La mia prima volta con un Wildpig

Cari amici cinghiali, mi chiamo Lorenzo e mi trovo a scrivere per la prima volta per questi nuovi amici fuori di testa.
Il perché ancora non lo so, ma sono sicuro che un motivo lo troveremo.
Vorrei iniziare questa collaborazione raccontandovi della mia prima volta con un Wildpig. Eh si, perché c’è sempre una prima volta! (con prima volta, non fraintendetemi, intendo la prima volta che ho visto un Wildpig).
Era il lontano 2012… Mi trovavo sull’Altopiano delle Manie – Finale Ligure – per la 24 ore di Finale. La gara stava volgendo al termine, era scattata la ventiquattresima ora da qualche minuto, e l’adrenalina era a mille perché tutti stavano attendendo i vincitori. Io ero l’addetto alla chiusura del percorso dopo il passaggio del rider della squadra vincitrice, che avrebbe appunto chiuso la gara e la possibilità agli altri atleti di partire. Me ne stavo lì in attesa, contemplando le acrobazie degli altri componenti della squadra vincitrice che intanto si erano raggruppati, pronti a fare l’entrata trionfale insieme all’atleta che stava finendo il giro. Nel frattempo però ho notato un altro atleta, un po’ in disparte, e non ho potuto fare a meno di paragonare questo con il gruppo di pedalatori: lui barbuto, con una maglia a maniche lunghe tutta colorata su cui predominava un rosa shocking e un logo con il muso di un cinghialazzo nero e incazzato. Una bici tutta nera e un’escursione molto enduro e molto poco cross country, ma la cosa che mi ha colpito di più è stato il boccalone di birra che teneva orgogliosamente in mano a mo’ di trofeo. Il ragazzone sfoggiava anche un sorriso pacato e godurioso, forse mitigato dalla birra che era ormai a meno di metà.
Loro, invece, tutti gasati della loro vittoria ormai palese e imminente, della bravura di ognuno nell’aver battuto i tempi dell’altro, delle prodezze che erano capaci di fare in sella ad una mountain bike.
Scambiai anche quattro chiacchiere con tutti: chiedendo ad entrambi i gruppi il motivo della loro presenza in quella zona, i vincitori mi risposero che stavano aspettando il loro atleta per fare un’entrata trionfale e portare a casa un’altro trofeo. Lui, il cinghialone solitario, mi spiegò che stava aspettando il suo amico per fare anche loro un’entrata trionfale, ma in puro stile goliardico e al solo scopo di farsi del ridere… questo anche il motivo della birra in mano, che a questo punto era quasi finita.
Il mio istinto, alla fine, non ha potuto far altro che portarmi sempre più verso quel solitario bevitore di birra, a scapito dei magnifici vincitori della 24 ore di Finale.
Fu così che conobbi il primo Wildpig della mia vita, a cui ne sono seguiti molti altri.
Sarà perché sono attratto dalla gente “strana”, perché vincere la 24 ore non è che sia poi tutta sta roba, ma divertirsi alla gara si, sarà per questi o per altri motivi ma i Wildpigs da allora mi sono rimasti nel cuore… ed eccomi qui, a scrivere per loro!
I vincitori della 24 ore?? E chi se li ricorda…
W i Wildpigs… che sono molto roch’n’roll!
E voi? Come li avete conosciuti?
Lorenzo