Buongiorno amici cinghiali! Oggi volevo esprimere alcune mie riflessioni sulle vacanze che ho appena trascorso con Sara in Alto Adige, nella splendida cornice delle Dolomiti e della Val Gardena. Certo, il paesaggio definito patrimonio naturale dell’umanità dall’Unesco non lo scopro di certo io: la sua bellezza e maestosità parlano da sole. E noi cinghiali le abbiamo già incontrate personalmente qui. Oggi volevo semplicemente rendere omaggio alle enormi possibilità di utilizzo delle biciclette che si presentano in questa zona d’Italia. Mtb, bici da discesa o citybyke: ognuno trova il suo percorso preferito. E che percorso!
Le nostre scampagnate in bici in Val Gardena sono partite con la “gita” al Passo Sella e alla Città dei Sassi, con discesa a S.Cristina (BZ), gita molto impegnativa sia nei tratti in salita (dislivello di 800 mt) che in quelli in discesa, ma con paesaggi da ammirare meravigliati durante le pedalate. E una volta a S.Cristina, attraverso la ciclabile (ex-trenino) di nuovo a Selva di Val Gardena, in tutta tranquillità, lontano da auto e con lo sguardo alle montagne.
Altra gita è stata quella nella Vallunga, una valle che come dice il nome stesso si allunga tra i monti del Gruppo del Sella da una parte, al Parco naturale delle Odle, (altra zona meravigliosa) dall’altra. Un percorso per famiglie con poca pendenza che comincia da Selva e arriva fino a quando il sentiero si fa più stretto e si deve proseguire a piedi, tra prati verdi e mucche al pascolo che bevono dalla tua stessa sorgente d’acqua.
Ma quello che più mi preme sottolineare, è la numerosissima varietà di piste ciclabili che si incontrano in Alto Adige (almeno rispetto alle nostre zone, correggetimi se sbaglio!). Durante i tragitti in auto, ho visto piste ciclabili lungo l’Adige che partono da Trento e arrivano fino a Bolzano e poi si diramano verso la Val Gardena o Merano; ho visto piste ciclabili nei centri più abitati e conosciuti come Brunico e Merano, dove le vie cittadine sono piuttosto sacrificate alle auto pur di dare spazio alle bici (ma ben venga questa impostazione di pensiero!): e non si è fatto altro che modificare leggermente la segnaletica a terra per creare questi percorsi! Ho visto piste ciclabili che correvano lungo la strada che porta da Cortina d’Ampezzo verso Dobbiaco e oltre verso Brunico: e noi che eravamo in auto avremmo voluto scendere e montare in sella!
In fondo non occorre tanto lavoro; forse solamente non ci si pensa abbastanza…
Ps: se vi capita, e fatevelo capitare (mi raccomando) di andare in Val Gardena a fare due pedalate, ma non avete la bike e volete noleggiarla, chiedete a Francesco, ragazzo simpaticissimo e soprattutto molto disponibile! (anche a recuperarvi in caso di forature o altri problemi!)