Le grotte di Ara, breve richiamo storico + video + foto

Le grotte di Ara, breve richiamo storico + video + foto

In passato ci siamo già occupati delle bellezze naturali che Parco del Monte Fenera offre,vi abbiamo anche fatto capolino in qualche scorribanda. Oggi vorrei riportare, senza annoiarvi, alcune informazioni riguardo le grotte di Ara: Ara è una piccola frazione di Grignasco e dista solamente 15 minuti circa dalla grotte, un vero e proprio giardino infattti sul sito della regione piemonte troviamo scritto: Le Grotte di Ara rappresentano il relitto di un antico sistema carsico la cui origine risale al Triassico (190 milioni di anni fa). Un luogo abitato fin dai primordi, come testimoniano i ritrovamenti di Ursus spelaeus, l’orso delle caverne estinto circa 20.000 anni fa, nonché una grande mandibola incompleta di Rinoceronte di Merk (ritrovata nel 1871). Tra le formazioni è da segnalare in particolare un grande arco naturale di oltre 8 metri di altezza. Da vero giardino anche la flora: ciclamino, capelvenere, elleboro verde, pungitopo, dente di cane e, soprattutto, la rara felce sempreverde lingua cervina Phyllitis scolopendrium. Una giardino abitato: tasso, volpe, una ricca avifauna che, oltre alla cicogna nera, comprende fra l’altro merlo acquaiolo, tordo bottaccio, beccaccia, lucherino, picchio muratore, luì piccolo e...
La mia ombra – Sentiero F3

La mia ombra – Sentiero F3

E’ sabato mattina. E’ una di quelle giornate dove il sole si affaccia presente e il cielo è abbastanza terso; l’arietta è ancora fresca ma non così tagliente, la primavera è alle porte. “Uscire” è l’invito che risuona nelle orecchie, rimbomba e ti fa spostare i piedi in completa autonomia. Così ti ritrovi vestito, pronto a pedalare e con una meta in testa. Poco importa lo stato fisico. Con me c’è mio cugino e con lui opto per un giro già fatto l’estate scorsa, l’idea è di salire da Invorio, passare dal Barro e proseguire verso Fosseno, se non poi scendere per il sentiero F3. La temperatura invita a scoprire le gambe e la salita ci fa bruciare in fretta la colazione… ben presto, ci troviamo a passare per la Cappella del Vago  e sia io che lui accusiamo i primi morsi della fame: ‘Oh, io ho quasi appetito ma non mi son portato nulla’, risposta : ‘Manco io’. Bravi fessacchiotti! Procediamo imperterriti e dopo i primi 15 km di ascesa semi impegnativa per la nostra condizione, vediamo arrivare anche le prime discese: Alleluya! Il sentiero F3 è un grosso canalone con alcuni tratti di pietra scoperti, personalmente la prima parte che porta al bivio del suo imbocco la trovo molto goduriosa, scorrevole e appagante. Puoi gongolarti. Percorso circolare Percorso ufficiale per : Mountainbike Ideale per: Trekking, Mountainbike Percorso in zona: Collina Etichette: Registrato con GPS, Duro, Ruvido, Sassoso, Rovinato, Offroad, Sentiero, Singletrail, Sterrato / Sabbioso Please upgrade your browser Lunghezza percorso 34.2 Km Altitudine massima 807 mt Altitudine minima 326 mt Dislivello positivo 921 mt Dislivello negativo 924 mt Altimetria...
La 24h chiama. I Wildpigs rispondono.

La 24h chiama. I Wildpigs rispondono.

  “Capitano, mio capitano” recitava la battuta di un film di successo. “Capitano, mio capitano” recita il cinghiale di qualunque sesso. Riportiamo di seguito gli storici dieci punti dello storico discorso con il quale i cinghiali “eletti” hanno voluto ringraziare il loro capitano Matteo “Aztu” ed accettarel’investitura a corridore della prossima 24h di Finale Ligure. “Capitano, mio capitano, prometto di onorare solennemente la fiducia che mi hai accordata; prometto di divulgare il messaggio e il maleodorante profumo dei cinghiali durante tutta la manifestazione; prometto di pedalare finché le forze mi assisteranno, con sole, pioggia, neve, tuoni e temporali; prometto di essere leale con gli altri concorrenti e non attaccare sulla loro schiena adesivi Wildpigs durante la gara; prometto di partecipare attivamente alla manifestazione ludico-sportivo-gastronomica, ballando sotto il palco durante le ore notturne; dichiaro di non fare uso di sostanze stupefacenti e che quindi le stupefacenti prestazioni del mio corpo sono dovute alle stupefacenti abilità mentali di sopportazione del dolore; dichiaro amore eterno alla mia bicicletta, perché sarà lei a portarmi e solo lei conosce la strada per la gloria; prometto di non farmi prendere dal panico nel caso spengano la luce; prometto di divorare, nell’arco delle ventiquattro ore della manifestazione, almeno una salamella con maionese; prometto di coltivare gelosamente ogni singolo pelo setoloso che mi spunterà durante la gara.” “Correte luridi schifosi!”sentenziò ringraziando il nostro capitano....

5 cinghiali + 5 bici = divertimento al Fenera!

Cominciamo da dove è finita: 4 cinghiali che recuperano a mezzo furgone il cinghiale Alfredo che in prossimità delle grotte di Ara si accorgeva di aver tagliato il copertone e giungeva in quel di Grignasco rammaricandosi di non aver potuto pestare per bene anche l’ultimo tratto di discesa. L’audace e setoloso amico ci attendeva così sulle scale della chiesa, guardando il sole in faccia. Il tutto era cominciato la mattina alle ore 9.00: ritrovo a Valduggia per poi salire alla Colma su asfalto. Non c’è tempo di avere freddo: salita e temperatura esterna la fanno da padrone. Ci tiriamo pian piano fino alla cima del Monte Fenera (sul 772), ormai spoglia dalle nevicate del mese scorso, ma con un terreno ideale per risalire, bello compatto e non friabile (o franabile?) sotto le ruote. Siamo uomini (e cinghiali) duri: non ci fermiamo mai tranne quando ci aspettiamo a turno perchè uno del gruppo boccheggia e spinge a mano la sua biga. Una volta in cima, ci riposiamo un momento: foto di rito, maglietta al sole ad asciugare e con borraccia in mano ammiriamo lo splendido paesaggio sottostante. Ma scatta subito la voglia di discesa, e uno dopo l’altro, giù per il sentiero proposto da Tata che ci porterà fino all’inizio della salita sterrosa del Fenera, appena sopra la Colma. Veramente una discesa divertente, con molte foglie a terra che senza queste sarebbe un bel percorso xc. Ripreso per un breve tratto l’asfalto, puntiamo ora verso Grignasco e le Grotte di Ara (sui sentieri 772-779): ancora tratti divertenti dove lasciar scorrere, misti ad altri un po più impegnativi, dove incontriamo anche...

Orientamento in pillole 5^ parte – Identificare la propria posizione grazie a due punti a vista

Ecco giunti all’ultima puntata, tristi? Come dicevo nello scorso articolo, oggi affronteremo uno scenario che si può realizzare con una certa facilità: non sappiamo dove siamo ma a vista riusciamo a identificare almeno due ‘elementi’ e a indicarli sulla carta. Ciò che aveve letto in precedenzaora ci torna utile quindi puntiamo il primo elemento da traguardare, giriamo la ghiera finché il NORD non coincide con l’ago magnetico poi: 1) posizioniamo la bussola sulla cartina facendo in modo lo spigolo alto della bussola sia sul punto traguardato; 2) ruotiamo la bussola finché il NORD della ghiera non corrisponde al NORD della cartina 3) immaginiamo o tracciamo una riga retta che parte dal punto traguardato, percorre il lato lungo della bussola e viene verso di noi (facciamola bella lunga la retta per precauzione). Adesso ripetiamo il tutto con il secondo punto a vista noto. Al termine dell’operazione avremo le due linee che ad un certo punto si intersecheranno. Ecco, questo è il punto in cui stiamo...