Fatbike 2×2

Fatbike 2×2

Buongiorno Cinghiali!! Le macchine per terreni impervi sono 4×4 per garantire la miglior trazione possibile, giusto? Le Fat Bikes sono pensate per terreni impervi, giusto? E allora perchè non dotare anche loro di trazione integrale?? 😀 L’idea è dell’azienda Christini, marchio specializzato in moto a trazione integrale  ...
Mega del Pescone

Mega del Pescone

Bando alle ciance!! Potrei stare qui a prenderla alla larga, descrivervi come è partita l’idea di fare questo giro, come ci siamo organizzati, ecc. NO. Oggi vengo subito al sodo: QUESTO GIRO E’ UNA FIGATA PAZZESCA, PUNTO!! Potrei chiudere così, se non fosse che è troppo figo per non descrivervelo neanche un pochino. Punto primo S’ha da salire sul Mottarone. Poco importa da dove partite (noi da Armeno) e se passate da asfalto (come abbiam fatto noi) o sterrato: dovete arrivare in cima, e intendo proprio sotto alla croce, se arrivate solo ai bar è perchè avete una bdc, quindi questo articolo non vi parlerà di nulla di vostro interesse. PS Fermi ad un tornante per studiare il percorso della discesa, sono passati due tizi con delle velocissime e-bikes: non ho resistito dal dire al secondo “Eh, ma così non vale però!!“. Ha fatto un sorrisetto con una punta di colpevolezza e ha proseguito verso la cima… Punto secondo Pausa ristoratrice a un bar, un caffè, una barretta, momento relax: alla fine l’ascesa al Mottarone si fa sentire, ed è bene ricaricarsi un minimo prima di scendere. Approfittate della pausa anche per mettere le protezioni; ginocchiere direi obbligatorie, anche gomitiere e casco integrale non sfigurerebbero. Punto terzo Inizia la goduria: nel primo tratto bisogna fare alcuni brevi tratti di asfalto (proprio poca roba). Per il resto, la fatica dell’ascesa verrà ripagata da una discesa spettacolare. Vi troverete sotto le ruote qualsiasi tipo di fondo possibile e immaginabile, dal single track super flow fino a un breve tratto freeride dal fondo sabbioso, passando per la discesa lenta e tecnica tra...
Un “Grasso” sabato mattina!!

Un “Grasso” sabato mattina!!

Ciao Cinghi!! Complice una carenza di cinghiali, tra imbiancature, lavoro, morose, ecc. siamo rimasti Teo ed io. La mia proposta era di andare a fare la “Mega del Pescone”, di cui mi aveva parlato Teo stesso, ma poi si è ricordato di avere un impegno nel pomeriggio e siamo rimasti per un giretto nel Fenera. Però mi dice: “Vieni qui senza bici!” Il suo piano diabolico mi è (quasi) subito chiaro: mi vuole concedere l’onore di provare la Fat!! E io (che onestamente non aspettavo altro) approfitto al volo. Dopo una brioche (costo del test) si parte. Il mostriciattolo verde che mi viene affidato è una Surly Pugsley, quindi non stiamo parlando di un mezzo nato per moda. Subito mi dice “pedala e vai contro il marciapiede senza tirare su il manubrio“; dopo un primo tentativo a vuoto (l’istinto ha la meglio), ci riprovo e lei, come se nulla fosse sale… Partiamo verso il classicone e il primo pezzo è su asfalto, sensazioni diverse, ruotoni “appiccicosi” su cui, se non si pedala fluidi, si sente una specie di bobbing, ma più rimbalzoso. Inizia la salita, si sente che la trazione è di un altro mondo rispetto a qualsiasi mtb standard, così inizio a passare nei pezzo più “sporchi”, scassatini ma nulla la impensierisce, lei va su… Certo, strana, particolare, divertente, ma finora diciamocelo: nulla di trascendentale… FINORA… Inizia la vera salita scassata, e c’è un punto in particolare in cui di solito arrivo già spompo facendo una fatica bestia a non perdere aderenza tanto è ripido… Con lei no, lei se ne sbatte di quanto sia ripido, scassato, con...
Sentieri Pelosi (e scassati)

Sentieri Pelosi (e scassati)

Un weekend di metà Settembre. Voglia di un giretto easy per far ripartire le gambe dopo le ferie. Viene proposta una salita+discesa dalla Pelosa. Io amo la Pelosa, dalla cima ci sono 4 diversi sentieri per scendere: quello praticamente DH/FR, uno Enduro, un altro Enduro che si collega poi alla discesa del XC, e un altro ancora che passa tra le vigne. Il mio preferito è l’Enduro+XC, ma stavolta lo usiamo per salire e scendiamo da quello Enduro sul “retro”. Tutti belli poser, come da richiesta di Alfri che voleva fare qualche foto. Il sentiero Enduro sul retro l’ho fatto solo una volta, mi ricordavo che era bello tecnico ma fattibile, peccato che non c’erano ancora state le incessanti piogge estive: un disastro!! La parte più tecnica è rimasta solcata da un canaletto che invita la ruota anteriore a finirci dentro, l’acqua ha portato via un sacco di terra esponendo radici su radici che ti aspettano minacciose. Qualcuno ci prova con successo, qualcuno ci prova senza successo, qualcuno non ci prova neanche 😀 E’ stato un giretto easy, neanche 20km, spingendo la bici per buoni tratti ma in puro stile Wildpigs: ca**ate & ignoranza!! Please upgrade your browser Lunghezza percorso 17.99 Km Altitudine massima 656.4 mt Altitudine minima 319.8 mt Dislivello positivo 457.54 mt Dislivello negativo 453.34 mt Informazioni sulla traccia: Breve giro con salita (scassata) e discesa (scassata) alla Pelosa. In salita una buona parte e da fare a spinta e la discesa, già abbastanza tecnica, è stata resa ancora più difficile dalle abbondanti piogge. Molto divertente anche fare in discesa il tratto della salita, anche questo però...
[SFOGO] La madre degli idioti…

[SFOGO] La madre degli idioti…

…è sempre incinta, si usa dire. Purtroppo mai detto fu più azzeccato, e regolarmente qualcuno ci tiene ad alimentare la veridicità di questo detto. In questo caso mi riferisco agli idioti che, così come era successo a Finale Ligure in passato (ma un passato mica tropo lontano, eh), si divertono a piazzare trappole lungo i sentieri in campagna, trappole atte a squarciare copertoni di moto, mtb o mezzi agricoli (chissà chi sono i reali destinatari di questi gesti di affetto). Nello specifico mi riferisco a una notizia dei giorni scorsi relativa alla zona delle vigne di Suno; lungo questi sentieri girano molti bikers (parlo per esperienza dal momento che ci sono stato più e più volte) ma non solo, dal momento che mi è capitato di vedere anche persone giocare a soft-air, runners o semplici “passeggiatori della domenica“. Evidentemente questa frequentazione malsana crea degli scompenso a qualche individuo ottuso. Purtroppo possiamo anche trovare fili metallici tesi tra gli alberi che possono avere conseguenze decisamente gravi. Ricordiamo che anche una semplice trappola di stampo classico (assi di legno chiodate) può ferire in malo modo anche persone o animali, che magari stanno facendo una tranquilla passeggiata domenicale. Per cui cari contadini (spesso di loro si tratta) o semplici minchioni che non avete un ca**o da fare che dedicarvi a questa specie di Fai-da-te, vi auguro di ritrovarvi un chiodo piantato nell’arco plantare per ogni persona o cane ferito in questo modo....