…perché una volta in cima, il panino al prosciutto ha un sapore diverso!
Una domenica di mezza estate, Teo (Atzu) mi (Erby) invita alla classica gita fuori porta. Carichiamo così le ns cubelve in spalla al mitico Panda e partiamo alla volta di Alagna Valsesia.
L’idea iniziale è quella di risalire il fianco del monte con la seggiovia, scendere a Gressoney in mtb e scalare poi verso Alagna nel pomeriggio, prima che il sole scenda, per fare ritorno a casa. Tutti belli (!) gasati arriviamo alla meta h. 9.00, ci mettiamo in sella e cominciamo a “scaldare” le gambe, prima cercando informazioni presso i punti abilitati sulla “legalità” o meno della nostra idea di tracciato, poi trotterellando fino al “Mirella” per un apprezzatissimo cappuccio/briosche.
Ed eccoci pronti. Non facciamo in tempo a partire che inizia la salita, asfaltata, dura, costante ma con punte molto ripide, che ci conduce fino alla Cascata delle Acque Bianche. Siamo ad un bivio, ed infatti incontriamo un anziano di nome Enrico: SX verso il Rifugio Pastore ed i sentieri circostanti, DX verso l’immortalità: Colle del Turlo (2738 mt).
La decisione è semplice: da veri Wildpigs, scegliamo DX, verso sentieri dove la gente che incontriamo è pochissima e non si siede di sicuro per la tintarella. Dividerò la “gita” in tappe, perché i paesaggi incontrati sono talmente diversi che si prestano molto bene ad una narrazione simile.
Prima Tappa: Animali del sottobosco.
Molto bella e scorrevole a grandi tratti, si presenta ricca e sommersa da larici, con radici scoperte, scalini naturali, passaggi stretti e tecnici.
Seconda Tappa: Sul fianco del monte.
Pedalare in costa ad un pendio, ti regala una vista mozzafiato del paesaggio sottostante, di Alagna, del Rifugio Pastore e delle altre vallate in lontananza. Campanacci rumorosi ed alpeggi qua e là per ricordare che nonostante tutto la vita passa anche di lì. Qualche piccolo ma sempre affascinate guado per un tracciato da terra battuta molto pedalabile.
Terza Tappa: L’ascesa degli immortali.
L’espressione potrebbe sembrare un pò esagerata, ma vi assicuro che non lo è affatto;anzi, se Teo non ci è rimasto con tutte le maledizioni che gli ho tirato mentalmente durante la salita, allora immortale è divenuto veramente. Ma aveva già ragione. La scelta del tracciato è stata fatta perché Teo riteneva fosse quasi completamente pedalabile, ma non è stato così. Poca terra battuta, ciottolato pesante e spesso, a far da margine al pendio, nel mezzo sassi e pietre che impediscono di salire in sella. Ma non ci arrendiamo: Cubelve a braccio, continuiamo a salire, tonici e smaniosi di arrivare presto in cima. Ma i tornanti si susseguono e quando intravediamo un possibile traguardo con la scritta “Turlo”, ne ritroviamo subito molti altri. Incontriamo pochissime persone ed ogni volta ci viene detto “forza, manca poco, forse una mezz’oretta o poco di più!”. La salita si fa sempre più dura, interrotta ad un tratto da una frana di modeste dimensioni che ci costringe a passamandarci le mtb per scavalcare un enorme masso.
Alziamo lo sguardo e la cima, se c’è, è coperta dalla nebbia. Chissà se ce la faremo ad arrivare: ma ora nulla ci farebbe voltare le spalle e tornare indietro, e lo capiamo senza bisogno di parola alcuna. Ormai siamo una cosa sola con la bici, la incitiamo a seguirci e lei risponde a fatica. Abbiamo la fortuna di vedere anche la neve: siam proprio in alto allora! Ancora 2-3 svolte ed eccolo comparire ai nostri stanchi ma soddisfatti occhi: un semplice passaggio tra due rocce, un cartello “Passo del Turlo” (2738 mt!) e l’indicazione della discesa a Macugnaga.
Finalmente la strameritaterrima sosta, anche per le cubelve. Noi saliamo (si, ancora saliamo!) a piedi per trovare il divano di roccia e degustare il famoso panino al prosciutto più buono del mondo. Ma giusto un attimo, perché l’aria fresca ad alta quota si fa sentire, le nuvole di nebbia tornano minacciose e sono le 2 del pomeriggio! Tempo totale di ascesa: 4 h 15 min.
Quarta Tappa: La discesa degli Dei.
Non potete immaginare la gioia e l’adrenalina che si prova a scendere dal Turlo dopo averlo scalato in questo modo. Abbiamo letteralmente “cavalcato” il ritorno, in sella alle nostre mtb per un buon 95% del tempo, cauti sempre, spavaldi quasi. Prima su sassi grossi e pietre grosse e ciottoli a margine del pendio “che meglio non guardare a fianco”, poi su stretti sentieri terrabattuti in cerca delle caprette che ormai han cambiato domicilio; infine, ancora sotto gli alberi verdi a passar veloci sulle radici, a schivare un ostacolo o a superare passaggi tecnici veramente degni di nota. Una volta toccata la terra ferma, l’asfalto, ci abbandoniamo al classico “cinque” che come sempre ti dà quella soddisfazione impareggiabile, e proseguiamo il rientro verso il paese, ancora non esausti, tentando di raggiungere velocità più elevate. Tempo totale discesa: 1 h 45 min.
E finalmente una fottutissima BIRRA MEDIA!!!!!!!!
Il racconto finisce qui, perché nulla potrebbe essere aggiunto, anche se…
…dato che le poche persone che abbiamo incontrato ci han consigliato di scendere a Macugnaga una volta in vetta al Passo, si sta valutando di fare la seconda edizione della “gita fuori porta”, magari salendo al Passo da Macugnaga e scendendo ad Alagna…
Naturalmente le iscrizioni sono aperte a tutti e e saranno accettate tutte le proposte che vorrete mandarci…
Alla prossima amici Wildpigs!
Percorso circolare
Percorso ufficiale per : Sentiero
Ideale per: Trekking, Mountainbike
Percorso in zona: Montagna
Etichette: Registrato con GPS, Sassoso, Rovinato, Offroad, Sentiero, Singletrail
Lunghezza percorso
23.57 Km
Altitudine massima
3102 mt
Altitudine minima
1626 mt
Dislivello positivo
1515 mt
Dislivello negativo
1518 mt
Informazioni sulla traccia: Ascesa al passo del Turlo e discesa per la stessa tratta
Altimetria
Punti di interesse limitrofi alla traccia