Ci sono quei giorni in bici in cui pianifichi l’uscita organizzando tutto alla perfezione: meta, tempi di percorrenza, numero di partecipanti, condizioni meteo, ecc.
Poi ci sono le uscite coi Wildpigs, comunicate alle 18:20 del giorno precedente col messaggio:
“Ciao! 840 da me domani!
Ci sei?
Destinazione!
SALCAZZO!!!”
…Io li amo…
Ci si ritrova e siamo io (Pol), Teo, Alby, Fabio e Claudio, che incontro per la prima volta.
“Dove si va?
-Dobbiamo fare gamba per la Sellaronda
-Voglio essere a casa per mezzogiorno
-Facciamo classicone e dintorni?”
Poi Claudio parte in quarta “No, facciamo il giro che faccio di solito io, andiamo al Sass del Pizz, se non ci fermiamo alle 12 siamo indietro”
Va bene, tanto eravamo tutti lì per pedalare 😉
Si parte e dopo una mezzoretta ci si chiede se prima o poi faremo anche dello sterrato… che finalmente arriva e si inizia a salire.
Qualcuno un po’ più in forma, qualcuno meno (io sono meno), si sale con calma da bravi cinghiali, nel frattempo Teo armeggia con la GoPro nuova (che stavolta riesce a far funzionare, tranne in discesa per qualche oscura ragione), si chiacchiera (e io distratto mi prendo un ramo in faccia con relativo cristone) finchè non giungiamo al sentiero più bello di tutto il nostro giro.
Su questo sentiero, che ribattezzeremo il “3000 siepi” partiamo subito imbattendoci nel più grosso albero caduto su un sentiero che abbia mai visto. Da solo era mezzo bosco. Sul sentiero. Di traverso.
Rapido brainstorming, si scarta l’idea di tornare indietro, si valuta l’ipotesi di aggirarlo salendo sulla sponda (“eh. e poi da dove cazzo scendi??”) e si decide di scavalcarlo, non con poche difficoltà.
Sono stati momenti di equilibrismo circense. Qualcuno ha anche provato a far passare la bici sotto ai rami, col risultato che stava per essere inghiottita dall’albero.
Portata a termine la nostra impresa, foto di rito davanti all’ostacolo superato e si rimonta in sella!
Per 50 metri
Altro albero giù, fortunatamente un po’ più piccolo.
Si scavalca e via di nuovo verso mirabolanti avventure!
Per 50 metri.
Nuovo albero giù, con passaggio a valle.
Di nuovo in sella per conquistare la vetta!!
Per 50 metri.
Indovinate cosa c’era sul sentiero??
Insomma, avremo trovato 5-6-7 tra alberi e alberelli a bloccarci la strada, capite perchè ho voluto ribattezzare il sentiero come “3000 siepi”?
Alla fine si arriva al Sass del Pizz, anche qui foto di rito di gruppo ma presto! Che son già le 11.30 e ci sono i coprifuoco da rispettare!
Scendiamo da un bel sentiero a me ignoto fino a raggiungere l’asfalto, da lì parte la modalità “bitumari” per rispettare gli orari fino ad arrivare a casa verso 12.30 (casa per i Wildpigs locali, io sono un distaccamento e ho ancora 30 min. di machina).
Prossima volta che si ventila l’ipotesi di salire al Sass del Pizz, nel dubbio devo ricordarmi di portarmi dietro una motosega…
Lunghezza percorso
40.76 Km
Altitudine massima
814.4 mt
Altitudine minima
322.4 mt
Dislivello positivo
797.72 mt
Dislivello negativo
789.52 mt
Informazioni sulla traccia:
Da Borgomanero al Sass del Pizz, percorso senza particolari difficoltà tecniche o fisiche
Ideale per: mountain bike Classificazioni: Mulattiera, Offroad, Sentiero, Registrato con GPS