Intervista: I Love Girl Riders

Intervista: I Love Girl Riders

Buongiorno amici cinghiali! Alla recente Expobici di Padova, abbiamo conosciuto i ragazzi che danno il nome a questo articolo. Ed eccoli qui, a rispomdere molto gentilmente alle domande che abbiamo posto loro. W: “I Love Girl riders is a celebration of girls doing what they like: riding!” Bellissima frase per riassumere la vostra missione: dare spazio e visibilità alle ragazze che amano andare in bicicletta. Troppo poco se ne parla? ILGR: Con questa frase viene brevemente riassunta la nostra mission, anche se in realtà il progetto è molto più ampio. Purtroppo si parla troppo poco di ciclismo femminile, inoltre c’è una notevole diseguaglianza tra donne e uomini (trattamento, premi, visibilità su tv, riviste, ecc…spesso non vengono messe nemmeno le classifiche). Se vogliamo fare qualche esempio pratico basti pensare al Tour de France, dove il vincitore della classifica generale guadagna 450.000 € (escluse tappe e varie maglie) contro i 460 € della vincitrice della classifica finale generale del Giro d’Italia femminile, il ‘Giro Rosa’ (dati del 2013 www.letour.fr e www.girorosa.it). Un altro esempio: coppa del mondo di ciclocross. Il premio per il primo classificato della categoria Men Elitè (per ogni tappa) è pari a 5000 € mentre per la prima donna è pari a 1000 €, stesso premio dell’ 11° classificato nella categoria maschile. Gli uomini premiati sono i primi 50 mentre per le donne solo le prime 25. (dati 2013-2014 www.uci.ch) W: Chi siete? Pedalate? ILGR: Siamo due fratelli, bikers per passione; viviamo a Riva del Garda, posto rinomato per la mountain bike e per diversi anni abbiamo corso a livello amatoriale W: Quando è nata l’idea di ILGR?...
A Ovest di Egypt Mountain

A Ovest di Egypt Mountain

Guardarsi indietro ho iniziato più volte a scrivere di questa lunga corsa avventura e ogni volta cambio idea e non scrivo niente. Ha la forma di una piramide senza punta e questa volta, la quarta, mi fermo mi giro e la guardo per piu’ di un istante, potrebbe essere l’ultima. Ausilia pedala davanti a me mentre mi sento felice di essere ancora qui. Questa volta l’uscire dalle montagne non sancirà il pericolo scampato ma solamente uno dei tanti avamposti che fortificherà il nostro cammino. Quarto anno di Alaska, e con non pochi sacrifici riesco a permettermi di essere ancora sotto lo striscione di partenza. Per il terzo anno con me Ausilia la mia compagna che ama come me la difficolta’ e la bellezza nelle cose.. L’ Iditarod trail Invitational 2013 ha una destinazione lontana, lunga circa 1800 km lungo il tracciato storico dell’Iditarod , per noi da Knick Lake a Nome (la gara piu’ famosa dei cani da slitta partira’ una settimana dopo da Wasilla a nord di Anchorage Last Great Race on Earth ). Con noi altri cinquanta tra ciclisti e podisti e la nostra bici “grassa” per via delle ruote che con gomme più larghe del normale e più sgonfie da alcuni anni consente di avere più stabilità sui sentieri di neve. Davanti a noi invece montagne laghi e fiumi ghiacciati su cui seguire un percorso storico impraticabile con la bella stagione. Qual’e’ la bella stagione? Un deserto bianco fatto oltre che di neve di ghiaccio di paure di emozioni e di pericoli. Perchè cercare una gara simile? Cosa troveremo al di là del  traguardo intermedio di McGrath dopo un terzo di...
Progetto Elk Clog, All Mountain Hardtrail da 27.5

Progetto Elk Clog, All Mountain Hardtrail da 27.5

Un telaio che sia facilmente pedalabile Stabile in discesa e rapido nei cambi di direzione Solido, sopratutto all’avantreno, voglio sempre il controllo del mezzo Confortevole, pur essendo un hardtail voglio godermi l’escursione su ogni terreno Leggero, altrimenti mi perdo il vantaggio di lasciare a casa l’ammortizzatore Di facile manutenzione e affidabile Troppo? sto sognando, quindi tutto è lecito… E’ così che Giulio e Alberto ci raccontano di Clog nel marzo del 2013 “La sensazione di doversi conquistare ogni sasso o radice dà una soddisfazione enorme. Per me è una gratificazione così grande che ho fatto della front la mia unica bici, per qualsiasi utilizzo.”, ha fatto nascere in loro l’idea diventata poi progetto. Ciao Giulio e Alberto, in attesa del telaio definitivo e di un’ intervista più approfondita, come riassumereste il feeling di guida che ha dato nel tempo il prototipo e su quali aspetti state lavorando ora? Il prototipo ha dato fina da subito un ottimo feeling, sembrava di usarlo da sempre. Con l’aiuto dei nostri tester Daniele Farri e Stefano Dolfin siamo riusciti a migliorarlo ulteriormente: nella versione definitiva abbiamo apportato delle piccole modifiche che lo renderanno ancora più efficiente, aprendo un altro pò lo sterzo (da 67 a 66° con forcella da 150mm) ed allungando il top tube di 1,5cm nella taglia M (usata per il prototipo); tutto è stato bilanciando spostando l’angolazione del tubo sella sella da 72 a 73°. Abbiamo infine optato per dei nuovi forcellini: non avranno una corsa variabile come nel prototipo, ma di serie saranno fissi (valuteremo in base alle richieste  la possibilità di montare forcellini regolabili) sempre a perno passante 12×142...
Intervista : Mario Pierguidi, fotografo

Intervista : Mario Pierguidi, fotografo

I saggi dicono che la fotografia sia prima nel cuore, nell’occhio ed infine in una macchina fotografica… Sapere raccontare e farlo col proprio stile è un (relativamente) lungo cammino, alimentato dalla passione che ci metti.   Oggi amici cinghiali andiamo ad incontrare Mario Pierguidi, personaggio che bazzica per i tracciati della Superenduro armato di macchina fotografia … non ditemi che non si era capito 🙂 Ciao Mario e grazie per aver accettato di fare quattro chiacchere con noi cinghiali. Nel mondo della superenduro credo che in molti ti conoscano, vuoi presentarti a chi invece ti incontra per la prima volta oggi su wildpigs.it? Grazie a Voi WILDPIGS! Nel mondo agonistico dell’enduro molti mi conoscono forse perchè ad ogni loro passaggio davanti al mio obbiettivo mi sgolo per incitarli… eheheh. Questo sport mi gasa. Per chi non mi conosce sono un “ragazzetto” con gli occhi a mandorla armato di fotocamera che si aggira per i tracciati delle prove speciali e cerca di tirare fuori qualche foto decente. Quando è sbocciata la tua passione per la fotografia e come si è evoluta? E’ banale, ma ho sempre avuto questa passione, l’evoluzione (ammesso che possa essere chiamata tale) è avvenuta naturalmente, fra picchi di fotta pura e sconforto mortale, sono molte le persone alle quali ogni giorno dico grazie per questo. La fotografia è diventata un tuo lavoro? La fotografia nasce per tutti come passione, portarla sul piano professionale è un’altro paio di maniche, ma ora posso dire con orgoglio che faccio il fotografo… e come dicevo sopra per questo ringrazio la mia dolce metà! Che tipo di fotografia ti piace fare? Cogliere...
L’islanda in solitaria: il racconto del nostro amico Diego

L’islanda in solitaria: il racconto del nostro amico Diego

Succede che hai un (ex) collega, che ha stile e segue lo stile. Succede che gli rompi talmente tanto le palle parlandogli di bici che compra una cruise bike. Succede che gliela fottono e si fa una fissa (anni fa, troppo avanti!) e crea delle cinture tema bici fighissime. Succede che continui a rompergli le palle sulla mtb e che nel frattempo cambi lavoro (e da collega diventa concretamente amico). Poi succede che l’infame dopo che te ne vai acquista la mountainbike e tu lo insulti come un cane e ogni tanto ci esce. Poi succede che continui a rompergli le palle raccontandogli anche dei tuoi viaggi raccontando quanto il turismo lento sia appagante. E succede che ora sono qui…. A riportarvi il suo viaggio in Islanda in solitaria. Grande Diego (e grazie ancora per il nostro logo, di cui sei il creatore!). Felice di averti rovinato per la vita! Ecco il suo racconto:     Tutto è nato dalla voglia di realizzare un sogno, un viaggio che da molto tempo volevo fare e l’avvicinarsi delle vacanze estive senza ancora una meta, senza programmi, la ragazza che non ha ferie… basta compro il biglietto. Sono le 5:10 del mattino e ho appena comprato un andata e ritorno per l’Islanda… a colazione lo dico alla mia ragazza.   E’ un viaggio che ha il potere di cambiarti e farti fare delle esperienze che rimarranno indelebili dentro il tuo cuore. L’Islanda è pura forza e non penso esista un’altro posto al mondo che possa assomigliargli.   Questo è il mio primissimo viaggio da solo, in bici, in tenda e sacco a...
Troppe bici in città!

Troppe bici in città!

O almeno a Roma. Amici cinghiali buongiorno. Premetto che chi scrive non ha titolarità alcuna per spacciarsi giornalista, pubblicista, editorialista, etc. Al massimo, lo si può riciclare come opinionista, nel senso che come tutti i cinghiali, esprime le sue idee ed opinioni su fatti/eventi/persone & cose che ruotano attorno al mondo della bicicletta. Che poi è il senso di questo blog. Quindi esprimerò la mia opinione circa un editoriale apparso il mese scorso sul sito de “Il Messaggero”, avendo quale bersaglio non l’autore dell’articolo naturalmente, che non conosco, ma l’idea in sè dell’articolo stesso. Ecco l’editoriale… Quello che segue è un articoletto politicamente scorretto, almeno un po’. Diciamo la verità: esiste una città meno adatta di Roma – con i suoi sette colli, salite, discese, sanpietrini, buche, tombini, super-smog, folle di turisti per le strade, motorini che ti passano sopra la testa, in mezzo alle gambe, intorno alle spalle, tre le orecchie – alla circolazione, e soprattutto alla retorica, delle biciclette? Esiste? Ma davvero esiste? Forse, Napoli. Forse, le montagne russe. E comunque, a Roma le bici t’investono. Piccola scenetta, due giorni fa. Un padre con la bimba di due anni tra le braccia esce dal portone di casa, in via Flaminia, e viene travolto da un biciclettante che pensa di essere al Tour de France de’noantri e corre come un forsennato (doping?) sul marciapiede. Nella diatriba successiva all’incidente – «Ma lei è matto?», «No, è lei che doveva guardare meglio, di qua e di là, uscendo dal portone!» – voleva pure avere ragione lo spericolato. In molte città italiane, il conflitto tra ciclisti e pedoni si va inasprendo....