Gita al Monte Cazzola

Gita al Monte Cazzola

Buongiorno a tutti. Sul finire dell’estate sono riuscito a convincere il buon Fabietto e l’altrettanto buon Andre ad una escursione ad alta quota. Dai ragazzi, andiamo al Devero e poi saliamo al Monte Cazzola. Tanto per non andare come già successo in passato all’Alpe Forno. L’ho fatta solo d’inverno, salendo con le ciaspole ai piedi, ma spero sia fattibile anche con le mtb. Ecco appunto: se non si prova, non si sa. Perché chi sa, sa. E ora noi sa: se volete salire al Monte Cazzola partendo dalla Località “Ai ponti”, passando per l’alpe Misanco, sappiate che dovrete spesso (troppo per alcuni, credo) portare la mtb a mano, non in spalla sia chiaro, ma a mano al proprio fianco si. Ma le uscite in alta quota sono anche questo! Non vi sto a dire che il primo pezzo sottobosco è anche un pochetto più ripido della parte finale più ampia di vedute e che nonostante tutto si cercava disperatamente di rimanere in sella, scendendo poco dopo. Aggiungo solamente che per quanto l’ascesa sia stata difficile, è stata ampiamente ripagata dalla bellezza dei paesaggi, delle creste montagnose che ci seguivano alla nostra destra, delle maledizioni che mi gettava addosso Fabietto, della caparbietà e carro-armatezza con cui la mia cicciabike mi portava avanti su sassi o tra guadi, delle mucche sul percorso, del pranzo al sacco una volta raggiunta la cima. E poi niente, inizia la discesa “ad minchiam” senza seguire il sentiero per tagliare la montagna, con vista di crepaccio di 1m x 20 di profondità: paura io. E la discesa lungo il sentiero dell’andata fino a valle, spettacolare, ripido...
Bike Life Support

Bike Life Support

Buongiorno amici cinghiali, oggi vogliamo dare il giusto spazio all’idea e all’iniziativa di Enza, di RobeXmatti, da tempo amica di noi cinghiali! Un’idea senz’altro interessante, che nasce come dice lei stessa “dopo le mille e una sofferenza passate, fatte di ossa rotte, contusioni, distorsioni e periodi di inattività, ma allo stesso tempo di adrenalina pura aspettando la gara”. Ed è proprio in queste occasioni che si comprende come il fattore tempo sia troppo spesso determinante, sia in gara come nella finestra di tempo tra l’incidente e l’arrivo dei soccorsi. Cosa fare e cosa NON fare, come poter dare un aiuto: a queste domande cerca di rispondere il Bike Life Support, ovvero un corso di formazione specializzato che aiuti il biker a diventare primo soccorritore in caso di urgenza.   Il corso di formazione prevede due giornate di intenso addestramento da 8 ore ciascuna, con cinque ore di teoria e undici ore di lezioni pratiche.   Al termine del corso gli allievi saranno in grado di valutare la scena del soccorso; orientarsi, rapportarsi correttamente con il 118, effettuare la Rianimazione Cardio-Polmonare ed utilizzare il DAE, valutare un trauma maggiore, conoscere le tecniche di emostasi di emergenza, conoscere le tecniche di immobilizzazione, utilizzare correttamente il collare cervicale, le stecco bende e il Kendrich Estrication Device, prevenire il danno anossico secondario.   Nello specifico, gran parte della prima giornata del corso è dedicata al BLSD ( Basic Life Support Defibrillation), per trasferire le competenze necessarie alla Rianimazione Cardio-Polmonare di base ed alla Rianimazione Cardio-Polmonare avanzata attraverso l’utilizzo del Defibrillatore semi-Automatico da Esterno. A chi supera questa fase specifica del corso verrà rilasciato,...
Ven.To Bici Tour 2015

Ven.To Bici Tour 2015

Amici cinghiali buongiorno. Vi ripropongo oggi un tema già affrontato in passato: qui e qui. E oggi, o meglio, sabato 6 giugno, possiamo partecipare attivamente all’evento! In occasione della terza edizione di VEN.TO Bici Tour, la Regione Piemonte fa il suo ingresso ufficiale nel progetto. Ricordo che VEN.TO è il progetto di un’infrastruttura ciclabile con funzione di dorsale cicloturistica, che corre da Venezia a Torino, e sogna di accrescere lo sviluppo ambientale, culturale e turistico di questa parte d’Italia e dei suoi territori. Il tour, partito sabato 30 maggio da Venezia arriverà domenica 7 giugno a Torino in occasione della settimana #Partyinbici, con una tappa intermedia il 6 giugno a Trino Vercellese. Tra le iniziative già programmate, il blogtour “Partyinbici in Piemonte tra le rogge e le risaie” per amplificare la comunicazione e la sensibilizzazione sul tema della mobilità ciclabile e le sue valenze turistiche in Piemonte. Ecco il programma della giornata di sabato 6 giugno: H.15,30: Arrivo di VENTO a Pobietto, incontro con il gruppo di influencer e visita dell’ecomuseo e la grangia; H.16,00: Partenza per l’Abbazia di Lucedio H. 16,45: Arrivo a Lucedio, dopo aver attraversato la zona delle grange, incontro con la guida Miriam Canonica per la visita al campanile all’Abbazia; H. 17,30: Partenza per Trino Vercellese e arrivo in paese H.18,30: Avvio del convegno “Fuori dal nucleo: con VENTO i territori investono in un futuro a impatto zero” preceduto dal saluto istituzionale delle autorità al gruppo di VENTO Al termine del convegno, apericena offerto dal Comune di Trino Vercellese. Per tutte le altre iniziative legate all’evento che dureranno tutta la settimana, potete linkare al seguente indirizzo. case, Quindi...
Mi&Ti: Australia!

Mi&Ti: Australia!

Ciao a tutti. Anche quest’anno, in occasione delle vacanze estive, potremo e potrete “idealmente” intraprendere un fantastico viaggio in compagnia di Milena e Tiziano, Mi&Ti, due appassionati di viaggi in bicicletta in giro per il mondo. Come l’anno scorso e gli anni ancora prima, infatti, il duo a pedali intraprenderà un viaggio a scopo benefico per raccogliere fondi da devolvere in beneficienza, nello specifico alla Fondazione ONLUS “Il Giardino delle rose blu”: “Il progetto 2015 è destinato all’ospedale di Gornja (Croazia), dove sono ricoverati bambini con gravi problemi o bambini abbandonati. Da un anno è stato attivato il progetto per la ristrutturazione del rudere, destinato ad ospitare i volontari italiani e non che giungono in Croazia per portare aiuti fondamentali e anche sorrisi.” Quest’anno il viaggio avrà come meta l’Australia!! Inizierà il 25 luglio con rientro previsto in Italia il 28/29 agosto, partenza da Brisbane e attraverso Sidney, Melbourne e Adelaide, fino ad addentrarsi nel cuore dell’Australia, a Uluru, tappa finale del tour, per un totale di circa 4.500 km, percorsi interamente in bicicletta e autonomia. Come si fa a viaggiare con loro? Semplice: donando un minimo di 5 euro, si riceve una cartolina, su cui occorre scrivere l’indirizzo di destinazione (che può anche non essere il vostro, se volete regalare un sorriso a qualcuno!). A metà del viaggio poi, Mi&Ti spediranno le cartoline a testimonianza dell’impegno preso, e una volta rientrati, devolveranno il ricavato alla Fondazione, nell’ambito del progetto “Ride a bike to give a smile Mi&Ti.” Ecco Milena e Tiziano da Licia Colò a parlare un pò di loro!! Quindi amici, se volete partecipare, queste sono le...
Pensieri ciclabili

Pensieri ciclabili

Ciao a tutti. Mentre scrivo, cerco di convincermi della bontà e utilità di quello che scrivo. Anzi, sono convinto di bontà e utilità, ma rimane comunque un piccolo spiraglio di rassegnazione che ti porta a pensare: tanto non succederà mai, non saremo mai così. Ma mi piace ogni tanto dare qualche numero, per avere e farvi avere il polso della situazione di quanto accade nel resto d’Europa. Ho letto che uno studio dell’OMS Divisione Europa, “Unlocking new opportunities: jobs in green and healthy transport”, afferma che se tutta l’Europa prendesse esempio da Copenhagen, dove il 26% dei tragitti in città avvengono in bicicletta (36% dei tragitti casa-lavoro e casa scuola), si potrebbero avere quasi 10 mila morti in meno ogni anno, e allo stesso tempo verrebbero creati oltre 76 mila posti di lavoro. E mi ricordo che veramente Copenaghen è una città spettacolo per i ciclisti. Certo, è facile farsi prendere dall’ottimismo dei grandi numeri, ma è altrettanto vero che se non ci si mette in moto, o ai pedali in questo caso, la situazione non cambierà mai e staremo solamente a lamentarci di quello che sarebbe potuto essere, e non lo è stato. Dunque, esperti in materia hanno immaginato quali influssi positivi, sulla salute dovuti all’uso delle biciclette e su quanti posti di lavoro nella loro vendita e manutenzione, oltre che nella progettazione e realizzazione delle piste ciclabili, potrebbero crearsi se le maggiori città europee adottassero un modello di mobilità sostenibile “a misura di bicicletta” simile a quello presente a Copenaghen. Si arriverebbe ad avere cittadini più sani (più attività fisica, meno incidenti stradali e rumore e migliore...