Cari amici Cinghiali, alcuni di voi avranno sicuramente, chi prima, chi dopo, partecipato ad un corso di guida della MTB.
Anch’io l’ho fatto e, in questa occasione, ho avuto modo di conoscere meglio due persone veramente in gamba, Piero Ruffino e Cristian Peterlin, che hanno fatto dell’insegnamento di questa disciplina la loro professione, attraverso la scuola di MTB Flower Bike, che ha la propria sede operativa a Maglione e a Masino, nell’anfiteatro morenico della Serra d’Ivrea, raggiungibile in modo semplice e veloce da Milano, Torino, Aosta e Vercelli (anche se, vi dirò, ho incontrato persone che arrivavano da ben più lontano per affinare la propria tecnica di guida).
Ho fatto con loro una chiacchierata, che vi riporto qui.
W: Piero, Cristian, presentatevi brevemente ai lettori: chi siete, cosa fate, di cosa vi occupate all’interno di Flower Bike?
Piero – Sono un maestro di MTB che arriva da tutt’altro sport: lo sci e l’alpinismo, in passato mi sono occupato per professione di montagna, ho conosciuto molte persone e molti “ambienti”. Ho avuto la fortuna di poter lavorare con colleghi esteri in ambito professionale… Ahimè se prima avevo dei dubbi sul sistema “sport Italia” …dopo le frequentazioni “estere” ho solo delle certezze… Ma questo poco ha a che fare con la tua domanda. In Flower Bike mi occupo ovviamente di insegnamento sportivo, sono Maestro e istruttore di MTB; principalmente insegniamo ai bimbi/ragazzi della scuola mentre con il progetto scuolamtb.it di cui, con Cristian e con Luca Casale, condivido la paternità e l’azione, mi occupo di insegnamento agli adulti e di insegnamento a colleghi maestri con meno esperienza. Devo dire che quello che faccio mi appaga, certamente non si diventa ricchi.
Cristian – sono un maestro di MTB, preparatore atletico e direttore sportivo. All’interno di Flower Bike mi occupo della didattica per i bambini più piccoli, cercando di educarli alla cultura sportiva e di insegnare loro le basi della tecnica ciclistica. Per i ragazzi della squadra agonistica invece sono allenatore e direttore sportivo, quindi mi occupo di tutto ciò che concerne la preparazione per le competizioni agonistiche.
W: Com’è nata la passione per la mtb?
Piero – Direi per caso, o meglio, anni or sono la utilizzavo per allenamento e se te la devo dire tutta… non è che mi piacesse poi tanto; dovevo ancora capire che sulla MTB puoi fare quasi tutto quello che puoi fare con un paio di sci, a parte gli scherzi la fisica non è un’opinione e certe dinamiche dello sciare o del guidare una bici, meglio se MTB, sono molto simili. Con gli anni mi è poi piaciuta, la MTB… prima corso maestro federazione poi componente commissione nazionale maestri e scuole MTB di federazione ed infine istruttore nazionale … Essendo allergico a certe cose che ho visto proprio in quegli ambienti… mi sono dimesso dagli incarichi “politici di federazione” con tanto di lettera pubblicata sulla mia pagina facebook, penso di essere stato messo all’indice e sicuramente sono stato uno dei pochi casi hahahahahaha. Cristian anche lui ha avuto complicati rapporti tra giovani maestri e presidenti vari ma se crede te lo racconterà lui 😉 .
Cristian – è nata davvero per caso, ma il discorso risulterebbe parecchio lungo. In breve: nasco come calciatore, ma ho praticato anche altri sport durante il periodo scolastico. Mi piace fare qualsiasi sport e mi piace insegnare, così quando Piero mi ha proposto di aprire una scuola di MTB ho detto “ok!”; per me fino ad allora il ciclismo era il giro d’Italia e il Tour de France, poi mi si è aperto un mondo. Ho scoperto che poteva diventare un lavoro, ma in breve tempo è diventata anche una passione ed ora mi diverto a pedalare su itinerari nuovi con gli amici bikers ed a prender parte alle gare di xc (da quest’anno anche Enduro) con i ragazzi del Team.
W: Qual è stato il percorso che vi ha portati alla creazione del progetto Flower Bike?
E’ nato tutto da un centro estivo per bambini, presso il quale Piero ha svolto il suo tirocinio da maestro; a settembre 2007 abbiamo aperto la scuola con i primi dieci bambini e ad aprile è diventato maestro anche Cristian. La scuola è cresciuta pian piano, gli allievi nel 2010 erano una trentina ed a quel punto abbiamo aperto la sede nel Baby Bike Park da noi costruito all’interno del parco monumentale del castello di Masino ed abbiamo iniziato a proporre i corsi rivolti agli adulti, i Corsi di SpecializzazioneMTB.
La scuola è cresciuta ulteriormente ed ora conta 35 bambini, 12 giovani agonisti ed una decina di amatori che portano i nostri colori in tutto il Piemonte; i corsi Specializzazione ormai sono richiesti in tutta Italia, questo ci permette di portare il nostro metodo in giro e di conoscere gente nuova con cui fare nuove esperienze in MTB.
W: Che tipo di attività si svolgono nella vostra scuola?
Nella Flower Bike abbiamo sostanzialmente 4 tipi di attività.
La scuola bimbi, in cui insegniamo la tecnica, partendo da un corretto sviluppo motorio e facciamo provare nuove esperienze ai bambini utilizzando la bicicletta.
Il Racing Team giovanile, costituito da 12 atleti usciti dalla scuola che prendono parte alle prove di XC e Enduro regionali, con qualche esperienza in ambito nazionale ed internazionale.
I corsi di tecnica per adulti che si svolgono mensilmente sul nostro campo scuola e che stanno crescendo sempre più da ormai tre anni.
Il Team Flower Bike amatori, conta una decina di tesserati che praticano escursioni e partecipano a competizioni di xc ed enduro regionali, senza però alcuna velleità agonistica; obiettivo: divertimento!!
W: Il vostro settore agonistico punta tutto sui giovanissimi: quali sono gli obiettivi della prossima stagione di gare ormai alle porte?
Gli obiettivi generali, di squadra, sono ben chiari:
partecipare a tutto il campionato “360Enduro” piemontese, cercando di fare esperienza ed eliminando via via gli errori che si possono fare in una competizione;
partecipare, con alcuni ragazzi, alla Piemonte Cup di cross country con le stesse finalità sopra descritte;
partecipare ad alcune gare nazionali ed internazionali per capire di che cosa si tratta, perché pian piano diventeranno pane quotidiano per i nostri ragazzi.
Dimostrare a se stessi, a noi maestri ed alle altre squadre che gli anni di scuola in cui abbiamo lavorato tantissimo sulla tecnica possono avere un riscontro in ambito agonistico.
Ci sono poi diversi obiettivi personali e sportivi che riguardano però la crescita di ogni singolo atleta; non posso dirvi di più.
W: Recentemente siete stati al Meeting Maestri e Scuole MTB (1-2 marzo scorsi, NdR). Raccontate ai lettori, brevemente, la vostra esperienza: cosa bolle in pentola nel mondo delle scuole di mountain bike ?
Sì, siamo stati al meeting in Piemonte, ospiti della magnifica struttura di “The OFFICE PUMP TRACK” a Caselle To.se e sui sentieri di Fiano (TO) …. che bella esperienza, abbiamo conosciuto tante persone provenienti da tutt’Italia appartenenti sia alla Federazione sia agli EPS o a semplici ASD, modi sicuramente molto differenti di intendere che cosa è una scuola di mtb, ma, proprio per questo, interessanti.
scuolamtb.it è un network che raggruppa e raduna tutti i maestri e le scuole che vogliono migliorare le conoscenze sull’insegnamento della tecnica della MTB indipendentemente dall’appartenenza od affiliazione; passi da fare sono molti a partire dalla standardizzazione dei metodi ma chi è abituato a fare sport … della fatica ed delle cose non semplici, non si spaventa.
W: Avete recentemente pubblicato un libro: Wildpigs.it vi concede un mini-spazio promozionale in questa intervista….
Pubblicare un libro, piantare un albero e fare un figlio, per l’ultima ci penserà Cristian… a parte gli scherzi, il libro è nato da una esigenza specifica della nostra scuola che in Italia non trovava risposta… non esisteva un libro di sola tecnica rivolto ai bambini. Dopo varie ricerche nell’editoria estera siamo arrivati alla conclusione che dovevamo scrivercelo se lo volevamo un libro che non parlasse di com’è fatta una forcella o come ci si allena per una olimpiade… Così dopo due ristampe del nostro primo “Il mio diario di MTB” Miraggi editore ci ha supportato con questa iniziativa editoriale. Il libro si caratterizza per un linguaggio semplice adatto ai bimbi e, man mano che gli esercizi si complicano, cambia anche il lessico diventando “più da adulti”. Cosa ci sentiamo di dire ? Acquistatelo ché, a parte il piacere tattile della carta da sfogliare, potrebbe esservi utile per imparare ad usare al meglio la vostra mountainbike.
W: Per terminare, due domande in una: cosa consigliereste ad un genitore che vorrebbe avvicinare il proprio figlio al mondo della mountain bike (età adatta per iniziare, etc etc)? Per quanto riguarda gli adulti, cosa vi sentite di condividere col pubblico che si avvicina a questo mondo, riguardo alla vostra esperienza di insegnamento?
Contrariamente a quanto si crede, avvicinare un bimbo ad una scuola di mountain bike non è così costoso come sembra: è sufficiente una bicicletta mtb funzionante, abbigliamento ginnico ed un caschetto….certo, se poi si decide di diventare agonisti, i costi crescono…
A volte ci chiedono di iscrivere bimbi di 4 anni…lasciateli giocare!!!!! Alla Flower bike ci si può iscrivere dalla prima elementare, ma abbiamo accettato qualche eccezione (ben ponderata) di bimbi che facevano l’ultimo anno di scuola materna.
E’ interessante a questo proposito citare anche un “post” pubblicato da un maestro di MTB nostro allievo in un corso perfezionamento di scuolamtb.it rivolto alle dinamiche di insegnamento per bambini: “I bambini sono come le spugne….dipende tutto da che gli diamo da assorbire! E noi vogliamo dare loro un’attività sana, che possa formare e sviluppare le abilità motorie dei piccoli e rinforzare positivamente fiducia in se stessi e capacita’ di relazione con i compagni e con gli adulti.
Per farlo nella maniera più corretta possibile, questo fine settimana lo abbiamo passato in un corso intensivo con una delle realtà più interessanti nella formazione di giovani bikers, Flower Bike Scuola MTB.
Ci piace il loro obbiettivo: aiutare piccoli uomini e donne a crescere sani ed equilibrati attraverso un utilizzo pulito della pratica della MTB e non, come spesso accade in contesti sportivi, creare illusorie e premature macchine per l’agonismo!! ” Diego
Per quanto riguarda gli adulti, noi tendiamo a consigliare a tutti almeno un corso di MTB per imparare alcuni “trucchetti” che permettono di affrontare in sicurezza i passaggi un po’ più tecnici che si trovano sui sentieri; altrimenti sarebbe come comprare una macchina senza saperla guidare in sicurezza per strada.
Ci sentiamo però di spendere anche due parole per i “vecchi bikers” che da anni praticano questo sport. Provare un corso di tecnica non è un disonore e vi accorgerete di quante cose non sapevate, di quanti passaggi ritenevate difficili mentre invece non lo sono. Chi è convinto di sapere già tutto difficilmente potrà migliorare.
Per concludere, vi ricordo che potrete trovare dei tips sulla tecnica di guida anche nella rubrica che la Flower Bike gestisce all’interno del mensile 365 Mountain Bike e vi invito a cercare su YouTube il canale di scuolamtb.it.
Ringraziamo Piero e Cristian, da tutti noi Wildpigs e dai lettori, il più caloroso in bocca al lupo per il futuro!