In certi momenti è proprio vero che la vita è una grande ruota; in certi momenti ti senti tornare indietro con l’età.
Avevo circa 14 anni quando presi questa vecchia Bottecchia da corsa con il buon e solido telaio di acciaio Columbus. All’epoca correvo ancora ed ero appena rientrato da un infortunio in cui ho spaccai clavicola e crepai la scapola durante una gara a Pieve Vergonte (Domodossola).
Per tanti anni ha dormito in cantina e per molti altri ha preso polvere sotto il portico. Questa bici ha vent’anni … Se ci penso mi viene una nostalgia di quei tempi dove tutto era ancora incantato, dove tutto era tutto ed era tutto. Ma la vita si sa, va avanti.
Per tutti questi anni è sempre stata li anche quando mi sono preso la mia prima Mtb seria e ho fatto il battesimo del fango.
E’ rimasta li fino a quando l’ho donata a mio cugino per fare qualche chilometro che con i turni del lavoro non riusciva più ad andare in mtb spesso. In quel momento è andata nelle mani di mio zio che da sempre pedala su strada… Ricordo ancora da piccolo quando con lui andavamo alle gare.
Il ferro vecchio è tornato a vivere. Il ferro vecchio è tornato da me. Dopo alcune uscite mio cugino ha potuto fare la spesa e ne ha presa una nuova.
Così eccola qui, nuovamente nel garage.
E’ proprio quando in un pomeriggio di sabato, mentre fuori pioveva, che decido di fare il battesimo su strada. Anche io in questo anno sto pedalando poco ma non voglio smettere. A me piace lo sterrato ma se non hai la gamba i giri che ti puoi permettere sono alquanto ridicoli, lo sappiamo.
Inforco la bici e sotto l’acqua che mi bagna dapprima lievemente e poi più forte, sfreccio… Si, sfreccio.
E’ stato come volare. Il peso della bici non è di certo indifferente ma la differenza con il buon niner, fatto per altri terreni, si sente.
Salgo e scendo per i paesini sempre costeggiando i boschi ed è proprio mentre sto per rientrare che la pioggia smette e in una radura vedo un cerbiatto. Alza gli occhi e io lo guardo. Ci siamo intesi, il battesimo è fatto.