Bando alle ciance!!
Potrei stare qui a prenderla alla larga, descrivervi come è partita l’idea di fare questo giro, come ci siamo organizzati, ecc.
NO.
Oggi vengo subito al sodo: QUESTO GIRO E’ UNA FIGATA PAZZESCA, PUNTO!!
Potrei chiudere così, se non fosse che è troppo figo per non descrivervelo neanche un pochino.
Punto primo
S’ha da salire sul Mottarone.
Poco importa da dove partite (noi da Armeno) e se passate da asfalto (come abbiam fatto noi) o sterrato: dovete arrivare in cima, e intendo proprio sotto alla croce, se arrivate solo ai bar è perchè avete una bdc, quindi questo articolo non vi parlerà di nulla di vostro interesse.
PS
Fermi ad un tornante per studiare il percorso della discesa, sono passati due tizi con delle velocissime e-bikes: non ho resistito dal dire al secondo “Eh, ma così non vale però!!“.
Ha fatto un sorrisetto con una punta di colpevolezza e ha proseguito verso la cima…
Punto secondo
Pausa ristoratrice a un bar, un caffè, una barretta, momento relax: alla fine l’ascesa al Mottarone si fa sentire, ed è bene ricaricarsi un minimo prima di scendere.
Approfittate della pausa anche per mettere le protezioni; ginocchiere direi obbligatorie, anche gomitiere e casco integrale non sfigurerebbero.
Punto terzo
Inizia la goduria: nel primo tratto bisogna fare alcuni brevi tratti di asfalto (proprio poca roba).
Per il resto, la fatica dell’ascesa verrà ripagata da una discesa spettacolare.
Vi troverete sotto le ruote qualsiasi tipo di fondo possibile e immaginabile, dal single track super flow fino a un breve tratto freeride dal fondo sabbioso, passando per la discesa lenta e tecnica tra rocce e radici.
A tratti dovrete sforzarvi un po’ per visualizzare la traccia o capire quale sentiero prendere; da questo punto di vista il navigatore si è dimostrato molto utile.
Anche quando sembra di essere arrivati al termine, la Mega del Pescone vi sorprende con una jeeppabile tutt’altro che noiosa, fondo compatto e scorrevole ma con qualche goduriosa gobba/avvallamento e con un sentierino pieno di boccioni che metterà a dura prova la vostre energie residue.
La discesa finisce a Pescone; da qui si può girare a sinistra e tornare ad Armeno tramite asfalto in breve tempo. Tuttavia noi abbiamo seguito la traccia gps che ci ha portato ad Agrano (dove abbiam fatto tappa a vedere la Morte) e da qui abbiamo preso un sentiero carino e mediamente divertente fino a Crabbia, per poi prendere la via del ritorno.
Presi dalla fame, ci siamo fermati lungo la strada a Pratolungo presso l’Hotel Ristorante Madonna della Neve; nonostante la cucina fosse già chiusa (erano le 14 passate, e il 1° Novembre non è propriamente alta stagione), la gentilissima proprietaria ci ha detto che avrebbe potuto farci un piatto di pasta, salvo tirare poi fuori dal cilindro la proposta di un eccezionale gnocco ripieno al gorgonzola con burro fuso; una birretta per annaffiare e caffè+Amaro del Mottarone alla fine.
Direi una degna conclusione (quasi conclusione, visto che dovevamo ancora farci un po’ di dislivello positivo per tornare ad Armeno) di un giro fantastico.
Percorso straconsigliatissimo a chiunque ami la discesa in tutte le sue forme, divertimento assicurato e durata della discesa più che soddisfacente e varietà fuori dal comune.
La salita, anche su asfalto, è sempre faticosa ma regala comunque scorci e panorami di tutto rispetto, soprattutto quando Mottarone e monti circostanti si vestono dei loro abiti autunnali.
Lunghezza percorso
35.80 Km
Altitudine massima
1482.49 mt
Altitudine minima
342.85 mt
Dislivello positivo
1353.93 mt
Dislivello negativo
1360.66 mt
Informazioni sulla traccia:
Salita su asfalto al Mottarone da Armeno e divertentissima discesa infinita fino a Pettenasco. Gran mangiata alla Madonna della neve e rientro su asfalto
Ideale per: hiking, mountain bike Classificazioni: Rovinato, Offroad, Sentiero, Sassoso, Sterrato / Sabbioso, mtb-S4