Last ride of 2013 – Motto della Pelosa – Cacciatori

Last ride of 2013 – Motto della Pelosa – Cacciatori

Credo stia diventando una abitudine buona, bella e sana! Come già successo nel 2012 io e Dado ci ritroviamo per l’ultima pedalata dell’anno in quel parco a noi così noto e caro. La giornata non è delle migliori, piovigina e c’è nebbia ma non ci lasciamo intimorire, anzi, la cosa si fa ancora più rilassante: adoro pedalare nel silenzio del bosco, sentire le gocce cadere e impattare prima sui miei vestiti, sul caschetto e poi cadere a terra scivolando via mossa dalla gravità. Lo scricchiolio dei rami che si stirano nel freddo quasi si fanno su la nebbia come fosse una coperta. Le pozzanghere sono specchi d’acqua scura interrotta solo da cerchi perfetti che si aprono allargandosi al cadere delle gocce. Parte del giro è noto ai più, salita dal classicone o Wildpigs1, poi allo scinvolo sopra il Salvapaglia, via verso san Bernardo e poi giù verso il Motto della Pelosa. E’ proprio qui che oggi decidiamo di fare una variante di cui parlerò nei prossimi giorni. Avrete già visto su Facebook qualche foto della scarpinata che ho fatto con lui ancora ai primi di Dicembre… Bene, parte di quel giro è fattibile in discesa e pare promettere bene! Piove e questo rende il tutto ancora più intrigante, bisognerà cercare di rimane in piedi e ci sono almeno 3 o 4 tratti molto ripidi e se ben ricordiamo saranno belli ‘slippery when wet’. Dopo una breve pausa in cui ovviamente pasteggio con un arancio ci gettiamo giù lungo la via che serpeggiando si snoda tra artritici rami neri che sbucano dal manto bianco. La luce è strana e quasi...
[Pensieri e parole] Metti una rigida sulla speciale

[Pensieri e parole] Metti una rigida sulla speciale

Ciao cinghiali, ed un caro saluto a tutti coloro che si fossero messi soltanto adesso all’ascolto. Nel nostro piccolo mondo, possiamo dire di averle provate quasi tutte: acciaio, alluminio, titanio, carbonio e scandio; ammo, biammo, singlespeed, rigide, a contropedale. E siccome ci piace provare e provarci, accadde che un sabato pomeriggio di dicembre insolito per il caldo che allietava la giornata, erby&albi&teo&diego si diressero verso quel di Pogno e i tracciati della Superenduro per validi e, a ciascuno il suo, buoni motivi. Albi e la prima vera uscita con la “tatina” appena arrivata, al secolo cannondale jekyll carbon 2. Erby indossava un completo blue mariachi, bello e completamente rigido da rispolverare. Teo aveva nello zaino ancora qualche scheletro da buttare, ricordo di una passata caduta con conseguente pasticcio alla spalla. Diego, che siccome ha iniziato da non molto ad andare in bici, perché non portarlo sempre a buttarsi giù dai sentieri delle speciali di Pogno? Lasciata l’auto al solito posto, si incomincia a salire sull’asfalto direzione Valpiana, con la neve a bordo strada e il caldo di prima che lascia spazio nel tratto ombroso ad una freschissima brezza antartica. Dopo un’oretta di salita, chiacchiere varie e un tratto a piedi sulla neve, foto di rito davanti al cartello segnaletico che indica START STAGE 3. Si indossano le protezioni (io no, ma è la terza cosa sulla lista della spesa per bike!) e ci si prepara a scendere. Che dire: semplicemente una FIGATA! Mi sto accorgendo negli ultimi tempi, quando alterno forcella rigida e non, che a ben vedere le prestazioni e le sensazioni migliorano quando vesto completamente rigido. Qui...
Alzati e pedala nel freddo

Alzati e pedala nel freddo

Certe mattine è proprio dura trascinarsi fuori dal letto, avvicinarsi alla finestra con lo sguardo ancora annebbiato e vedere i camini fumare. I tetti sono brinati. Sei rimasto d’accordo con gli altri di trovarsi preso, ti sei alzato e il cuore inizia a batter ad un ritmo più forte… E’ tempo di far colazione, prepararsi e indossare le scarpe e i guanti. Sei pronto. Certe mattine è come esser pazzi. Il freddo pungente si infila come aghi in ogni pertugio mentre pedali per scaldarti. Ecco, sei pazzo … o forse sano? Ci troviamo io, Alby, Teo e Pol (che avete già conosciuto qui) per una battuta nel Fenera dopo la breve spolverata di neve dei giorni precedenti. Il percorso è ipotetico non sapendo bene le condizioni delle strade, ci piacerebbe fare qualche single track… Arrivati poco oltre piazzale quaranta Teo si accorge la sua gomma posteriore pare afflosciarsi così appena la strada spiana ci si ferma. Eh bham, maneggiandola si rompe la valvola. Procediamo al cambio di camera e Alby si propone di gonfiarla… Tutto sarebbe filato liscio se non fosse che noi siamo sempre dei pistola e come tali riusciamo a far danni. Nello specifico questa volta la valvola rimane in mano ad giovane portento che gonfiando come un assatanato l’ha rotta. “oh Teo è stato bello, ecco qui la camera da 26” per la tua 29” … torna pure a casa”. Il dialogo non è stato questo ma il succo si. Per fortuna però che prima di andarsene ci offre del the caldo da bere alla sua salute. Accettiamo perché siamo educati e il freddo porco fa da...
La madonna della Gelata – 1 anno dopo

La madonna della Gelata – 1 anno dopo

Ciclicamente certi sentieri ritornano… Per me è passato parecchio tempo dall’ultima volta che ci sono stato. E’ domenica e solitamente è un giorno che dedico a mia moglie e alle faccende di casa. Oggi però c’è modo di spendere un paio d’orette in sella quindi mi aggrego a mio cugino e al suo cugino per fare una pedalata nella fangazza. Non c’è una meta particolare e considerando che è tempo di caccia nel Parco del Monte Fenera decidiamo per girare nel versante che guarda Gargallo. Ci imbuchiamo come al solito su per la via che porta a Chepoli, ed è proprio lungo quella strada che vedo arrivare una fargo tutta bella infangata… Chi è ? Ma Ottone che è uscito mattiniero e sta già rientrando dal suo giro in solitaria. Mitico Ottone! Il fango è veramente tanto e non si appiccica solamente, ti aggredisce! Arrivati alla discesa verso la Gelata mi trovo davanti non più un sentierino ma una jeepabile… che dispiacere, era divertente quel tratto. Decidiamo quindi di risalire alla sinistra della chiesa facendo ancora un pò di sterrato che ci porta in zona Gargallo e da chi in costa fino a Borgomanero. Mamma, pochi chilometri ma vi giuro che quella colla di terreno me ne ha aggiunti alle gambe almeno altri 10 🙂 Percorso circolare Percorso ufficiale per : Mountainbike Ideale per: Trekking, Mountainbike Percorso in zona: Collina Etichette: Senza barriere, Solitario, tranquillo, Registrato con GPS, Ruvido, Rovinato, Sentiero, Singletrail, Strada di campagna / Strada consorziale, Sterrato / Sabbioso Please upgrade your browser Lunghezza percorso 19.22 Km Altitudine massima 604 mt Altitudine minima 299 mt Dislivello positivo 430 mt...