Amici cinghiali oggi voglio presentarvi un artista poliedrico che naviga nel mondo della musica, della pittura e del teatro, Roberto Sironi che appunto con la pittura ha impresso le fugaci linee sensuali delle due ruote.
Buongiorno Roberto, grazie per averci concesso questa intervista, come prima cosa vorrei che ti presentassi brevemente ai nostri lettori.
Sono un artista milanese, musicista, pittore, autore di teatro e blogger! Qualche anno fa, dopo avere fatto il Premio Tenco sono partito per la Francia per fare quattro concerti a Parigi e ci sono rimasto per circa 12 anni girando l’Europa facendo centinaia di spettacoli in teatri e festivals, in Inghilterra, Germania, Svizzera, Belgio e soprattutto in Francia!
Ora sono rientrato in Italia e sto cercando di portare avanti nuovi progetti artistici tra cui quello dedicato all’universo bicicletta!
Per scaldarci, quanto usi da 1 a 10 la tua bicicletta?
A dire la verità ho cominciato con la cyclette e dopo avere fatto un “viaggio nell’immobilità” di 8000 km circa, tanto per capirci la distanza che intercorre da Milano a Pechino, ho deciso di andare verso la mobilità quella vera che solo la bicicletta può produrre, dunque percorro giornalmente dai 20 ai 30 km e questo lo faccio ormai da due anni! Non possiedo più un’automobile e i miei spostamenti sono legati strettamente alla bicicletta, quindi direi che l’uso che ne faccio è da 10!
Come abbiamo detto sei un artista con una sensibilità e una visione sul mondo molto aperta, quando è nata l’idea di dipingere il mondo delle due ruote?
Un artista è sempre alla ricerca di un’intuizione, di una nuova idea…L’incontro tra pittura e bicicletta è stato la conseguenza logica di un cambiamento radicale della mia vita! In bicicletta ho cominciato a creare, riflettere, fabbricare idee, organizzare i miei pensieri in modo differente e quindi anche la mia sfera artistica si è amplificata…Inesorabilmente e soprattutto nell’ambito della pittura, la bicicletta è diventata la mia modella preferita, la Musa per eccellenza! Riesce a trasmettermi una sensazione unica di movimento assoluto che a livello pittorico trovo stupefacente! Inoltre la bicicletta è diventata fonte di ispirazione in altre forme artistiche a me congeniali, come il teatro, (ho scritto alcune pièces), la musica (Tandem concert), la letteratura (con il mio blog), ma in pittura la forza di questa macchina perfetta è gigantesca, almeno così mi piace pensare!
Il risultato di tutto questo è stata la creazione di un’Associazione culturale “Un artista in bicicletta” musica, pittura, teatro e ciclosofie in sella ad una bicicletta, che ho creato in collaborazione con la mia compagna, con la quale stiamo portando avanti questo progetto ciclo/artistico che si prefigge di dimostrare che la bicicletta non è solo un mezzo di spostamento intelligente e di mobilità sostenibile, ma anche un mezzo di “locomozione culturale” capace di creare un altro “movimento” e nuove energie socializzanti!
Cosa ti colpisce delle due ruote così tanto da realizzare dei quadri? Che tecniche usi?
A vederle così quelle due ruote sembrerebbero solamente le ruote di una bicicletta, ma credo che nella realtà siano soprattutto il simbolo assoluto del viaggio, di un viaggio che può e deve essere vissuto ad una velocità umanistica e non disumana! In quel viaggio, che in Arte diventa anche un viaggio metaforico, un artista ritrova un suo percorso creativo, accarezzando paesaggi naturali, riscoprendo un clima che sembrava perduto…In sintesi direi che andare in bicicletta è l’arte del viaggiare, come andare in cerca di intuizioni è l’arte del creare, dove la ciclicità non è solo un’esclusiva del tempo ma anche l’apoteosi dello spostamento!
Non a caso definisco i miei quadri dei “movimenti immobili!”
Per quanto riguarda le tecniche sono abbastanza tradizionale, quindi olio e acrilico, mentre per i supporti cerco di coniugare l’immagine, il movimento e il punto di “fuga”…Utilizzo tele di diverse misure, tavole di legno, anche rotonde, che poi vengono incorniciate con dei copertoni di bicicletta, ma anche liste di parquet ed altri materiali…
Questo viaggio ciclo-fantartistico rivisita e ripropone il passato o vuole raccontare anche un futuro?
Per come la vedo io il viaggio è solo un modo di fantasticare dove la meta meno precisa è, meglio è!Sarebbe ovvio dire che quello che conta è il percorso, ma questa è un’ovvietà intrisa di una logica ferrea, che se da una parte alimenta un’evidenza, dall’altra cresce la voglia dell’incomprensibile, del mai visto, che dopotutto non è altro che il segreto più intimo che nasconde un viaggio! E a me piacerebbe che questo viaggio/progetto ciclo/artistico a cui sto lavorando avesse una lunga vita ed incontrasse altre idee, nuove sorprese, persone, luoghi dove l’incontro tra esseri umani sia solo un rendez-vous per ricominciare un’altro viaggio! Sarebbe molto interessante e straordinario ritornare al futuro in sella ad una bicicletta!
Quali sono i tuoi progetti futuri e quali mostre terrai?
Un sogno nel cassetto sarebbe quello di organizzare un giorno una tournèe musicale a livello nazionale, in quartetto o quintetto, usando la bicicletta come mezzo di spostamento! Per fare questo purtroppo non bastano le buone intenzioni ma ci vorrebbero degli sponsors…E’ difficile, ma io ci spero sempre! Poi certamente porto in giro, dove si presenta l’occasione, il mio concerto intitolato “Tandem Concert” un Recital mobile e viaggiante sulle strade d’Europa, la mia mostra di pittura “Arte su due ruote” che essendo in continuo work in progress include di volta in volta nuove e differenti opere e la pièce teatrale di cui sono autore e regista “West bike story” interpretata da Evelina Primo ed una bicicletta!
Per salutarci, c’è qualcosa che vuoi dire ai nostri lettori?
Piratescamente approfitto simpaticamente di questa occasione per comunicarvi i links dei miei siti principali:
www.unartistainbicicletta.com (sito ufficiale del progetto “Un artista in bicicletta” www.robertosironi.com (musica, pittura, teatro e cinema);
E il mio blog: Arti, parole, viaggio e ciclosofia: http://unartistainbicicletta.blogspot.it/
…E poi dirvi che personalmente ho fatto della bicicletta un progetto umano ed artistico, che con il vento a favore o contrario, ha come unica condizione di rispettare il senso di marcia che su di una bicicletta si trasforma in senso di benessere e di indipendenza…
Non male per due sole ruote!