Traffico Droid: un ciclista che lotta per la giustizia sulle strade!

Traffico Droid: un ciclista che lotta per la giustizia sulle strade!

No amici cinghiali, non è l’ultimo manga giapponese, anche se potremmo tranquillamente pensare ad un artone animato con una sigla alla Jeeg Robot! Si tratta di Lewis Dediare – AKA Traffic Droid – , ovvero dell’uomo che ogni giorno cattura ore di filmati per documentare le violazioni del codice della strada nel traffico di Londra. Il suo sogno è quello di vivere in un mondo più sicuro per i ciclisti. Chi ha provato a stare nel traffico con TD (d’ora in poi chiameremo il nostro supereroe in questo modo, nda), dice che Dediare è solito pedalare molto più piano degli altri ciclisti, e spesso si mette al centro della corsia, dimenandosi e facendosi notare dagli automobilisti che percepiscono una sorta di aurea magica e ne hanno timore come se vedessero la polizia.  In realtà, TD ha una missione da compiere: munito di 5 videocamere, vive il traffico metropolitano cercando di catechizzare questo o quell’autista di veicolo a motore (auto o moto che sia) per salvaguardare la vita degli amici ciclisti. Naturalmente non mancano gli episodi di cazziatone a quel motociclista che ha tagliato la strada al pedone, o a quell’automobilista che sosta in luogo vietato alle auto. Qualche battibecco, qualche sfuriata e poi via, dopo aver trascorso la giornata, a casa a caricare i video su youtube per denunciare pubblicamente i trasgressori. La missione di TD ha inizio nel 2009, quando venne investito da un’auto che passò nella sua corsia senza dare indicazioni: cartella clinica che riportava  frattura di due costole, problemi alla schiena e all’anca. L’autista omise di soccorrere TD, e dopo che venne catturato dalla polizia, fu...
Sentieri, fango, esplorazione.

Sentieri, fango, esplorazione.

I Pooh cantavano … “Mi dispiace di svegliarti,…”. Ed io … Io non sarò affatto dispiaciuto di svegliarmi presto domani mattina. Ma soprattutto so che lei è contenta. Ha riposato per qualche settimana causa miei weekend da lavori caserecci, ma la sentivo spesso sognare, farfugliare durante il sonno qualcosa tipo “salita…”, “dai andiamo…”, “ho voglia…”. Come darle torto: sono settimane di piogge intense, terreni strafangosi, prime nevicate in quota, e lei ha riposato forzatamente in garage. Mi ha detto che non vede l’ora di sporcarsi e rotolarsi nel fango come un maiale selvaggio da pedigree. Per l’occasione, le ho comprato anche dei bracciali nuovi, che userà come manopole. E anch’io non sto più nella pelle. Non importa se domani sarà un’uscita come tante altre, su sentieri magari già percorsi o ancora da esplorare. Se durerà “solo un minuto” (sempre come cantavano i Pooh, nda), un paio d’ore o tutta la giornata. Né se sarà su montagne innevate, colline autunnali o lunghe distese pianeggianti e paludose. L’importante è che sarà. Punto. Ormai siamo entrati in quel vortice di bisogno fisico di pedalare, che conta solo quello: uscire e sfogarsi e stare all’aria aperta. Potresti avere la mtb più costosa al mondo o una due ruote attaccata con il fil di ferro che non ti importerebbe: basta avere un qualcosa con cui esprimere la tua passione. Questo pensavo venerdì scorso, prima che giungesse il sabato e potessi tornare sui pedali. E in effetti il sabato mattina ci siamo sporcati per bene e “quasi” rotolati nel fango come perfetti maiali selvaggi. Nell’occasione si era io e Teo, accompagnati da bikes con le...
SolaRoad

SolaRoad

Buongiorno a tutti i cinghiali. aperte dove è nata la prima pista ciclabile al mondo con i pannelli solari incorporati? Naturalmente in Olanda, in una cittadina a nord ovest di Amsterdam. Trattandosi di un progetto pilota, la corsia “solare” è lunga solamente 230 metri. La SolaRoad è il risultato di una stretta collaborazione tra settore privato, governo e mondo accademico: si compone di moduli in calcestruzzo della grandezza di 2,5 x 3,5 m. Le celle solari sono montate unidirezionalmente al di sotto di un vetro temperato, spesso circa 1 cm. Al momento non ci sono panelli solari sull’altro lato della carreggiata, nel teatino di scoprire quale “strato” di vetro sia migliore. L’idea è quella di utilizzare in futuro l’energia prodotta dai pannelli per garantire l’illuminazione stradale, semafori e perché no, anche auto elettriche. Visivamente, la SolaRoad sembra un pannello in vetro di cottura di una stufa elettrica, ed è dotata di una superficie particolare che crea attrito cosicché i ciclisti non avranno problemi a stare in carreggiata. E’ stato poi aggiunto un rivestimento inclinato per far scivolare via lo sporco quando piove e mantenere, così, la superficie pulita, consentendo la massima esposizione alla luce solare. Certo, si tratta di un progetto molto costoso e ancora tutto da sviluppare, dato che non potendo essere orientati verso il sole, i pannelli saranno meno efficienti di quelli posizionati sui tetti (circa il 30% di energia in meno prodotta). Ma è anche vero, che, data la velocità del progresso tecnologico, questi costi potranno diminuire di molto. E poi se non ci si prova, non ce la si farà mai! E bravi sti...
Absa Cape Epic 2015!

Absa Cape Epic 2015!

Amici cinghiali buondì. Ne abbiamo già parlato altre volte. Ma data la maestosità dell’evento ci torniamo ben volentieri. Vi presentiamo dunque il prologo per l’edizione 2015 della ABSA CAPE EPIC, gara leggendaria che si svolge in Sud Africa, alla quale ho cercato di “imbucarmi”, tramite la gentilissima e disponibilissima Asleigh!!!, prima come rivista di settore, poi come aiuto rivista di settore, poi ancora come aiutante dell’aiuto della rivista di settore, purtroppo (dico io, ma giustamente penso!) senza avere successo. E’ chiaro che provare a parteciparvi come biker, con tutti quei km e tutti quei metri di dislivello da superare, sarebbe un’impresa incredibile per noi! Sta di fatto però che la gentilissima Asleigh ci ha presi a cuore, eccoci allora a ringraziarla per tutte le notizie relative alla gara che ci manda abitualmente, compreso il video promo dell’edizione che sarà nel prossimo anno. E vi diciamo solo che il prologo comprenderà il giro della “Table Mountain”, una delle sette meraviglie naturali del mondo!!! E siccome le parole non servono per descrivere un evento simile, vi allego anche qualche foto tra le migliori dell’edizione 2014! (sempre offerta da Asleigh!). Ne ho selezionate 7 delle 460 che mi ha mandato!!!!   Che dire…continuiamo a sognare… Ciao...