Si lo so, e se ci seguite da un pò lo sapete anche voi: sono un appassionato di bici e del suo utilizzo in ogni forma e sostanza.
E ammetto che ho sempre pensato che le grosse città fossero un inferno per i ciclisti. oltre che un mondo grigio dove i motori la fanno da padrone (e anche per questo abbiamo aderito da subito al progetto Salvaiciclisti).
Poi pochi giorni fa sono andato con mia moglie Cristina a trovare il mio grande amico Gnozzi (autore del primo e del secondo e purtroppo speriamo solo per ora ultimo episodio della più spassosa rubrica del sito) e la sua compagna a Torino.
Conoscendo la nostra grande passione per il ciclismo ci han proposto di muoverci per la città a due ruote e noi ovviamente abbiamo accettato.
Io e Cri abbiamo utilizzato 2 bici di loro proprietà e loro, in quanto residenti, han sfruttato le bici del progetto di bike sharing attuato in città e siamo “partiti” per la nostra giornata metropolitana in bciclettà.
Beh, che dire, a Torino ero stato molte altre volte per via dei nostri amici residenti li, e spesso abbiamo “gironzolato” tutta la giornata sia in macchina che con i mezzi pubblici e onestamente non ho mai amato molto la città in oggetto per via della sua caoticità.
Questa volta la situazione è cambiata, e molto!
Prendere le vie secondarie, vedere chiesette che non conoscevo minimamente, essere in un punto e cinque minuti dopo in un punto che precedentemente muovendoci in macchina credevo fosse a chilometri di distanza; arrivare in un punto, legare la tua bici al palo ed entrare in questo o quel posto, uscire, riprendere la bici e cercare il palo successivo.
La giornata è volata, la sera non si era ne stanchi (dai, alla fine i chilometri fatti non sono molti e soprattutto sono intervallati) ne innervositi dalla guida frenetica che con la macchina si è costretti a vivere.
Come al solito lo ammetto, sono di parte, ma devo dire che davvero visitata in questo modo Torino mi è piaciuta molto di più, e mi è piaciuto vedere che , vuoi la crisi, vuoi lo sharing, vuoi la scarsità di parcheggi, ho notato un discreto numero di ciclisti.
Credo davvero che un mondo più ecologico possa esserci, e credo davvero che la bici in città possa reappresentare la svolta.
Che qualcosa stia cambiando? Speriamo, ma speriamo questo sia solo l’inizio di una lunga e costante marcia verso un mondo più consapevole.
Ps: ci sono anche degli appunti negativi:
- Il bike sharing può funzionare, anzi, funziona, servirebbero però qualche addetto che migri le biciclette dai punti con maggiore saturazione a quelli dove se ne trova meno (in questo modo si creerebbero inoltre posti di lavoro)
- La maleducazione viaggi indistitamente su 2 o 4 ruote, non esiste differenza e lo sappiamo, quindi ovviamente più volte abbiamo rischiato di essere schiacciati da automobilisti che ci vedono solo come un intralcio; però ho anche visto ciclisti noncuranti di aiuole, occupare tutta la corsia e legare le bici in punti con riferimenti turistici rendendone difficile la lettura
- strettamente collegato al punto sopra, va bene incentivare l’uso della bici, ma farlo rendendo disponibili anche delle rastrelliere a cui legare il proprio mezzo? ne ho vista una in tutta la giornata…