Il ciclismo che non voglio

Il ciclismo che non voglio

Ci ho pensato molto se scrivere questi mie pensieri o se tenerli per me, poi ho deciso di scriverli.

E’ l’inizio di agosto, una società sportiva della zona organizza una competizione aperta agli esordienti (13-14 anni) e agli allievi (15-16 ani) chiamata “La piccola Roubaix de Burbanè”, con la caratteristica di contenere nel percorso alcuni tratti sterrati e alcuni piccoli strappi ciotolati.

Essendo mio figlio (quasi 3 anni) molto attratto dalle bici e comunque attratto dal “casino” ne approfitto per trascorrere del tempo father & son e lo porto a vedere un paio di passaggio proprio su uno di questi strappi.

Il mio pensiero dopo i due passaggi visti? Che schifo.

Premetto che non sto parlando di ciclismo su strada o su sterrato, sto parlando di ciclismo.

Passano due volte i ragazzi, sul tracciatto alcuni direttori tecnici (mi vergogno a definirli tali) delle varie squadre e alcuni membri dei team a supporto dei ragazzi.

Ovviamente il tracciato mette in difficoltà i ragazzi non abituati a questo fondo e qui…. volano bestemmie come se non ci fosse un domani….

Non apprezzo, ma non mi scandalizzo, penso solo che se questo è il comportamento anche in allenamento io forse punterei a smorzare i toni come si faceva ai miei tempi negli sport che ho praticato.

Il peggio arriva nel mezzo del gruppo: ragazzi in difficoltà in salita, a uno di questi si sganzia il pedalino e si ferma bloccando involontariamente altri ragazzi. Due di questi sganciano i pedali, spingono e… arrivati a fianco del ragazzo che ha causato il blocco (e che non riesce a riagganciare) gli tirano un calcio alla bici !!!!!

Arriva un terzo blocco di atleti, uno di questi cerca chiaramente di chiudere un avversario che prova a sorpassarlo a destra e per farlo lo spinge in uno scolo dell’acqua!!!!

Non vi sembra abbastanza? poco più avanti un personaggio con la maglia della squadra del ragazzo che ha spinto l’avversario nello scolo, invece di ridimensionarlo gli consiglia “la prossima volta tiralo giù quel figlio di putt4n4, non spingerlo e basta”… Faccio notare che il simpatico consigliere avrà avuto un a cinquantina di anni, non proprio di primo pelo e spinto dagli ormoni….

Secondo giro, i primi sono staccati dal gruppo e sfilano, arriva un gruppo di pochi atleti… altro ragazzo che si ferma perchè non riesce a salire e cosa fa? Sposta completamente la bici  di lato ( mettendola perpendicolare alla strada) per fermare un paio di avversari e far passare un suo compagno!!!! Ovviamente anche qui insulti e minacce, ma questa volta posso capire.

Sfilano tutti, ben distaccati arrivano 3 ragazzi molto affaticati, altro uomo di una certa età con divisa sociale sul tracciato che riconosce uno dei suoi in quei tre ragazzi…  e gli comunica che è meglio che cambi squadra l’anno prossimo…

Cinghiali, se questo è il ciclismo che insegniamo ai nostri ragazzi non so se sperare che mio figlio diventi calciatore e mia figlia velina….

I ragazzi possono essere impulsivi, ma alla fine sono quello che gli insegniamo.

Non possiamo avere atleti perfetti, ma dovremmo insegnare ad essere sportivi migliori…