Free time: parco del Ticino e il sentiero delle meraviglie nascoste.

La scorsa domenica, desiderosi come sempre di trascorrere qualche ora in mezzo alla natura con le nostre bike, io e pepe abbiamo deciso di fare il sentiero denominato delle “meraviglie nascoste” all’interno del parco del Ticino. La lunghezza totale di circa 14,5 km lo rende facilmente percorribile da tutti anche se la salita da fare a metà percorso non è certo delle più semplici. La partenza è da Oriano Ticino, una piccola frazione di Sesto Calende con ville e parchi ottocenteschi privati facilmente raggiungibile lasciando l’auto nei pressi del nuovo centro sportivo. Accanto alla chiesa romanica della medesima frazione parte il percorso, in leggera salita, che porta all’ex Roccolo Pierino, ora bosco didattico con recinto di rilascio della Cicogna nera. Da qui il sentiero sale sul Poggio d’Oriano, raggiungendo il Roccolo Brescianella e proseguendo attraverso salite e discese, radure e boschi di Pino silvestre, Quercia farnia, Castagno e Robinia. Nei pressi della località Cascina Bilesa si incontrano antiche cascine, aree agricole ed un fontanile per l’irrigazione dei campi, interessante in primavera per l’osservazione di Rane, Rospi e Salamandre. A poca distanza si incontrano le sorgenti del Rio Capricciosa e da qui il percorso inizia la sua discesa verso il Sass da Preja Buia e l’Oratorio campestre romanico di San Vincenzo. Proprio il Sass da Preja Buia era l’aspetto che più mi ha incuriosito e che mi ha fatto propendere per fare questo percorso. Il “Sass da Preja Buia” è infatti un megalito istoriato di serpentino (roccia verde e luminosa) che nell’antichità fungeva da altare sacrificale, vi sono infatti su di esso petroglifi a carattere simbolico e culturale eseguiti in...

Tech Corner – Casco Kali

Eccoci con un test materiali che spero possa essere di aiuto a tutti coloro che sono in procinto di acquistare un casco integrale per affrontare al meglio le giornate più orientate al gravity. Con la collaborazione del nostro negozio online convenzionato Gd Store ho infatti avuto modo di testare direttamente il casco integrale Kali. Il primo impatto è sicuramente positivo. Insieme al casco infatti viene fornita sacca e kit imbottiture interne di ricambio veramente utili per adattare al meglio la misura alla propria conformazione fisica. Per quanto riguarda il peso la versione da me provata era il top di gamma carbonio e kevlar (805 grammi) qualcosa di difficilmente migliorabile se non a discapito della sicurezza. In casa KALI esistono altri due modelli integrali, il Durgana da 129,00 € ed il nuovo arrivato 2011 Savara che costa 79,00 €, ovviamente entrambe le versioni sono più pesanti oltre che economiche, infatti si attestano sui 1100 grammi sempre in taglia M, un peso comunque in linea con la concorrenza. Sicuramente di grande livello tutte le finiture sia interne che esterne della calotta che risulta anche ben areata grazie alle numerose prese d’aria. Sul campo il casco si è dimostrato assolutamente idoneo all’utilizzo su percorsi superenduristici, leggero sia quando lo si porta sulla zaino che quando lo si indossa. Sembra veramente di indossare un casco XC anche grazie all’ampia visibilità che questo casco ti concede. Rispetto infatti ai più conosciuti caschi Troy Lee Design il Kali guadagna circa 1,5 cm per parte di maggiore ampiezza visiva. Ultimo aspetto da evidenziare sono i tessuti interni, estremamente morbidi e freschi. Infine, come buona ogni recensione che...

Chi ha bisogno delle rotelle?

Buongiorno amici cinghiali! L’altro giorno mi è capitato di notare uno splendido esemplare di “rotella enormis spectacularis”, che potrebbe servire a qualcuno nel caso in cui non si senta ancora sicuro alla guida della sua bicicletta. Il famoso esemplare è stato ritrovato nel Parco Naturale delle Cose Assurde: dopo innumerevoli sopralluoghi e l’arrivo di altrettanti esperti, si è accertata la veridicità e assoluta rarità del componente, che sarà a breve esposto nel Museo della Bici cui si potrà accedere gratisamente. Ci vediamo lì...

The BFF: bicycle film festival.

The Bicycle Film Festival celebrates the bicycle. We are into all styles of bikes and biking. If you can name it – Tall Bike Jousting, Track Bikes, BMX, Alleycats, Critical Mass, Bike Polo, Cycling to Recumbents – we’ve probably either ridden or screened it. What better way to celebrate these lifestyles than through art, film, music and performance? We bring together all aspects of bicycling together to advocate its ability to transport us in many ways. Il BFF è nato dall’esperienza di Brent Barbur, che dopo essere stato investito da un bus a NY ha deciso di convertire la sua brutta esperienza in qualcosa di bello per quanta più gente possibile. Il BFF celebra l’esplosione del ciclismo urbano nel mondo attraverso film, arte e musica. Quest’anno il tour ha preso il via a giugno dal Lower East Side di New York, per arrivare a Tokyo, Parigi, Londra, San Francisco, Copenhagen, San Paolo, Los Angeles, Sydney, Montreal, Detroit, Vienna, Chicago… (peccato che a milano il BFF si sia tenuto nelll’ottobre 2010 :-() In ogni città il BFF attira migliaia di ciclisti/ artisti/filmmaker. Rappresentati al BFF tutti i tipi di bici e ciclisti, dalle supercorsa alle bmx, dalle bici da pista alle fixed gear, fino alle vecchie saltafoss, le cruise e le grazielle. Ciò di cui si fregia il BFF è che “il vento non lo subisce, pedalando. Lo crea, semmai.” Ecco la dichiarazione d’intenti del festival: creare il vento, correre veloci, celebrare la bici come uno stile di vita urbano. Brendt Barbur ama definire la sua creatura una piattaforma fatta di poche regole. L’obiettivo è la promozione dell’attivismo urbano passando attraverso...

Milano Torino in fissa, edizione 2011.

Ci sono eventi che rievocano storia e la passione allo stesso tempo. Quello organizzato dai ragazzi di Ciclistica è forse uno dei più belli. Si tratta di una gara da Milano a Torino rigorosamente riservata a bici a scatto fisso che parte dal Velodromo Vigorelli e termina al Motovelodromo di corso Casale, il primo dismesso e dimenticato da anni, il secondo se pur con molte difficoltà in via di riqualificazione. Quest’anno la gara si è tenuta il 3 aprile, i partecipanti che hanno percorso il tracciato di 145 km sono stati veramente tanti e non tutti ce l’hanno fatta, ma non importa, lo spirito della manifestazione piace veramente tanto a noi wildpigs. La bellezza di poter percorrere tutto il tragitto sfruttando unicamente le proprie forze da quel tocco in più all’impresa, che altrimenti sarebbe priva di quel valore di “conquista” che tanto rende uniche le nostre uscite in bici. Per farvi capire qualcosa di più cito il racconto di un ragazzo di nome lele che descrive così la sua esperienza (fonte: Vintage rider) Leggetelo tutto d’un fiato come ho fatto io, ma soprattutto leggete le ultime due parole del racconto, quelle sono la risposta a tutti coloro che si chiedono il perchè ci piace tanto la bici! Complimenti veramente a tutti! Quello che hai vissuto in quei 150km di fatica e sudore te lo ricorda il giorno dopo quando scendi le scale di casa per andare a lavoro. Il primo gradino è come una sveglia: fai quel passo e quella piccola scossa alle tue estremità basse ti urla nella testa quel bruciore che hai sentito nelle gambe il giorno...