Muro di Sormano from Jered Gruber on Vimeo.
Così disse Ercole Baldini il detentore del record di scalata con 9’24” e ammettendo di aver avuto qualche spinta di aiuto.
Ma cos’è questo discusso muro?
Era il 1960 quando l’allora Patron Vincenzo Torriani del Giro e della grandi corse nostrane era alla ricerca di qualche percorso per rendere più selettive le corse di allora e inserì il Poggio alla Milano-Sanremo, il Gavia al Giro d’Italia e il Muro di Sormano al Giro di Lombardia dopo il tradizionale passaggio sul Ghisallo.
L’effetto desiderato fu ben oltre l’aspettative, questa multattiera di poco meno di 2 km con una pendenza media del 17% con punte al 25% si rivelò talmente dura da costringere i corridori dell’epoca a mettere il piede a terra e farsi spingere dal pubblico lungo il tragitto (ndr. da ricordare che le biciclette di allora non avevano rapporto sufficentemente corti come quelli di oggi).
Venne inserito solo per 3 edizioni (1960-1961-1962) e poi eliminato perchè considerato troppo duro, ma rispolverato nell’edizioni 2012 del Giro di Lombardia.
Nel 2006 “il Muro” venne asfaltato, su ogni metro è stata riportata la quota di altitudine e le frasi di grandi corridori e addetti ai lavori che passarono di li, tra cui quella di Ercole Baldini:
“E’ impossibile salirci”
I rapporti consigliati
I professionisti al Giro di Lombardia l’affronteranno con il 38-36×28, per un amatore consigliamo un 34×29 o più corto.
Allora amici cinghiali chi viene sulla salita?