Si perché dopo parecchio tempo, sono riuscito a tornare in sella, e dalle previsioni negative di zeru uscite, ne ho inanellate ben due in due giorni! Da pazzi! Cari amici cinghiali eccomi a raccontare nuovamente di esperienze personali in bicicletta come un perfetto biker iscritto ai bikers anonimi col problema della troppa voglia di bikeggiare.
Nel mezzo del cammin di un pomeriggio primaverile, mi ritrovai ad aver tempo di pedalare ed organizzai alla svelta un’uscitina sulle colline di Gattinara, tanto per passare due orette in compagnia del Baroni sui pedali. Non vedo l’ora di tornare in sella alla mia singlespeed. Non ho bene in mente cosa mi possa attendere: tanto tempo da quando non pedalo, ma confido nell’allenamento del buon Mario, istruttore di spinning che fa lezione a me ed altri cinghiali il giovedì sera.
Ragazzi, il commento sul ss è sempre lo stesso, anzi si rafforza: che figata veramente! Le salite nelle colline dei vigneti non mancano, sono corte ma toste. E con il ss se non voglio fermarmi dopo un metro, impiantato con un rapporto che sembra (anzi sarebbe) durissimo da spingere, non mi resta che alzarmi sui pedali e spingere più della salita, per aggredirla e non per sopravviverla. E infatti si viaggia bene, se riesco a mantenere il ritmo è una goduria, le gambe vanno e il compagno di uscita rimane presto indietro con il suo rampichino. E’ chiaro che quando la strada spiana, mi prendo un attimo per rifiatare, ma non appena ricomincia a salire, giù l’acceleratore sui pedali e si sale. Asfalto, strada bianca o sterrato non fa differenza: se hai la gamba, vai. E’ incredibile come l’unico rapporto che ho a disposizione mi faccia andare più forte. A volte sembro il leader di una corsa a tappe tanto distanzio il Baroni in poco tempo (ciò non toglie che magari è il Baroni ad essere talmente appesantito da farmi sembrare il più forte scalatore colombiano di sempre!). Alla fine delle due orette, torniamo a casa soddisfatti, dopo aver ammirato un bel panorama fatto di vigneti e campi coltivati.
L’indomani riesco ad aggregarmi al duo Albi-Tata che si recheranno a Miasino per tifare il sempre mitico trottolino Danilo durante la Duno Extreme. Si sale al Monte Barro per poi discendere verso il percorso della gara. E la soddisfazione raddoppia rispetto al giorno prima: appena si intravede la prima dura salita, parto e la aggredisco, ma mi fermo quando diventa veramente molto dura (in effetti l’ultimo pezzo non sono mai riuscito a farlo in sella!). Per tutte le altre salite, non mollo mai un centimetro, mi alzo sui pedali quando salgono di livello per poi riposarmi un poco quando si ammorbidiscono, fino a ripartire in salita appena prima di una pietraia che non avrei mai pensato di farcela. Con la forza e la gamba giusta, il ss ti porta avanti, più avanti di quello che ti aspetteresti. In fondo, basta pedalare…
Quindi veramente soddisfatto e con una voglia matta di riprovare subito…