Il primo amore non si scorda mai. Già. E sto parlando amici cinghiali della prima bicicletta mountain bike che acquistai personalmente qualche anno or sono. La mia prima mtb. Il mio compleanno. Che soddisfazione! Una Cube Ltd Pro bianca e azzurra che mi fece subito innamorare delle uscite a pedali, nonostante non fosse certo la bicicletta più bella al mondo. Però era la mia. La Cubelva, come la ribattezzai dopo le prime uscite, mi accompagnò per poco più di un anno sui sentieri di casa (il Fenera) e in avventure mitiche, come l’ascesa al Passo del Turlo. Telaio in alluminio e buona componentistica come offrono di solito le mtb di casa Cube. Nella primavera dell’anno seguente, 2011, decisi di fare un passo avanti, acquistando un telaio in carbonio.
Non cestinai il telaio della Cubelva: “Teniamolo lì, non si sa mai…” E infatti, nella primavera (sempre in primavera accade qualcosa di straordinerio…!) di quest’anno, poiché ho iniziato a frequentare le piste ciclabili con Sara, ho pensato anche di rimettere in sesto la mia vecchia amata Cubelva, e renderla adatta a questa nuova esigenza (anche per non disturbare sulle ciclabili la 29’’ che nel frattempo era arrivata…)
Metto insieme i pezzi che ho già a disposizione. telaio, freni, manubrio, pipa. Mi metto alla ricerca di ciò che mi manca: raccolgo pezzi da Teo (dischi freni, deragliatori, grip shift), trovo pezzi di qua (forcella rigida in alluminio) e pezzi di là (ruote già montate); pezzi di su (movimento centrale dal ciclista) e pezzi di giù (anello della serie sterzo su misura fatto da un collega). L’obbiettivo è quello di assemblarla da me, quindi via con Youtube e discussioni on line e forum a manetta per capire come montare un particolare o sganciarne un altro, fosse solo per capire con cosa avessi a che fare.
Che per uno poco esperto, come mi ritengo tutt’ora, è già un buon passo avanti. Per un neofita come me non è stato di certo facile: momenti goduriosi ed altri molto meno, che ti vien da dire “non cercare di rubare il mestiere ad altri!”; fasi in cui pensi di aver capito tutto e invece non hai capito un bel niente. O magari non puoi continuare il tuo lavoro perché ti manca quel cavolo di adattatore centre lock e non riesci a trovarlo e tutti i ciclisti della zona non lo hanno!
Ed ecco che la Cubelva è tornata in vita! Anzi no, è tornata e basta. Perché si sa, le bici non muoiono! Posso dunque ritenermi abbastanza soddisfatto del mio operato, che abbinato ai consigli, al noleggio gratuito degli attrezzi utili e alle mani sapienti del solito ciclista ha visto risplendere di nuovo il mio primo amore!