Orientamento in pillole 2^ parte – Spostiamoci lungo l’azimut e orientiamo la cartina

L’altra volta vi avevo lasciato con la bussola in mano e l’azimut calcolato a guardare da lontano il punto che volete raggiungere, ricordate?

Bene, se facessimo finta che il mondo sia piatto a questo punto basterebbe iniziare a camminare verso la meta facendo in modo che l’ago magnetico della bussola rimanga sempre sovrapposto alla freccia disegnata che abbiamo fatto combaciare girando la ghiera. Presto traguarderemmo la meta. E vai!

Ma cosa succede se tra noi e il punto di destinazione ci sono monti, valli e altri elementi che non ci permettono di vedere esattamente la destinazione? Beh, occorre ripetere questa procedura N volte, puntando sempre qualcosa che riusciamo a vedere e che non si perda durante la marcia. Sicuramente bisognerà sfruttare la cartina per identificare questi ‘punti’ in modo da accertarci che corrispondano alla linea di marcia corretta.

Sfruttare la cartina… cioè?

Beh sicuramente sappiamo, come già detto, che il lato superiore della cartina è il nord quindi supponendo di dover traguardare un punto visibile e sapere se è quello che effettivamente pensiamo sia sulla carta occorre saper orientare la cartina. Non preoccupatevi, son tre semplici mosse!

  1. giriamo la ghiera della bussola fino ad avere la freccia ivi disegnata nella stessa direzione della freccia di direzione disegnata nella parte trasparente della bussola (ignorate l’ago magnetico che farà gli affaracci suoi)
  2. mettiamo la bussola sulla cartina facendo combaciare un suo lato con una delle righe disegnate che meridiani
  3. giriamo la cartina e la bussola (tenendole sempre combacianti al punto 2) finché l’ago non si sovrappone lungo le due frecce del punto 1

Ecco fatto! Ora la cartina è orientata!