Buongiorno. Torniamo a domenica 15 luglio. Per gli amici cinghiali, la 1° edizione della Torino Vertical Bike era la 1° gara, o manifestazione organizzata, o scampagnata cittadina cui partecipare. Occasione per far capolino a Torino e salutare Cristina e Paolo. E dico scampagnata perché come al solito l’imperativo era divertirsi pedalando e terminare la giornata con le gambe sotto al tavolo, mangiando maccheroni and salamelle. E c’era effettivamente la curiosità di pedalare in un percorso cittadino, con preannunciate scalinate, salite e discese in collina.
Partenza da Piazza Castello, ore 9.00: tutti in griglia, noi defilati, in fondo, in attesa del via. Si parte ed i primi scorrazzano subito via, mentre noi passiamo sotto lo striscione partenza, chi salutando il pubblico, chi video filmando, chi gongolando ancora per il pettorale n.ro sette, chi correndo con la bici in spalla. Un tratto iniziale tra le vie cittadine, le prime scale e i primi gradini curvi, poi giù per una scala fin quasi a toccare il Po, e costeggiando il fiume, si percorre la zona chiusa al traffico in direzione Lingotto. Si prendono le rampe girotondine per salire sul tetto ed una volta su, dopo aver dato un occhio al panorama, si torna da dove siam arrivati (per il dispiacere di molti che sognavano un giro sulle paraboliche). Ci ributtiamo in città, passando per un bel ponte di legno, poi zigzag tra le altre persone che passeggiano o corrono, si scavalla il fiume e dopo un breve tratto lungo la riva e una scalinata da fare bici in spalla, inizia l’apparente dolce salita che non si sa dove ci condurrà. La salita che inizia sterrata e morbida, prosegue asfaltandosi e termina di nuovo ghiaiosa, ci conduce al Colle della Maddalena: chi video filmando, chi per sfida personale salendola tutta con il 36, chi cominciando ad imprecare per le forze che venivan meno, ci godiamo l’arrivo al GPM, ben contenti che ora ci aspetterà la meritata discesa.
E la discesa è stata molto divertente, (per me, almeno all’inizio, senza freni (!) un pò meno), alternando tratti di single track ad altri più larghi dove lasciar andare. E dove alcuni altri bikers notavano le scorribande dei cinghiali! Un’altra scala bella lunga, e poi giù verso il fiume. Un giretto in un breve circuito con dossi artificiali e si ritorna sulle vie cittadine. Ormai Piazza Castello e l’arrivo sono lì, li vediamo, ma il percorso gira loro intorno fino a portare il contakm al numero finale di 33.5.
Una pedalata divertente, senza manie del tempo finale, con parte finale in collina veramente bella. Se possiamo dare un contributo a quella che potrà essere la seconda edizione dell’evento, ci permettiamo di consigliare una migliore segnalazione del percorso in alcuni punti e la separazione continua del senso di marcia dei bikers.
Dopo aver praticamente fatto tutti la doccia insieme nella vasca di casa di Cristina&Paolo, partiamo per la scampagnata: ci aspetta l’ultima spiaggia. Che è sì un modo di dire, ma che sulla strada per Pino Torinese è anche un ristorante con un “all’aperto” d’altri tempi, le tovaglie di carta a quadri bianchi e rossi. Si susseguono salame, piselli con limone, tomini, una teglia di olio con zucchine grigliate, peperoncini essiccati, insalata di riso, due teglie di maccheroni con olio, spiedino, salsiccia e carne alla griglia. Pausa. Caffè, limoncello della casa, grappa, e caffè shakerato della casa. Il tutto preparato dalle sapienti mani di Doc, venuto per noi direttamente da Ritorno al Futuro. Tanto che per ringraziarlo, gli abbiamo risparmiato spesso l’attraversamento pedonale verso il dehor, aiutandolo a sparecchiare e portare piatti e bicchieri al bancone. Un mito!