The ordinary biker, episode 2… back from 24h di Finale.

The ordinary biker, episode 2… back from 24h di Finale.

Ebbene sì, non sono sparito, dopo il primo episodio mi stavo semplicemente allenando a fondo per la 24h di Finale Ligure che insieme ai miei cari 7 amici Wildpigs stavo preparando. Tutto è filato per il meglio, la preparazione è andata bene, avevo accumulato tanti km, circa 100 per la precisione… LOL.. vi sto prendendo in giro, nessun allenamento ma tanta voglia di divertirsi sono stati i due elementi di questo fine settimana ricco di sensazioni. Ebbene sì, questa è la parola giusta, invaso da sensazioni, di tantissimi tipi ma che comunque ti fanno sentire bene! Tutto inizia sabato alle 13,15, 24 h di pedalate ci aspettano, le 24h ore più intense che abbia vissuto nella mia breve esperienza in mtb. Il tempo passa veloce e mi presento alla zona cambio senza aver scaldato minimamente le gambe 🙂 i primi km scorrono con fatica, fa molto caldo, parecchio traffico e tanta sete mi accompagnano per quasi tutti i 12km, guardo spesso l’orologio per capire come sto andando perchè il caro amico Alby è già pronto a scrivere sulla dannata lavagnetta quanti minuti sono passati dalla mia partenza 🙂 ormai ci sono, la tensione è svanita inizio le mitiche paraboliche del toboga, faccio un saluto alla “nostra” curva, pedalo ancora per qualche metro, una veloce occhiata a Barbara per il cambio e sono ormai in doccia con tanti pensieri …. NEGATIVI! Ebbene sì, il troppo agonismo non è lo spirito giusto dell’ordinary biker così camminando per rientrare al campo base mi fermo davanti ad un racer che sta pedalando sui rulli, sorrido, mi guardo intorno, c’è musica, festa e tanta...
Alto Vergante – Trail E4, strada sbarrata

Alto Vergante – Trail E4, strada sbarrata

Qualche settimana fa… Il giro è noto: Invorio, ascesa dal Barro, Ameno, cappella del Vago e sentiero che porta verso il Cornaggia. Lungo questa via, sulla destra, prima ancora di arrivare al bivio per l’F2, c’è l’E4. Questo sentiero mi ha sempre suscitato un certo interesse dato che l’avevo visto in video tempo addietro ma non ero mai riuscito a provarlo. Era la giornata giusta, il tempo non prometteva acqua, anzi qualche schiarita ha fatto si che il sole baciasse i belli, cioè noi due cinghiali ! Arrivati al sentiero che parte con una gradinata abbastanza impegnativa avremmo dovuto capirlo fin da subito che la discesa sarebbe stata poco divertente… Come mai? Ve lo dico subito: l’E4 è o è stato meta di trialisti e la gente del posto non ha gradito. Il sentiero ha tutte le caratteristiche per essere divertente, non troppo impegnativo ma abbastanza incanalato da esser quasi un single trail… la vera rottura è stata proprio dover scender di sella ogni pochi metri, cercare deviazioni sulle sponde oppure cimentarsi in bunny hop, nose press con salto del carro per scavalcare gli ostacoli più bassi. Altra nota negativa è stata sicuramente il fango che rendeva tutto poco saldo e non sono mancati scivoloni miei o di Alberto. In sinstesi : fosse stato sgombro avrebbe avuto un suo perché, fatto come abbiamo dovuto affrontarlo noi ha pagato veramente poco. Sigh 🙁 12►...
The Normann Bike

The Normann Bike

Amici wildpigs buongiorno! Un salto negli anni ’50, per rivivere quell’atmosfera con Normann Copenaghen,  famoso marchio di mobili danese, che nel 2010 presentò la sua urban bike: molto semplice ma intrigante, color grigio antracite con finiture verdi per pedalare agili (11 kg) nelle vie cittadine della città danese, ricca di eventi e di biciclette, dove il rispetto dell’ambiente è tra i principali obiettivi. Un modello realizzato in soli 50 esemplari, per brillare in città e fare tendenza! Anne Lehmann, designer, dice: Normann Copenhagen is all about lifestyle, and cycling is a natural part of the Danish lifestyle, especially in Copenhagen, where it is easy to get around on bike. At first glance, the Normann Copenhagen Bike, with its simple frame and understated appearance, does not attract attention in use, but the green details in the saddle, handlebars and chain provide a surprising element, that make it stand out in a crowd.    ...
La ciclabile (sterrata) Alagna – Scopello in una bellissima giornata uggiosa

La ciclabile (sterrata) Alagna – Scopello in una bellissima giornata uggiosa

Buongiorno amici cinghiali. Quello che voglio raccontarvi e consigliarvi oggi è un bellissimo giro adatto a tutti che ho provato il primo maggio, ma andiamo con ordine. Il primo maggio, sono stato con Andrea (amico, cognato, cinghiale e autore di un bellissimo articolo al quale purtroppo non ne ha fatti seguire altri nonostante partecipi attivamente al gruppo :P)  e Marco (amico, responsabile di Sport in Valsesia e gestore del noleggio bici di Mera) ad Alagna in occasione della Giornata dello sport per aiutare a promuovere con il supporto di Sport in Valsesia l’utilizzo e la cultura della mountain bike per grandi e piccini (e un pochino anche a far conoscere noi Wildpigs e la nostra passione, nulla di male, le motivazioni sono comuni!!! :)). La giornata nonostante il tempo brutto ha visto la partecipazione di molte persone dimostratesi, tra i vari sport, molto incuriosite anche da quella che per noi è una droga; passa la mattina e  il pomeriggio per me vola cercando di spiegare ad Alberto, un 14enne molto in gamba, come non aver paura in discesa e come migliorare l’equilibrio… Si, lo so, da che pulpito!!!! :D. Arriva il tardo pomeriggio e si smontano gli stand, il tempo minaccia pioggia ma Andrea e Marco si propongono di mostrarmi una sterrata ciclabile che da Alagna porta a Scopello che loro han già fatto e che io non conosco… Beh, ovviamente ho accettato! Ragazzi, ho fatto proprio bene: il sentiero si imbocca direttamente dal piazzale dei parcheggi di Alagna e salvo pochissimi tratti su asfalto si districa per circa 20 km  su sterrati spesso sul lato del Sesia sconosciuto, quello dal...
Do you rewind?

Do you rewind?

È nuovamente sabato mattina e il sole splende dopo altri giorni di pioggia… Il ritrovo è fissato appena dopo le 9 da Borgomanero dove ad attendermi ci sono alcuni cinghialotti nuovi e altri noti che hanno letto dell’uscita sul sito. Figo! Iniziamo così a salire in 5 verso Ameno dove raccogliamo un sesto pedalatore e infine l’ultimo alla cappella del vago. Qui scopriamo con molta gioia che hanno appeso un cartello in cui la Regione Piemonte comunica la sistemazione dei sentieri per uso escursionistico, a cavallo e bicicletta!! Ben fatto Regione!! Ecco formato il gruppo dei 7 pedalatori assatanati 🙂 Chiacchierando arriviamo quindi in cima, fino al bivio che porta a Fosseno; io vorrei prendere il sentiero E4 come da programma dell’uscita ma il tempo è talmente bello che decidiamo per prolungare il giro e arrivare al primo punto panoramico, l’ormai noto sass del piz raggiunto questa volta dal metanodotto e non da sotto come nell’ultima notturna. Breve sosta per le foto e qualche morso veloce e poi salutiamo Fabrizio che torna verso Omegna passando dal giogo del Cornaggia. Giusto il tempo di vederlo sparire e ci fiondiamo per la kamikaze, divertente discesa da prima a gradoni e poi molto scorrevole che presto ci porta sotto Fosseno. Il rientro è il solito percorso che tocca Tapigliano, Colazza, Invorio, il chilometro di merda, Briga, San Marco dove non ci facciamo mancare un giro al pistino e da veri quattordicenni anche un salto nelle pozze marroni che riflettono il cielo blu. Sporchi e contenti è ormai ora di salutarci, mogli e morose ci attendono a casa. Ma la voglia è viva...

Quando recuperare una vecchia bici con componenti nuovi costa… Come l’oro!!

Buongiorno amici! Chi mi conosce sa che una delle mie passioni è recuperare vecchie bici, in qualsiasi stato e di qualsiasi tipologia e ridargli nuova vita trasformandole in urban bike, fixed o qualsiasi altra definizione si voglia usare, il tutto però sempre cercando di contenere i prezzi e riciclando il più possibile. Capita però che a volte un pezzo si debba sostituire e qui partono le ricerche su internet. Parlando con il sempre trendy e utile Diego ecco che mi arriva un suggerimento per recuperare una vecchia bici con cambio Campagnolo. Il problema è che credo che con questo kit il prezzo lieviti ai prezzi… dell’oro! La svizzera Italcicli Cycle Systems infatti offe un kit per restaurare/modificare una vecchia bici da strada con questo bellissimo kit campagnolo placcato oro 18K, un kit che siruramente avrà un fascino minore solo al (presunto) costo del kit stesso. Da una ricerca su internet ho potuto vedere che le sole pedivelle dovrebbero aggirarsi sui 450€, il che mi fa presumere che il kit completo sia assolutamente poco economico 🙂 Che dire, io per trarre le mie conclusioni mi permetto di rubare una frase di Diego stesso: Una cosa da pezzenti, fosse aleno placcato...