UBM: Urban Bike Messengers: intervista a Roberto Peia

Ciao amici cinghiali!

Oggi vi voglio parlare di un servizio davvero interessante e che personalmente mi auspico diventi  sempre più comune in italia, vi voglio parlare di UBM

Ecco una breve descrizione direttamente dal suo fondatore Roberto Peia:

UBM – UrbanBikeMessengers è una Srl che offre un servizio  – nella città di Milano – di corrieri in bicicletta al pari di quelli che da decenni esistono nelle principali metropoli mondiali, come Londra, New York, Chicago, Tokyo, Sidney, Berlino, Parigi.

Anche nelle città italiane la bicicletta risulta essere il mezzo più rapido, economico ed ecologico per muoversi in mezzo al traffico nelle ore di punta, soprattutto nelle zone del centro, dove l’accesso di furgoni e motorini è sempre più ridotto per la presenza di aree pedonali e zone a traffico limitato: sono quindi innegabili i vantaggi dal punto di vista della tutela dell’ambiente e della rapidità e convenienza delle consegne.

Roberto si è dimostrato una persona gentilissima, fiera del suo lavoro e ci ha dedicato del tempo per rispondere ad alcune domande che vi riporto qui sotto.

Teo (T) :  Ciao e complimenti per la vostra iniziativa,  innanzitutto: come ti è venuta l’idea?
Roberto (R):  Abbiamo pensato di unire un passione, la bici, ad un a possibile occupazione, alla convinzione che quanto succedeva da anni in altre metropoli americane ed europee  poteva funzionare anche a Milano che è molto più piccola di Chicago o Londra, meno fredda di Berlino o Helsinky, più piatta di San Francisco o Lugano.

T: Logisticameente, la vostra sede è più simile ad un ufficio o ad una officina?
R: La nostra sede è a the HUb , un posto di coworking , quindi più simile ad un ufficio

T:  Ogni messenger ha la sua biciclettà o si prende la prima che si trova a disposizione?
R: Ubm ha 8 biciclette offerte da Cinelli, uno dei maggiori produttori di bici italiani e tra i primi a credere nel nostro progetto. Tendenzialemente i corrieri usano queste finchè ci sono, se no ognuno usa la propria

T: Si instaura una sorta di rapporto col proprio mezzo?
R: Sì , un po’ come con un cavallo… c’è poi chi preferisce i pedali con  le gabbiette, chi lo sgancio rapido; chi un manubrio da crono, chi un riser; chi i copertoncini, chi ruote più larghe…

T: Quanti sono i biker che lavorano per voi?
R: Dipende dalle giornate e dai periodi: la maggior parte sono a chiamata, la maggior parte sono studenti o precari che arrotondano le loro entrate pedalando: ma nell’ultimo periodo abbiamo notato, causa crisi, un aumento di candidature a pedalare con noi di over 40, disoccupati, cassaintegrati

T:  Mediamente quanti pacchi riuscite a consegnare in un giorno
R:  Anche in questo caso dipende dalle giornate: durante la settimana della moda  o quella del Mobile si lavora molto di più.  Si va da un minimo di 15 consegne a 30-35 a corriere

T: Ancora più interessante, quanti km  percorre un urban bike messenger mediamente in una giornata lavorativa?
R: In media 70-80 km al giorno…ma capita spesso di superare i 100. Io ho un “record” personale di 129 hm in un giorno.

T: Quali sono gli inconvenienti maggiori che si possono incontrare facendo questo lavoro?
R: A Milano pavè e rotaie, ma soprattutto automobilisti  stressati. E poi guasti tecnici, in primis le forature!

T:  In bicicletta in tutte le stagioni e con tutte le condizioni climatiche, come è diventato il vostro rapporto col clima?
R: Prima guardavo le previsioni meteo solo quando andavo ad arrampicare: ora tutti i giorni. E siamo diventati più fatalisti e pazienti

T: L’aneddoto più simpatico che volete raccontarci?
R: Ce ne sarebbero diversi.
Forse le consegne di cose strane: un bonsai ( che ha mezzo allagato la borsa del corriere); una dentiera; una magnum di Champagne;
Un receptionist che non conosceva le vie di Milano. La distanza tra presa e consegna non superava i 100 metri: praticamente bastava attraversare la piazza:

T: Deduco che per voi la bici è una filosofia. Questo mezzo vi accompagna immagino anche durante la vita privata?
R: Sì, almeno nel mio caso: tutti gli spostamenti cerco di farli in bici, anche quando facevo il giornalista andavo sempre in redazione in bicicletta; quando vado in altre città, anche straniere, se possso  noleggio una bici, vacanze in bici  ( l’ultima repubblica Ceca che consiglio vivamente!) ; sgambate con gli amici, anche in mountain Bike o partecipazione a qualche  Classica tipo La maratona dles Dolomites o l’Eroica;  e poi bike polo e alley cat qualche volta…

T: Ho visto che avete ricevuto anche diversi premi importanti, cosa potete dirci a riguardo?
R: Sì, UBM ha vinto il Premio Piazza Mercanti 2011, assegnato a sette aziende scelte tra quelle che operano a Milano e provincia, divise in sette categorie : noi abbiamo vinto in quelal per la  Tutela dell’Ambiente.
L’anno scorso siamo stati segnalati  nell’Annuario dell’ADI l’associazione del Design italiano che da qualche anno non segnala solo designers e architetti, ma anche “aziende d’eccellenza”  ( e le aziende segnalate nel corso del triennio concorrono  al premio Compasso d’Oro!)

T: Ti ringrazio per la disponibilità e ti saluto con una domandavisionaria: dite che il vostro tipo di servizio possa prendrere piede anche in realtà più piccole e meno trafficate in futuro, o pensate che sarà relegato alle grosse città?
R: Io penso che sia più facile  nelle grandi città: comuqnue – come diciamo a chi ci chiede anche  per il  franchising- è necessario fare prima un’attenta analisi di mercato

Ringrazio ancora Roberto per la disponibilità e vi rimando al loro sito  per scoprirne di più e vedere le loro bellisime foto durante il lavoro.

Buon lavoro UBM!