovane a lato strada, dalla possibilità per i mezzi pubblici di attraversare lo strumento senza risentirne gli effetti, ed infine di non avere effetti sulla circolazione delle biciclette.
Ingressi nelle zone
La finalità di questo strumento è: segnalare la differenza dell’ambiente urbano in cui il guidatore si sta immettendo e stimolare un comportamento di guida differente e consono alle particolarità della zona (intensa vita pedonale). Lo strumento deve anche imporre all’automobilista un effettivo rallentamento della velocità in virtù del regime di circolazione a 30 Km/h delle ZTM.
Le isole centrali
Servono a canalizzare il traffico in prossimità di incroci per facilitare la svolta o le immissioni in punti di particolare pericolosità e ridurre la larghezza della carreggiata per rallentare la velocità. Per migliorare l’efficacia dell’isola centrale è possibile associarla ad altri strumenti di moderazione del traffico quali chicane o cuscini berlinesi che possono aumentare l’effetto di riduzione della velocità dei veicoli.
L’isola centrale associata all’attraversamento pedonale consente di realizzare una condizione di particolare sicurezza per il pedone in punti della strada che presentano evidenti condizioni di pericolosità come, ad esempio, in presenza di scuole e giardini pubblici. Per garantire l’efficacia dello strumento è fondamentale aumentarne la visibilità a distanza in modo tale da permettere un progressivo rallentamento dei veicoli in avvicinamento.
Il cul de sac
E’ in pratica una strada divenuta a fondo cieco in seguito ad una riorganizzazione normativa che vieti l’attraversamento nelle ZTM. Essendo però necessario consentire l’accesso ai mezzi di soccorso, si può per esempio applicare barriere rimovibili e permettere la circolazione delle biciclette senza creare interruzioni del percorso. In questo modo, il traffico veicolare si riduce a quello generato dalle attività locali, scaricando sulla rete stradale più ampia le vetture che transitavano nella zona stessa. L’interruzione si configura come uno strumento che presenta le migliori opportunità soprattutto in prossimità di scuole, parchi o zone strettamente residenziali.
Le mini rotatorie
Le mini-rotatorie permettono di ridurre la velocità degli autoveicoli sia lungo tratti di strada rettilinei sia, soprattutto, in corrispondenza di punti sensibili come gli incroci. Per la loro realizzazione è consigliabile l’utilizzo di materiali diversi dalla pavimentazione del resto della strada al fine di renderle visibili già a distanza e per aumentare l’effetto di visibilità l’inserimento di elementi centrali quali paline d’illuminazione, elementi decorativi o arredo verde.
Rotatorie ciclabili
Negli incroci tra la rete principale di percorsi ciclabili e quella secondaria rappresentata ad esempio dalle ZTM sono sempre più utilizzate le rotatorie: esse possono però presentare problemi di sicurezza per la circolazione dei ciclisti, soprattutto in uscita delle auto dalla rotatoria. Se le rotatorie sono di dimensioni ampie e quindi la velocità delle auto aumenta, è sempre consigliabile realizzare percorsi ciclabili in sede propria.
Termina qui amici la nostra presentazione sui progetti di piste ciclabili. Vi ringraziamo per la cortese attenzione, ma soprattutto ringraziamo FIAB e ARPAV, ed il loro contributo grazie al quale è nata questa serie di articoli!!!
A presto!