Giuseppe Sartorelli – Tour del Monte Bianco

Giuseppe Sartorelli – Tour del Monte Bianco

Il Tour del Monte Bianco in bici ?? Eh si… A quanti piacerebbe fare un’avventura così ? A molti vedo… beh, oggi ce la sentiamo raccontare da Giuseppe Sartorelli !

Come prima cosa ti chiedere di presentarti ai nostri amici cinghiali, chi sei e cosa fai nella vita?

Sono un ragazzo di 30 anni, ho studiato ingegneria gestionale e lavoro in un grosso negozio sportivo nel reparto montagna&outdoor.

Sei un biker, questo risulta chiaro, ma di che tipo? E quando hai iniziato?

Sono prima di tutto un escursionista, e molto spesso prediligo la bici nelle mie escursioni..ma cerco di dare spazio anche al trail running e all’arrampicata. Non amo le competizioni fine a sé stesse, ma mi dedico principalmente a escursioni intese come avventure in luoghi che mi attraggono, e che hanno sempre emozioni da regalarmi..Non intendo lo sport come una competizione basata solo su un risultato..piuttosto come un’esperienza di confronto personale, fatica, soddisfazione, benessere fisico e psicologico, e miglioramento continuo delle proprie capacità. Insomma intendo lo sport come uno “stile di vita”. Sono un amante dell’endurance in tutte le sue forme, dell’all mountain e del freeride. Ho iniziato da bambino, all’età di 13-14 anni, quando trascorrevo alcuni mesi in Austria con la mia famiglia, e da allora la passione è cresciuta esponenzialmente anno dopo anno…

Che bici hai? E quanto tempo ci passi in sella?

Attualmente ho una Yeti SB95, una bici da all mountain. Mi alleno circa 3 volte alla settimana a seconda del tempo a disposizione, circa 15 ore a settimana, ma nel periodo estivo il tempo in sella raddoppia! Affianco la bici alla palestra e alla corsa a piedi(barefooting) un paio di giorni a settimana.

Come è nata e si è svolta l’avventura sul Monte Bianco? Quanti eravate e che tipo di preparazione hai/avete seguito?

L’avventura del Monte Bianco è nata a Febbraio, quando guardando alcuni documentari e leggendo racconti del giro attorno alla montagna più alta d’Europa, ne sono rimasto talmente affascinato da desiderare di viverlo il prima possibile! Eravamo in 3: io, Ilaria Balzarotti e Alessandra Maletta. La preparazione si è basata nel percorrere itinerari sulle Dolomiti con parecchi metri di dislivello (2000-2500m), con zaino pesante (7-8Kg), per simulare il più possibile le tappe che avrei dovuto affrontare..Ma avventure di questo tipo non si possono di certo improvvisare, è necessario iniziare un buon allenamento parecchi mesi prima.

Quali sensazioni si provano a portare a termine un’impresa del genere? La rifaresti?

Le sensazioni ed emozioni che si provano sono tantissime e non solo “piacevoli”: ovviamente tanto divertimento, adrenalina e piacere per gli occhi..ma non sono mancate fatica, fame, stanchezza, dolori, adattamento a condizioni climatiche difficili, rinuncia (finalmente) a tutti i comfort a cui siamo abituati e tanto freddo (i primi 3 giorni non si superavano i 6-7 gradi). Ma anche tanta soddisfazione salita dopo salita, tanto divertimento (adoro le discese tecniche sui sentieri), e tanta complicità con le mie due fantastiche compagne di avventura Ilaria e Alessandra, con le quali si è creato un legame davvero speciale. E ancora ho provato una sensazione di contatto molto intimo con la natura, con la montagna, ma soprattutto ho vissuto tanti momenti di solitudine, perchè le salite (specie se lunghissime) si affrontano ognuno con il proprio ritmo..ma solitudine in questo caso non è una parola negativa, è una solitudine costruttiva, una continua meditazione resa piacevole dalla fatica, che mi allontana dai problemi della vita quotidiana, me li ridimensiona. Se la rifarei?Certo che si, lo rifarei domani stesso!!

Hai detto che diventerai una guida di mountain bike, che iter si deve seguire?

Ho da poco concluso positivamente il corso per guide di mountainbike organizzato dall’ accademia nazionale di mountainbike. Bisogna innanzitutto possedere una buona tecnica di guida della bici, un buon allenamento, capacità di orientamento, di conduzione di un gruppo di persone, di meccanica e assistenza in caso di imprevisti meccanici e fisici.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Accennavi alla Cape-Epic. Ce la introduci con gli occhi di chi vorrebbe realizzare quel sogno?

Il mio obiettivo più grande per il futuro è partecipare alla Cape-Epic, una gara a tappe in South Africa di 800Km per 15.000 metri di dislivello, che si disputerà a fine Marzo a Cape Town. E’ una delle gare più belle, prestigiose e impegnative al mondo, e proprio per questo è a numero chiuso, e nonostante ospiti quasi 2000 partecipanti, è molto difficile avere la possibilità di parteciparci. Non mancheranno di sicuro fantastici e lunghi itinerari sulle Dolomiti, dalle parti del lago Di Garda, del lago di Como e un pòl tutto il Nord Italia.. e probabilmente per Giugno pianificherò una traversata da Est a Ovest delle Dolomiti o un’alta via in mountainbike…