Eccomi qui,
come anticipato domenica ho ripreso, spero per continuare, a correre trail.
La location di partenza è stata Gargallo e il tracciato si è sviluppato all’interno del Fenera.
Sono agitato, è da tempo che non corro per correre e alcune condizioni oltre a quelle fisiche sono cambiate.
Non riesco a dormire bene, mi sveglio presto, faccio colazione ComeSeNonCiFosseUnDomani, Cri (mia moglie) e Giacomo (mio figlio) e parto per la meta.
Arrivo li presto, sono tra i primi. Ma ad aspettarmi trovo già mio padre (per tutti il mitico Ugo). Li, solo per esserci, solo per farmi compagnia e vedermi partire.
E’ un’ex podista, è lui che mi ha attaccato questa passione.
Ovviamente iniziamo a parlare della corsa, mi dice come come era ai suoi tempi, come si preparava lui, come erano le gare.
Mi accompagna al bar per non farmi prendere freddo, mi offre un caffè e mi da consigli su come affrontare la gara, i cali di forza, la stanchezza e per ultimo mi consiglia di mettermi in tasca quella bustina di zucchero che non ho usato nel caffè perchè potrebbe tornarmi utile 🙂
Mi dice che dopo la partenza andrà a maggiora a guardare la gara di xc (la mountain bike è invece una passione che deve a me), mi chiede di Giacomo, suo nipote e sua nuova passione 🙂
La gara parte. Lui e li al via con Cri e Giacomo che nel frattempo sono venuti a vedermi anche loro. Sorrido in partenza, bello vederli li tutti e tre.
La gara prosegue, io parto (per me) bene e penso a quel quadretto, alla compagnia che mi ha fatto mio padre e ai suoi consigli. Passano i km e inizia la stanchezza. e i suoi consigli diventano davvero buoni.
Arrivo al 14 km con svariati metri di dislivello nelle gambe e non so neanche come mi chiamo. Mi fermo al secondo ristoro e nel ripartire le gambe sono dure.
Proseguo a fatica, ma penso ai consigli e a quanto sarà bello arrivare al traguardo. Mi illumino, sorrido e mi butto in gola lo zucchero di quella bustina che mi è stato consigliato di prendere con me.
Arrivo diverso tempo dopo al traguardo.
Non lascio neanche il chip, prima vado in macchina a prendere il cellulare.
Chiamo mio padre e gli racconto più o meno tecnicamente come si è sviòluppata la corsa.
Chiamo mia moglie e le racconto semplicemente che contro ogni mia aspettativa sono ancora vivo..
Per me è stato un bel ritorno ai trail e una buona occasione per prnsare.
Per pensare che in questa giornata particolare mi va di dedicare questo normalissimo trail a mio padre, quella persona che più invecchia (e più invecchio) e più mi rende orgoglioso di essere suo figlio.
Grazie papà, spero un giorno di essere lo stesso per mio figlio!