“La corsa segreta”

Tyler Hamilton, ciclista professionista nel decennio dell’EPO, gregario di Lance Armstrong alla US Postal, un libro intrigante, che incuriosisce e fa comprendere il sacrificio di una vita vissuta ai massimi livelli per quello che è uno, forse in assoluto, degli sport più duri e faticosi del pianeta, se non lo si legge non si può comprendere neanche lontanamente di che razza di vita facciano questi ragazzi.
Crudo, cruento, da lasciarmi a bocca aperta mentre scorrevo le righe e sfogliavo le pagine, scioccante, pungente, incredulo di cosa può arrivare a fare l’essere umano pur di rimanere sulla cresta dell’onda, spinto dal successo, il denaro e l’ovazione dei fans.

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Hamilton un coraggioso? Forse, forse un po’ troppo tardi come tutti gli altri, ai quali non resta che l’amara tristezza di aver vissuto il grande ciclismo barando e raccogliendo solo la polvere del castello di sabbia che si sono costruiti attorno, coraggioso per un senso, si, quello di aver fatto nomi e cognomi e aver sconfitto l’omertà!
Bellissimo libro, lo ricomprerei, in qualche modo è di aiuto anche a chi crede che il ciclismo sia uno sport sano e dia un grande senso di libertà a prescindere dalla pura prestazione e per chi crede ancora nel ciclismo a “pan y agua”.

“Il risultato è un libro che descrive, probabilmente per la prima volta così dettagliatamente, il mondo oscuro e surreale del ciclismo, composto da medici compiacenti, manager senza scrupoli e atleti disposti a tutto, e correre rischi di ogni tipo – mentali, fisici, reputazionali, morali – pur di ottenere la vittoria sportiva.”

 

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