Buongiorno amici cinghiali. Mi porto avanti, facendo un sacco di auguri a tutte le donne e specialmente a quelle che seguono questo blog, in occasione della loro festa di domani. E questo articolo capita a fagiuolo proprio perchè parlerò di una donna che sta per partire per un’impresa unica.
Questa donna si chiama Paola Gianotti, viene da Ivrea, e domani da Ivrea partirà con la sua bicicletta per fare il giro del mondo. Si, avete capito bene: il giro del mondo.
Un giorno, scovo on line sul sito della Regione Piemonte la notizia di Paola e del suo viaggio. Poi a casa navigo più in là, la cerco su facebook e le scrivo un messaggio cercando di estorcerle una simil intervista per questo blog. Lei accetta. E scatta la chiamata al telefono.
Una chiamata allegra, in cui le faccio le domande che mi vengono in mente al volo, senza traccia scritta, e lei si presenta e risponde cortesemente.
Parto subito con la domanda più scontata possibile: Perchè questa decisione di fare il giro del mondo in bicicletta, e le chiedo quasi scusa per la banalità della questione posta (che le hanno già fatto in mille!). Lei si mette a ridere, ma comincia a raccontare che fin da piccola viaggiava molto, prima con i genitori in camper, poi con la sorella e lo zaino in spalla in molti luoghi, e pure lontani, del mondo. Infine il desiderio non troppo nascosto di partire e girare il mondo in bicicletta. Un giorno, chissà. Poi quel giorno arriva, e sarà l’8 marzo 2014.
Perchè i desideri sono belli da realizzare, ed è inutile cercare di nascondersi dietro ad una o l’altra scusa. Se ti scatta la molla, se decidi che è giunto il momento, allora quello è il momento giusto (lo diceva anche una pubblicità!).
Quindi potrei scrivervi di come durante la telefonata mi abbia raccontato dell’anno e poco più trascorso a programmare il viaggio, della difficoltà di organizzare logisticamente tutte le tappe, di trovare qualche sponsor che la aiutasse in questa impresa, di prepararsi fisicamente (da triatleta parte già abituata agli sforzi in un certo senso) e mentalmente (qui sottolinea come un buon 60% del risultato dipenda dalla forza mentale per sostenere la fatica).
Potrei dirvi che da Ivrea toccherà le seguenti località: Lisbona, Buenos Aires, Lima, Los Angeles, Miami, Melbourne, Bangkok, Instanbul, Venezia, Ivrea. E che non sarà solamente un’esperienza personale e solitaria: Paola infatti ha chiesto e ottenuto (evviva evviva!) la collaborazione di Università italiane e centri specifici per raccogliere importanti informazioni sulla condizione del fisico e della mente umana sotto sforzo e stress (Paola dovrà in pratica a fine tappa compilare delle tabelle affinchè i dati possano poi essere studiati). Inoltre le hanno “costruito” una speciale borraccia in grado di monitorare la qualità dell’aria in ciascun luogo in cui si troverà a pedalare: geniale!
Infine potrei dirvi che nell’impresa sarà assistita da due persone a bordo di un camper che seguiranno logistica e tutto il necessario, attraverserà con la sua bella bicicletta in acciaio qualsiasi condizione meteo e climatica possibile, passando da climi aridi e asciutti ad altri molto umidi o piovosi, cercando di pedalare una media di 220 km al giorno, per un totale di circa 30.000 km pedalabili. Con l’obbiettivo del Guinness dei Primati: si perchè Paola sarà la seconda donna a tentare l’impresa e a cercare di battere il precedente record detenuto da una ragazza greca: 152 giorni contro i 145 “previsti” da Paola.
Sicuramente un intervistatore serio avrebbe chiesto a Paola anche quali paure avesse prima della partenza, cosa si aspettasse di incontrare durante il viaggio e cosa proprio desiderasse evitare. Ecco appunto, un intervistatore serio.
Da intervistatore wildpig quindi auguro alla determinata, grintosa e allegra Paola di godersela in pieno e fino in fondo, alla grande e alla wildpig! A presto e buon viaggio!
Ps: per tutte le altre info, andate al seguente link, dove tutto è meglio spiegato.