Sono giorni frenetici per noi di Apri gli occhi senza freni. Stiamo cercando di chiudere il documentario girato in Islanda e contemporaneamente organizzare al meglio la stagione 2012.
ciao Francesco, come prima cosa grazie per averci concesso l’intervista, leggo che sei da sempre appassionato a eventi estremi, a che età ti sei accorto che dentro di te c’era questa voglia?
Grazie a voi che date visibilità a iniziative come queste.
Devo dire che ho sempre praticato sport e conosciuto da piccolo il mondo del kayak…fino all’adolescenza ho provato un pò di tutto senza fermarmi mai per colpa del mio caratteraccio e delle numerose “incomprensioni” con i miei allenatori.
La passione per gli eventi estremi è dovuta un pò a questo, l’incapacità di subordinarmi alla logica di una squadra e la voglia di conoscere i miei limiti( nel 2007 ci sono andato veramente vicino attraversando l’Adriatico in Kayak senza mai fermarmi dall’Istria a Pesaro).
Ti va di spiegare cosa è ‘Apri fli occhi senza freni’, come è nato il team e l’intero progetto?
Apri gli occhi senza freni è un progetto che trova la sua espressione in un format televisivo, più precisamente in una serie di documentari che noi definiamo “informali”. L’idea di questo tipo di prodotto è nata facendo una serie di riflessioni…In primis cosa vorremmo vedere in TV?? La risposta è stata unanime: Un prodotto di divulgazione, fruibile a tutti e un pò “sbottonato” rispetto a quello che offrono i documentari nelle Tv italiane senza però cadere nel trash…Devo dire che mi sono molto ispirato a Missione Natura di Vincenzo Venuto…un grande!
Apri gli occhi senza freni è una creatura partorita dalla fantasia mia e di Giacomo Bartolucci. Non ho mai “razionalmente” pensato a come è nata la prima scintilla, però vi assicuro che si sono mixati la nostra voglia di viaggiare, la curiosità di conoscere e la mia voglia di “reciclarmi” senza abbandonare lo sport ( non posso più dedicare 5-6 ore al giorno agli allenamenti come quando tentavo guiness in kayak). Se dovessi spiegare con un unico motivo la nascita di Apri gli occhi senza freni direi che è la reazione immunitaria a tutto quello che ci circonda, un rigetto a questa situazione di stagnazione in cui siamo invischiati oggi.
Siete un super gruppo! Oltre a te troviamo: Giacomo Bartolucci il un sognatore, Aljoscha Krackhardt il più giovane dei bikers, Fabrizio Aschi amante della montagna in continua la ricerca di avventura, Nicoletta Salviato in in prima linea nel programma di medicina umanitaria, Eugenio Cinti Luciani direttore della fotografia in documentari, Gianluca Guidi fotografo, Paolo Tarantini fotografo, Francesco Principini fonico, microfonista autore di videoclip musicali e documentari. (link a who) Direi che bisogna essere molto affiatati per convivere tutti quanti, hai qualche evento ‘buffo’ che ci puoi raccontare?
Non è sempre facile stare in un gruppo, e devo dire che anche solo l’idea mi spaventava. Al contempo ho scoperto che condividere tutto da un water a un evento potenzialmente tragico come l’esplosione di un vulcano ha creato tra noi un amicizia fraterna.
Il team ha preso forma da solo. Io e Giacomo dopo aver programmato sulla carta il da farsi e il tipo di prodotto che avevamo in mente abbiamo iniziato a cercare un regista-operatore….ne abbiamo trovati tre! Uno ha portato dentro l’altro! Paolo ha detto -Due camere sarebbero meglio di una…- e una volta entrato Eugenio ha commentato -Per fare quello che avete in mente occorre un fonico!!-
Così la famiglia è cresciuta…Abbiamo anche dovuto prendere scelte difficili e tagliare un membro del gruppo con cui avevamo speso parola. Gianluca è rimasto fuori, non è mai facile scegliere, ma Francesco (il fonico) era essenziale per avere un audio di livello…Per questo motivo pur non essendo venuto fisicamente con noi trovate nel nostro sito anche la sua foto…spero di non aver perso un amico e confesso che non ho ancora trovato il coraggio di ricontattarlo…
A questi membri “permanenti” si uniscono in ogni avventura dei bikers e collaboratori nuovi ognuno dei quali ci arricchisce con il proprio vissuto.
In sella alle proprie biciclette “a pignone fisso”, gli atleti percorreranno centinaia di km, attraversando territori estremi, filmando ogni momento e vivendo tutte le realtà e peculiarità dei
luoghi.
In una produzione come la nostra la cosa più importante è abbattere i costi. Con l’autofinanziamento e piccole sponsorizzazioni i soldi non sono mai abbastanza. Superato il problema economico e i lunghi mesi di pianificazione una cosa spiacevole è stato l’imbarco delle biciclette sull’aereo…penso che ci sia veramente poca chiarezza e poche possibilità per gli sportivi che vogliano portare il proprio mezzo con se…
In loco un minivan con la troupe ci seguiva passo passo e durante gli spostamenti più problematici le bici venivano caricate in un carrello adattato al compito alla bell e meglio!
Devo dire che la in Islanda di cose ce ne sono successe …vero Giacomo??? E’ stato capace di spaccare la brugola del canotto del sellino e girare un’intera giornata a ginocchia larghe alla Pierino…che risate…solo a fine giornata al primo villaggio in un cantiere edile scambiando una brugola appena fresata con un paio di lattine di birra siamo riusciti a sistemare la sua bici…
Di aneddoti buffi ne avremmo a palate…come aver scambiato le prestazioni di un meccanico con del caffè per la sostituzione dei pneumatici da “neve” (inventati con i ragazzi del M.C. Bike)…quanto sono tirchi questi italiani!!!ahahah
L’impresa è molto ambiziosa, e per quel che ho visto sicuramente mi aspetto da voi altre iniziative, è stato difficile trovare sponsor?
il Calendario 2012 è già pieno! Siamo ambiziosi e vogliamo dimostrare che con le idee giuste anche senza budget mostruosi si possono realizzare documentari di qualità. Trovare sponsor il primo anno è stato molto difficile…FAREMO-POTREMO ma di concreto in mano avevamo poco. Devo quindi ringraziare tutti quelli che hanno sposato la causa a “scatola chiusa”…
Oggi le cose, per quanto difficili, sono diverse ci presentiamo proponendo un progetto che ha basi solide, mostrando il trailer del materiale prodotto lo scorso anno.
Secondo te, quale è la cosa più importante che va tenuta sempre in cosiderazione quando si progetta un viaggio come il vostro?
Io rispondo con la testa Giacomo lo farebbe con il cuore(credo). Quali sono gli obbiettivi?? Questo non va mai perso di vista. Più pragmaticamente penso alla copertura economica( muovere 8-9 persone non è come fare una vacanza…) Giacomo risponderebbe l’alchimia tra i membri del gruppo…questo è il motivo che porta il nostro “sodalizio” a durare nel tempo!!
Cosa ne pensate delle ruote grasse? Qualcuno di voi ha questa passione e, se c’è, come viene vissuta?
Risposta “tamarra”. Con la ruota magra ci siamo cimentati in passaggi da MTB…(e voi che avete visto il trailer ve ne siete resi conto:-)
Risposta seria. Giacomo spinge anche per provare qualcosa di diverso(MTB) io non ci ho mai pensato seriamente perché vorrei mantenere come marchio di fabbrica delle nostre attività la fissa.
Mai dire mai visto che in realtà sono un Canoista riciclato(con pessimi risultati) in bicicletta 🙂
A proposito del trailer: davvero molto bello! Quando sarà pubblicato? Le immagini sono stupende, impermeate da un fascino unico. Banalmente, tra i ghiacci, il freddo e le asperità siete trovati a dover girare e rigirare alcune scene o stato un montaggio del meglio raccolto?
Grazie per i complimenti; il trailer sarà pubblicato i primi giorni di dicembre, stiamo curando gli ultimi dettagli. Stefano Bari (il chitarrista degli Otto Ohm) oltre ad avere scritto le musiche di (quasi) tutto il documentario si sta cimentando con una colonna sonora per il Trailer e stiamo aspettando il nullaosta da un gruppo musicale islandese a cui abbiamo chiesto due pezzi. L’altra cosa da fare è inserire la grafica…non si finisce mai!
Per il discorso del montaggio vi dico con orgoglio che il trailer mostra solo un assaggino…il meglio lo lasciamo per il doc!
quando eravamo la abbiamo concesso raramente ai nostri operatori il bis…ma nel documentario troverete qualche sequenza più studiata come quelle dove è stato usato lo slider.
Certi tramonti credo paghino da soli l’esperienza. Che effetto fa rivedersi in video? Immagino vengano rievocate tante immagini, e correggimi se sbaglio anche un pulsare, un richiamo, che dice ‘che aspetti, riprovale, risfidati’ ??
Devo dire che è davvero una bella sensazione. Non tanto per l’edonistico motivo di vedere le proprie facce ma sopratutto per il lavoro che abbiamo fatto a monte, dalla stesura del progetto ai più piccoli particolari della realizzazione.
Montare un video e ancor di più un documentario porta via energie pari al viaggio? Credo sia difficile dover racchiudere in un tempo delimitato intere giornate, sbaglio?
Fortunatamente non me ne occupo io….LAVORACCIO!!! In questi giorni Eugenio, Francesco con l’aiuto di un tecnico specializzato in montaggio stanno chiudendo il lavoro. Montare un documentario è molto difficile! In un clip fanno da padrone le immagini forti, le scene più emozionanti…mentre in un documentario devi seguire una sequenza temporale, ma sopratutto devi dare un corpo a queste immagini, raccontare una storia.
Fareste il Tour Divide in fixed?
Un sogno che coltivo da tempo è la “PATAGONIA EXPEDITION RACE”…se qualcuno volesse raccogliere l’invito(si partecipa a nazioni ogni squadra è composta da 3 uomini e una donna…l’Italia non ha mai partecipato).
Confesso che fino a poche ore fa non conoscevo il Tour Divide adesso per colpa vostra ho un altro sogno!!! Certo che ci parteciperei con la fissa!
Realisticamente la vedo dura con un lavoro, una figlia…però una pazzia per un esperienza come questa la farei sicuramente.
Se posso esser curioso, c’è qualche piano per un evento su territorio nazionale? Oppure i progetti attuali sono tutti dislocati fuori dall’Italia?
Domanda giustissima!!! Direi che sotto questo aspetto siamo proprio gli italiani medi…abbiamo quanto di più bello al mondo sott’occhio e non ce ne rendiamo conto! Diciamocela tutta, per gli sponsor e reti televisive il lavoro sul nostro territorio ha quasi sempre un appeal minore!
Nel 2012 termineremo un progetto iniziato quest’autunno nella Gola del Furlo e ad aprile porteremo un gruppo di ciclisti sui percorsi dell’Eroica(spero partecipiate numerosi!) un altro inconveniente è che un lavoro in Italia fa terribilmente rima con BurocraLand…è più difficile fare le cose con i permessi qui che scalare un ghiacciaio in Islanda…
Il 2012 è alle porte, pronti per la Gran Fondo di New York?
La GFNY sarà il giusto coronamento di una stagione piena di trasferte…siamo fortemente convinti ad affrontarla con lo scatto fisso 46×18…avete visto che salite???
L’evento principale del 2012 sarà la realizzazione di un reportage in Uzbekistan. Ci divideremo tra percorsi mozzafiato mai battuti da biciclette, ma cercheremo anche di analizzare le piaghe che colpiscono questo meraviglioso paese…
Grazie ancora Francesco per il tempo che ci hai dedicato e aspettando il documentario speriamo di aver instillato anche nei nostri lettori la bellezza e l’importanza di esperienze come le Vostre.
Amici cinghiali, il documentario andrà in onda su Sky, il trailer quando disponibile sarà visibile su YouTube e Vimeo, guardatelo!!!