L’ispirazione per questo articolo nasce da un momento di noia. Mi trovavo in viaggio, a Toronto, sul pullman di un tour organizzato, all’ora di punta.
Guardando distrattamente fuori dal finestrino, mi è tornato improvvisamente alla memoria ciò che la mia mente aveva inconsciamente registrato, secondo un consolidato automatismo, al mio arrivo in città, la mattina stessa. Qualcosa stava stimolando la mia attenzione, al momento sopita dalla monotonia del viaggio: un’immensità di biciclette! Ho cominciato, quindi, dal pullman in movimento, ad aguzzare la vista e a cercare di fotografare i dettagli di questa vera e propria ‘critical mass quotidiana’ nella città canadese.
Toronto colpisce, perché -pur essendo una metropoli di tre milioni e mezzo di abitanti, con annessi grattacieli ed edifici imponenti- non “aggredisce” il visitatore che vi fa ingresso. Molte persone, nei numerosi parchi di ogni dimensione e nei viali alberati, si svagano correndo, pattinando, pedalando, camminando. Sembrerebbe la normalità di periferia in una qualunque città europea (anche italiana, perché no?), un po’ più attenta alla salute ed all’ecologia rispetto alla media. Avvicinandosi al centro, tuttavia, lo scenario cambia di poco: l’abbigliamento sportivo viene sostituito dagli abiti più formali dei businessmen e da donne in tailleur e tacchi, ma moltissime persone sfrecciano lo stesso a bordo di biciclette di ogni foggia, destreggiandosi in un traffico -intenso ma molto ordinato- e viaggiando in tutta sicurezza, perché le piste ciclabili hanno dimensioni accettabili e consentono di transitarvi senza rischiare di essere falciati dalle automobili in corsa. Anche gli automobilisti stessi si sono dimostrati disciplinati e rispettosi degli spazi assegnati a chi preferisce spostarsi a pedali.
A proposito di piste ciclabili, sapevate che Toronto può essere percorsa interamente pedalando? Sì, perché esistono percorsi riservati, accessibili anche a chi non conosce la città. Ogni ciclabile è contrassegnata da un numero identificativo e, ad ogni incrocio, è presente una chiara segnaletica verticale dedicata. In più, la mappa di tutte le piste ciclabili cittadine, estremamente dettagliata, è facilmente reperibile anche in rete.
L’attenzione ai ciclisti è rappresentata anche dal particolare arredo urbano: ci sono apposite strutture, esteticamente gradevoli, che si trovano, fissate nel terreno, a distanza regolare una dall’altra (di fianco ai marciapiedi o intorno alle aiuole), oppure raggruppate (per esempio, in prossimità di edifici pubblici come scuole o biblioteche), espressamente studiate per assicurarvi più biciclette contemporaneamente, le quali, dunque, possono essere parcheggiate senza problemi e senza rischio di furto. Su di essi, a scanso di equivoci, è stampigliata la frase ‘Lock your bike here’. Geniale!
L’esaltazione massima da parte mia, però, è stata raggiunta al termine della visita al Parlamento (Toronto è la capitale dell’Ontario). Uscendo dall’edificio, ho incontrato un giovane uomo in giacca e cravatta, non saprei dire se un politico, un funzionario o un impiegato, ma questo poco importa, impegnato a montare la propria bike pieghevole. Mi sono avvicinata, chiedendogli se avesse piacere di prestarsi per posare in alcune fotografie e spiegandogli che la missione di Wildpigs.it è anche quella di sensibilizzare all’uso della bicicletta in città. Inutile dire che si è prestato con entusiasmo e, al termine degli scatti, ha indossato il casco e si è avviato pedalando verso il resto della propria giornata…. Altro che auto blu!!!
Vi lascio con la gallery, scusandomi per la qualità non eccellente di alcune fotografie (perdonatemi: in pullman ho fatto le acrobazie!!).