Amici cinghiali, durante il mio soggiorno al bike park di Sauze d’Oulx ho incontrato Francesca Rava di Sauzefreeride ed abbiamo intrattenuto una piacevole chiacchierata. Approfittando di una mia pausa di riding (non ho più il fisico, ebbene, sì!), le ho fatto compagnia durante la sistemazione di una passerella sul nuovo percorso Tippy’s Witch, creato da 4Guimp. Ne è nata un’intervista che vi propongo.
D. Ciao, Francesca! Benvenuta su Wildpigs.it! Iniziamo con un po’ di storia. Come, quando e perché nasce il park a Sauze?
R. Circa 5-6 anni fa, quasi per scherzo, grazie all’allora vice, ora sindaco di Sauze, che ci ha appoggiati, ed alla collaborazione col campione di DH Paolo Caramellino, abbiamo provato a tracciare tre linee, tra cui due ancora aperte: la famosa Karamell, che prende il nome proprio da Paolo e la Sportinia Express. Successivamente, grazie ad Enrico Guala ed agli altri trailbuilder di 4Guimp, che sono ormai degli habitué di Sauze, il park ha cominciato a prendere forma, sviluppandosi fino alla struttura attuale.
D. Parlaci dell’attuale struttura…
R. Il park è sviluppato secondo il massimo dislivello possibile, dalla frazione Jouvenceaux a quota 1300m circa, fino ai quasi 2500m di Rocce Nere. E’ servito da due impianti di risalita: la seggiovia Jouvenceaux-Sarnas-Sportinia, che arriva a 2100m di quota e la seggiovia Sportinia-Rocce Nere, che porta alla parte alta.
Le piste, da cartina, sono 18, di cui attualmente, 16 percorribili. Secondo la difficoltà, si dividono in 2 blu, 10 rosse e 4 nere. Il park, quest’anno, funziona nuovamente a pieno regime, dopo la chiusura forzata di alcuni percorsi la scorsa estate, per permettere l’ammodernamento ed il potenziamento degli impianti di risalita.
D. Tu sei una presenza costante sui sentieri di Sauze. Raccontaci una giornata tipo.
R. Il ritrovo è ogni mattina alle 8 a Sauze, in piazza Miramonti. Caffè tutti insieme e poi si sale in quota. Noi gestori del bike park siamo tutti membri del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e svolgiamo, quindi, anche questa attività sulle piste, ruotando tra i percorsi e la postazione di chiamata in garitta, di fianco all’arrivo della seggiovia Sauze-Sportinia.
La prima incombenza della giornata è la ricognizione sui percorsi, per controllare che tutto sia in ordine, specialmente la segnaletica.
Si valutano anche i lavori di manutenzione urgente, sia quelli estemporanei, sia quelli già programmati il giorno precedente. La ricognizione viene fatta in bici e, sempre in bici, ci si dirige per il primo approccio verso gli infortunati, in caso di chiamata di soccorso, in quanto la bike è il mezzo più rapido per spostarsi sulle piste.
Il pomeriggio, in genere, è dedicato alla manutenzione ed alla vigilanza. Rimaniamo sui sentieri o in postazione, fino alla chiusura impianti, che viene data ufficialmente dal macchinista della seggiovia, poi ci avviamo verso Sauze, rimanendo in ascolto radio per ancora un paio d’ore, lasso di tempo utile agli ultimi bikers che lasciano il park: in caso di necessità, siamo pronti a risalire sui percorsi.
Molto importante, secondo me, è il fatto che tutti noi conosciamo a menadito il park ed i suoi punti di riferimento, specialmente in caso di chiamata di soccorso, così da poter localizzare rapidamente gli eventi in base alle segnalazioni.
D. Due parole sulla manutenzione: come fate a mantenere i trail sempre in perfette condizioni?
R. La manutenzione ordinaria, come già detto, si svolge regolarmente, anche se l’elevata affluenza di persone ci concede giusto il necessario per mantenere i trail in sicurezza, mentre si fanno interventi straordinari di pulizia e preparazione in primavera, al disgelo, ma soprattutto in autunno, perché i sentieri si possano poi ‘compattare’ con la neve invernale. Il segreto è la nostra presenza costante che ci permette di intervenire subito dove serve. Certo, verso fine stagione, specialmente dopo la Superenduro, le piste si ‘scassano’ un po’, complice anche la pioggia che, quest’anno, si fa desiderare un po’ troppo!
D. Da anni, Sauze ospita un’importantissima tappa del circuito Superenduro. Vuoi raccontarci com’è nata questa collaborazione? E come funziona la macchina organizzativa?
R. Mi sento di dire che è stata proprio Sauze a veder nascere Superenduro, grazie ad Enrico Guala ed a Franco Monchiero, il quale, ai tempi, aveva un noleggio bici a Sportinia. Ad entrambi è piaciuta molto la località ed hanno deciso di provare… Inutile dire che è stata un’escalation, anno dopo anno, fino a diventare anche, dal 2011, una tappa dell’EMTN. Nelle prime edizioni, la gara si svolgeva su percorsi già esistenti, che davano origine a prove speciali piuttosto corte. In seguito, sono state preparate alcune tracce, più lunghe, appositamente per la gara, rimaste poi aperte per l’intera stagione ai bikers che frequentano il park. Un esempio eclatante è la famosa PS ‘Supersauze’, che, da Rocce Nere, arriva in paese e comprende tre percorsi distinti del park: Supersauze, Pian della Rocca e Easy Clotes. Diciamo che la parte alta, proprio perché costruita ad hoc, si può considerare più prettamente enduristica, poiché contiene meno interventi ‘artificiali’, rispetto alla zona più a valle, la quale invece è maggiormente lavorata con strutture tipo drop e sponde, che non esisterebbero nella normale morfologia del terreno (per esempio, la storica ‘Fly to Bali’ o la nuovissima ‘Tippy’s Witch’).
La pista 13, ‘Gourion’, è nata in occasione dell’edizione 2011 di Superenduro: avrebbe dovuto essere una sorta di prova segreta, usata come prologo, su cui però non è stato possibile transitare, a causa del maltempo, che ha reso proibitive le condizioni del terreno.
L’organizzazione spetta in larga parte al Team di Superenduro, che, in genere, arriva qui una settimana prima della gara e lavora con noi ad oltranza. Purtroppo, un nostro punto debole è la difficoltà a reperire personale sufficiente per coprire le postazioni di controllo lungo il percorso. Siamo solo in tre a gestire il park e, a livello locale, mi spiace constatare un supporto ridotto in concomitanza di eventi così importanti come Superenduro, che per noi è un’ottima occasione di promuovere il park.
D. Qualche suggerimento a chi intende trascorrere qualche giorno o una singola giornata sui vostri percorsi…
R. Il mio suggerimento principale è: attrezzarsi! Non parlo necessariamente di biciclette costose o del casco firmato all’ultima moda… Però è importantissimo affrontare i percorsi con escursioni di telaio/forcella adeguate e muniti di protezioni come casco integrale, ginocchiere, gomitiere e paraschiena.
Secondo me, poi, è importantissimo lo spirito: venire al park innanzitutto per divertirsi!
Voglio poi ricordare che, in caso di incertezza, sono presenti guide e maestri di mtb che sono a disposizione per tour e lezioni.
Sauze, comunque, si propone come un bike park per tutti, che vale la pena di provare. Inoltre, si sta cercando di inserirlo in un contesto più ampio di comprensorio, che peraltro esiste già come Alpi Bike Resort, di cui fanno parte anche Bardonecchia, Cesana e Sansicario. Un’iniziativa che, secondo me, è stata poco pubblicizzata, ma molto valida, è l’attivazione, a partire da quest’anno, di navette gratuite per riders e relative biciclette, che collegano Sauze con le altre località del comprensorio.
E poi… Sauze non è solo mountain bike, ci sono tantissime altre attività sportive e ricreative, rivolte non solo ai bikers, ma anche alle loro famiglie, che di certo non si annoieranno.
D. Avete spesso ospiti celebri al park, per esempio la famiglia Atherton, che ha trascorso un periodo a Sauze nel 2011. Hai un aneddoto particolare o divertente legato ad una visita da parte di qualche ‘very important rider’?
R. Il primissimo ospite illustre è stato Erik Burgon, trailbuilder che ha dato un enorme contributo alla costruzione del nostro bike park.
La famiglia Atherton ha girato qui da noi un episodio della serie ‘The Atherton Project’ e abbiamo avuto anche diverse visite da parte dei coniugi Sven e Anka Martin, i quali considerano Sauze una delle loro location preferite per i set fotografici (concordo, la luce di Sauze è qualcosa di spettacolare per fotografare, NdR).
Penso che il riscontro positivo da parte di biker di tale livello, che frequentano spot in tutto il mondo, sia una bella pietra di paragone e rappresenti per noi una spinta per andare avanti. Anche la stampa specializzata, italiana ed estera, sta confermando questa tendenza ed è una bella soddisfazione!
Un aneddoto divertente riguarda Brian Lopes: qualche anno fa, si trovava a Bardonecchia, per disputare una maxiavalanche col Team Ibis Cycles. Accompagnato a Sauze da Enrico Guala, si è trovato benissimo ed ha amato i percorsi a tal punto da voler quasi rinunciare alla gara. Convinto, infine, a partecipare, ha rotto la forcella proprio il giorno precedente la maxiavalanche e, lì per lì, non sembrava ci fosse modo di sostituirla o ripararla. Il mio collega Bibo, però, possedeva una forcella molto simile, della stessa marca, che è stata prontamente montata, in extremis, dal meccanico di Brian, cosicché ha potuto disputare la sua gara. Al termine, la forcella è stata autografata e ancora oggi Bibo la conserva come una reliquia! Inutile dire che, l’anno dopo, Brian è tornato per disputare la gara di Superenduro!
D. Tempo di bilanci: il bike park chiuderà dopo l’1-2 settembre, ultimo weekend di apertura…
R. Sì… Io credo che la chiusura sia un po’ precoce, in realtà, anche se giustificata da una sproporzione tra affluenza di bikers e costi di mantenimento park ed impianti di risalita. Un’apertura più prolungata avrebbe, forse, compensato il fatto che, nel periodo di Ferragosto, molti bikers se ne vanno al mare e quindi disertano un po’… Ad ogni modo, il bilancio è positivo, specialmente per via della riapertura di tutti i percorsi che lo scorso anno erano inagibili e alle nuove tracce, che sono state apprezzate moltissimo. Abbiamo avuto un riscontro eccezionale anche da parte di bikers stranieri, in larga parte inglesi, svizzeri, tedeschi e francesi.
Ci fanno piacere sia, ovviamente, i commenti positivi, che le critiche costruttive, perché ci permettono di correggere gli errori. Come gestori, ci riteniamo soddisfatti di questa stagione e speriamo che lo siano ancora di più i bikers.
D. Per chiudere, ci vuoi rivelare qualche anticipazione sui progetti futuri?
R. Sempre in collaborazione con 4Guimp, stiamo studiando nuove varianti che sostituiranno alcuni tratti di piste esauriti. Abbiamo in cantiere anche nuove tracce, anche se non c’è ancora la certezza di poterle realizzare per il prossimo anno. Indubbiamente, l’intenzione è di espandere il bike park e di inserirlo appieno nel contesto del comprensorio di Alpi Bike, potenziando i collegamenti.
Ringraziamo Francesca per la sua disponibilità e simpatia. L’appuntamento è rinnovato a Sauze per la prossima stagione!