E’ sabato.
Il giro di messaggi insulti immotivati, ma sempre ben accetti tra cinghiali, per organizzare il giro nei giorni precedenti non c’è stato. Ma non mi stupisce: di molti sappiamo i vari impegni di questo periodo, gli altri viste le piogge torrenziali di questi giorni non usciranno.
Io ne approfitto per un giro con la quasi nuova fat. Il mio scopo? girare a scazzo e trovare più fango possibile!
E’ da tempo che non esco solo, adoro il branco, ma ogni tanto mi piace pedalare con me stesso.
All’inizio della mia passione o uscivo con Cri o uscivo da solo. E a volte serve.
Pianifico un ritorno alle origini farcito di modernità, e come lo faccio? Mischio diverse cose: esco con la fat, che pur essendo una bici moderna è essenziale e semplice e non leggera: come le bici che avevo in origine; porto con me la musica come facevo in origine per non pensare alla mia “sofferenza” del non aver fiato, ma questa volta la musica la spara un boombotix e la motivazione è che…. non voglio farmi impallinare dai cacciatori!!!; I miei pedali sono flat… ma le mie scarpe non sono da ginnastica e hanno presa!
Tutto questo vi sembra tirato per i capelli come ritorno alle origini? Bene, ora recupero: giro a c@22o per sentieri dietro casa senza sapere dove sto andando!!!!!
Si parte, pedalo in semplicità, affronto tratti di salite che mi invogliano… Per poi tornare indietro quando mi accorgo che sono strade senza uscita, svolto a caso in base a quanto mi “attrae” il fondo dell sentiero. Più è allagato più mi invita ad essere percorso.
Come quando iniziavo a pedalare mi inzozzo in maniera inimmaginabile. il fango mi ricopre dalla testa ai piedi.
Alla fine sono circa 20 chilometri comprensivi dell’asfalto.
Un giro che può apparire inutile, ma che è quello che ci voleva.
Tutti noi che siamo così fortunati da vivere questa passione spesso andando avanti negli anni perdiamo di vista quello che è il vero spirito del mountain biking; spesso crediamo che “la nostra bici non sia adatta”, che “con quel componente riuscirei a fare di più” oppure che “queste coperture non hanno l’aderenza adatta per questo tipo di terreno”.
Ecco, invito tutti, una volta ogni tanto, ad andare a fare “un giro dietro casa” da soli, rallentare il proprio passo, guardarsi intorno e… godersi il fango! Questo è il vero mauntainbaiching!!!
Ps: se proprio vi interessa qui sotto la traccia 🙂
Lunghezza percorso
21.01 Km
Altitudine massima
462.05 mt
Altitudine minima
305.84 mt
Dislivello positivo
308.43 mt
Dislivello negativo
291.61 mt
Informazioni sulla traccia:
Giretto in solitaria tra San Colombano e San Michele. Un ritorno alle origini farcito di modernità. Divertimento nonostante nulla di straordinario.
Ideale per: corsa in montagna, hiking, mountain bike Classificazioni: Sentiero, Sterrato / SabbiosoPPS: un omaggio ai Trivium, colonna sonora della giornata
PPS: Già che ci siamo anche 2 foto (ma proprio due) fatte male 🙂