Buongiorno, cari amici cinghiali!
Oggi voglio raccontarvi la nascita di un nuovo fenomeno nel panorama enduristico della MTB italiana. Nato per scherzo, come ‘goliardata’ in puro stile toscano, StupidEnduro ha le carte in regola per diventare famoso. Dopo averne sentito parlare ampiamente su Facebook, ho deciso di raggiungere, grazie a conoscenze comuni, uno degli organizzatori, che mi ha svelato tutti i retroscena relativi all’evento, svoltosi il 27 gennaio scorso.
A: “Ciao, Marco! Benvenuto su Wildpigs.it! Presentati rapidamente ai nostri lettori.”
M: “Mi presento, mi chiamo Marco Caracciolo ma forse la maggior parte del popolo italiano della mtb mi conosce come Mòlle (questo il mio nick su mtb-forum).”
A: “Come nasce l’idea della StupidEnduro?”
M:”Una mattina di gennaio (credo forse il 7 o l’8), io, Amedeo Giofrè e Roberto Benevelli (noto come Agriates ed ex downhiller), decidiamo di organizzare una raidata insieme sul promontorio di Piombino, per sfotterci un po’, come noi toscani siamo soliti fare (con me è un po’ come sparare sulla croce rossa vista la mia scarsità).
Mentre cerchiamo di stabilire una data, ci viene la malsana idea di cronometrarci (sulla falsariga della SE) per poter così aumentare la dose di sfottò: da lì scaturirà poi l’idea di allargare la cosa a pochi altri intimi. Decisivo, in tal senso, è stato un sms di Amedeo che recitava più o meno così: “Vai su FB, fissa una data e un nome per questo raduno, il ferro va battuto finché è caldo”.
Nasce così la StupidEnduro: un raduno per enduristi, cronometrato, ma non competitivo (sì, come no…!).
Nel giro di un paio d’ore dalla creazione dell’evento, ricevo un’offerta da uno dei più grandi esponenti della sezione toscana del forum: Fabrizio Mugnaini, in arte Mugnax (!), il quale si offre di realizzarci le tabelle portanumero ed il logo. Passano le ore e le adesioni fioccano a raffica, oltre ogni nostro controllo, tant’è che ci vediamo costretti a chiudere il relativo topic sul forum per evitare un eccesso di partecipanti. Da lì, la sofferta decisione di limitare le iscrizioni ad un massimo di 50 persone. Da quel momento in avanti, tutta la crew toscana si è scatenata, a partire da personaggi del calibro di Marco Tiberi (nome noto nell’ambiente), al quale va il merito del più alto numero di cavolate scritte sulla pagina dell’evento fino alla partecipazione di Nicola Merciadri e Simone del Sarto, veri talenti della mtb toscana. Nel giro di 3 settimane i piombinesi hanno messo in moto una macchina di una precisione devastante e la cosa sicuramente più bella è stata la partecipazione di persone che nemmeno praticano enduro, le quali hanno condito l’evento di un entusiasmo che raramente mi era capitato di vedere in un gruppo di persone. La data è fissata per il 27 di gennaio, io mi occupo delle tabelle, con relativa plastificazione, ritagliatura e foratura. Roberto cura la parte sul campo, mentre tutti insieme spingiamo sull’evento in modo da catalizzare l’attenzione.”
A: “Grazie, Marco. Ora ti chiedo di raccontarci l’evento vero e proprio. Come si è svolta la manifestazione?”
M: “Arriva la mattina del 27, l’emozione è a mille, arrivano i primi biker, si comincia con le iscrizioni ma il momento più bello è l’arrivo prima di Boriss (Paolo Belluomini), con un casco corredato di parruccone biondo ossigenato e poi di Marco Tiberi in arte Ueppaa che si presenta “vestito” con un kilt riportante la scritta Ueppa Style, apre il portellone della macchina dal quale sbuca un calendario di donne svestite, musica a palla e compare un tavolino con dolce e spumante (alle otto e trenta del mattino!!!!).
L’organizzazione tecnica del raduno è strutturata sulla falsariga di una gara di SE, fotografo ufficiale compreso (il mio ‘compagno di classe’ di action photorgaphy Marco Biso, ndr), pur non essendo questa, in teoria, una gara.
Quindi, partenze dal punto di ritrovo scaglionate di un minuto e tempi di trasferimento alle varie PS particolarmente ampi in modo da consentire anche ai bikers di aggregarsi tra loro. Tutto questo è stato pensato per evitare gli ingorghi tipici dei raduni classici dove non si riesce mai a godere delle discese. Partenze ad orari prefissati dalle varie PS, con tanto di cronometristi sincronizzati all’inizio e a fine prova. Il risultato è stato una banda di scalmanati che ha fatto fuoco e fiamme senza però mai scadere nell’eccesso e senza mai prendere rischi inutili. In linea di massima, tutto è filato liscio. Alla fine del giro ci siamo trovati a Calamoresca (località balneare di Piombino) per consumare il rinfresco finale offerto in parte dagli organizzatori e in parte dai partecipanti al raduno.
Insomma, una cosa improvvisata, che ha l’aria di diventare il nuovo format per i raduni AM della zona visto che ci hanno già scritto da varie parti della toscana per poter realizzare una stupid enduro anche in altre locations.”
Al momento della stesura di questo articolo, ci sono voci non ancora confermate, di un’altra tappa che si svolgerà, presumibilmente a marzo, sui monti pisani. Stay tuned!