Manca ormai veramente poco alla grande festa della 24h di Finale Ligure e io sono circa 15 giorni che sono fermo… Male male! Ebbene si, lo confesso: ho avuto un problemino con la forcella che ho dovuto mandarla via in riparazione e purtroppo ancora latita.
Guardo le bici che ho in garage… una mtb bottecchia 26” in acciaio columbus che arriva dagli anni 90, gomme superlise, meglio evitare; una bici da corsa bottecchia sempre in acciaio columbus anchessa anni 90 messa assai male; la bici che ho comprato a Lisa 3 anni fa.
Che faccio? Esco, non esco? Con quale mezzo? Scelgo il mezzo più affidabile: la bicicletta di Lisa, una Torpado trekking bike taglia S. Alzo il sellino, verifico la pedalata e il gioco da tenere al ginocchio e dico ‘perfetto è lei’ !
Dopo essermi preparato passo da Alberto a consegnargli la mia batteria del gruppo luci che dovrò usare alla 24h per farmela controllare e caricare correttamente, poi mi avvio verso Arona.
Ammazza quanto scheggio mi dico mentre il vento accarezza il mio caschetto che purtroppo non nasconde una folta chioma. Sono abituato ormai alla gomma larga e molto tassellata (monto una Nevegal 29” da 2.1) che pedalare una bici la cui gomma è così sottile mi riempie di soddisfazione (sono uno scarso pedalatore).
Giungo così ad Arona e facendo un pò di surplace ai semafori mi destreggio nel traffico fino ad immettermi sul lungolago che porta verso Stresa.
La gamba gira abbastanza bene ma il mezzo si sta rivelando un pò stretto/corto/scomodo, tanto per fare un paragone mi sembra proprio di essere un orso su una biciclettina !! Che ridete, è proprio così!!
Tra Meina e Lesa, vengo superato da una coppia di ciclisti tutti in rigorosa tenuta da strada, polpaccio scolpito anche per la donna che segue il suo compagno. La vedo in difficoltà e decido si sfruttare la scia ma non appena passa il falso piano dove mi hanno sorpassato allungano: rapporti lunghi, gomma la metà della mia e anche più forza 🙂 (forse, non così sicuro).
Vabbè, io proseguo per la mia strada al mio passo. Forse da vedere sono un pò ridicolo: la divisa wildpigs è a casa, riposta in attesa di esser usata il 26/27 Maggio e sono un ibrido mal riuscito che varia tra il runner, il freerider, l’xc-er e ho lo zaino in spalla pieno di tanti doni: mangiare in primi, cassetta attrezzi, tagliavento, sottocasco di riserva, k-way… altre cianfrusaglie varie. Wow, non sapevo di dover star via una settimana. A mio favore però depone il fatto che non ho la sacca idrica ma la borraccia! Yeah!
Wildbear… Wildbear…
A Lesa prendo la salita che porta a Massino Visconti, qui mi fermo ai piedi della salita per parlare al telefono con Andrea (lo ringrazierò all’infinito… m’era preso un crampetto proprio nel lato B che non vi dico!) che mi aggiorna sul programma della serata. Ripartito continuo a pensare a cosa fare: sistemo le due acciaiose che ho a casa o mi regalo un mezzo come la Salsa Fargo ?? Intanto salgo, salgo, salgo.
Il cielo è grigio ma il lago mi regala una vista degna delle giornate di sole: un botto di barche!! Stop. Foto. Pedal damn it!
A Massimo Visconti, prendo per San Salvatore dove a metà salita, vicino al maneggio, imbocco una sterratina che mi porta alle case sopra Poggio Radioso da dove ridiscendo nuovamente su bitume. Arrivato ad Invorio il cielo grigio ha cambiato umore: piange! Così sfoggio la mia tenuta da sfigato ultrafigo: k-way blu e cover gialla fluo sullo zainetto che mi hanno dato al Sella Ronda del 2011. Spettacolo!! Never stop riding 🙂
Arrivo così a casa, dove non piove più e ripongo il mezzo, taglia S, di mia moglie… Fargo?? Qualcuno ha detto Fargo??
Anche questo è Wildpigs! Ci vediamo a Finale!