Quest’anno pare proprio che le uscite in bici siano proprio impossibili da pianificare… Tanti buoni propositi ma poi c’è sempre qualche inghippo.
E ‘ così che nascono mini uscite in solitaria con il tempo contato. La voglia di panorama è tanta e così sabato mattina, mentre mia moglie va al lavoro, io mi vesto, prendo la cartina del Mottarone e decido un percorso veloce e semplice che mi riporti a casa prima di mezzogiorno.
Mentre salgo in auto verso Armeno la radio mi tiene compagnia e alzo la musica per pomparmi un pò. E’ da un pezzo che non esco in solitaria e devo dire che la cosa quest’oggi mi piace. Di tanto in tanto ci vuole.
Partire freddo ai piedi del Mottarone non è una genialata, lo so, anche perchè le prime rampette sono impegnative a gamba non pronta. Mentre mi inerpico il cielo si fa più sereno; l’asfalto serpeggia sotto di me e per ben due volte vengo sorpassato da gruppi di stradisti che un pò incuriositi mi guardano le ruotone tassellate… effettivamente sempro un pò un pesce fuor d’acqua. Non porto la goPro questa volta, mi affiderò alla piccola compatta che porto appesa al mio “sempre pesante” zaino.
Percorso circolare
Percorso ufficiale per : Mountainbike
Ideale per: Trekking, Mountainbike
Percorso in zona: Collina, Montagna
Etichette: Indicazioni percorso, Solitario, tranquillo, Registrato con GPS, Ruvido, Offroad, Sentiero, Strada di campagna / Strada consorziale
Lunghezza percorso
19.28 Km
Altitudine massima
1081 mt
Altitudine minima
515 mt
Dislivello positivo
669 mt
Dislivello negativo
650 mt
Informazioni sulla traccia: Articolo completo su http://www.wildpigs.it/2012/07/25/mottarone-sentiero-r34-r2-discesa-verso-coiromonte-e-armeno/
Altimetria
Punti di interesse limitrofi alla traccia
Passo la Madonna di Luciago, dove scatto una foto alla fontana e all’acqua che cade e al cartello che a lato della chiesa indica l’entrata all’itinerario 2 : Luciago-Cortano.
Io punto ad altro, quindi proseguo e arrivo al rifugio di Cortano circa al 7° Km, qualche foto anche qui e poco dopo, all’8° km mi infilo a destra : finalmente lo sterrato!!! Pedalare solitario, assorto e in pace è … stupendo. E’ come la via per valhalla.
Incontro anche alcune mucche al pascolo, qualche asino (io escluso) e alcuni pastori. Saluto tutti, anche le caprette.
La discesa verso Coiromonte è una jeepabile, scorrevole e veloce. L’idea per non avere noie e imprevisti. Lambisce il Monte Falò che rimane alla sinistra e tra dolci pendii discende guardando, in alcuni punti, il lago d’Orta. Questa zona è anche chiamata “Le tre montagnette“. Non sono mai stato in cima al Monte Falò ma in questo articolo si vedono diversi scorsi e mi prometto che ci farò una capatina.
Sbucato troppo presto a Coiromonte giro stretto a destra e mi rifiondo su uno sterrato che in breve porta in un sottobosco, poi ad un pratone ed infine giù, al torrente Ondella che guado in un sol boccone 🙂 C’è veramente poca acqua.
Da qui ad Armeno manca pochissimo ma la strada offre un sottobosco pieno di foglie che mi ricorda molto l’autunno e i suoi profumi. Il suono dell’acqua che scorrre fa da guida fino a sbucare sull’asfalto e da qui al centro paese (c’era mercato sabato, quindi ho fatto il giro largo per tornare all’auto). Triste per il tempo volato guardo l’ora e sono in super orario, quindi salto in auto e mi fiondo a casa. Anche quest’avventura è andata. Breve ma intensa…
Per chiudere vorrei una massima che suggella perfettamente lo spirito dell’uscita, alla faccia dei grandi percorsi che vorrei fare e che vedo passare sotto il naso, fatti da altri. E’ una scritta che ho visto sulla maglia di un mio amico ‘Non importa che uccello hai, l’importante è che si alzi‘ !!