Is there a wildpig in you?
We think so
Social e dintorni
[fts_facebook id=wildpigs posts_displayed=page_only type=page]
Parliamo noi
Per chi vuole lo stesso stile su macchina e bici…
Buongiorno cinghiali! Da quel che ho capito girovagando dalla rete credo sia un prototipo, ma di sicuro la trovo molto interessante! Si chiama Wild Hyundai Veloster C3 Roll Top e presenta uno scomodissimo sistema porta bici integrato 🙂 Sarebbe da vedere dal vivo, ma di sicuro fa piacere vedere queste sperimentazioni. Poi la bici uguale alla macchina fa troppo cooooool! 🙂...Un “Grasso” sabato mattina!!
Ciao Cinghi!! Complice una carenza di cinghiali, tra imbiancature, lavoro, morose, ecc. siamo rimasti Teo ed io. La mia proposta era di andare a fare la “Mega del Pescone”, di cui mi aveva parlato Teo stesso, ma poi si è ricordato di avere un impegno nel pomeriggio e siamo rimasti per un giretto nel Fenera. Però mi dice: “Vieni qui senza bici!” Il suo piano diabolico mi è (quasi) subito chiaro: mi vuole concedere l’onore di provare la Fat!! E io (che onestamente non aspettavo altro) approfitto al volo. Dopo una brioche (costo del test) si parte. Il mostriciattolo verde che mi viene affidato è una Surly Pugsley, quindi non stiamo parlando di un mezzo nato per moda. Subito mi dice “pedala e vai contro il marciapiede senza tirare su il manubrio“; dopo un primo tentativo a vuoto (l’istinto ha la meglio), ci riprovo e lei, come se nulla fosse sale… Partiamo verso il classicone e il primo pezzo è su asfalto, sensazioni diverse, ruotoni “appiccicosi” su cui, se non si pedala fluidi, si sente una specie di bobbing, ma più rimbalzoso. Inizia la salita, si sente che la trazione è di un altro mondo rispetto a qualsiasi mtb standard, così inizio a passare nei pezzo più “sporchi”, scassatini ma nulla la impensierisce, lei va su… Certo, strana, particolare, divertente, ma finora diciamocelo: nulla di trascendentale… FINORA… Inizia la vera salita scassata, e c’è un punto in particolare in cui di solito arrivo già spompo facendo una fatica bestia a non perdere aderenza tanto è ripido… Con lei no, lei se ne sbatte di quanto sia ripido, scassato, con...Fat Experiences
Un caro saluto a tutti voi. Volevo raccontarvi di come sia, almeno per me, pedalare una fatbike. E lo farò prendendo ad esempio delle uscite recentemente fatte: la prima con friends a Pogno, la seconda alone in the dark dietro casa, la terza con Teo in epic ride. PRIMA: Un assaggio della prima ve lo ha già dato il cinghiale Pol, che a sua volta aveva assaggiato la speciale di Pogno sulle ginocchia. Capita! Immerso nelle full degli altri ragazzi, mi son dato alla prima uscita assoluta in fatbike sui sentieri di Pogno, tanto per. Salita in asfalto non subita come la scarsa preparazione fisica poteva far pensare. In cima, sgonfiamento selvaggio delle gommone per prepararsi al meglio alla discesa. Lascio scorrere via tutti e parto. Bene: alle prime curve strette, giro il manubrio ma lei va dritta. Apperò. Cerco di migliorare e di impostarle meglio. Quasi bene. Come rimbalza ancora sul sentiero! Mi fermo e sgonfio ancora l’anteriore. Riprendo e metro dopo metro la confidenza sembra aumentare, anche se per andar giù bene ce ne vorrà ancora molta. SECONDA: Esco da lavoro, arrivo a casa alle 19.00 ed un solo pensiero mi gira in testa: giro in bici, giro in bici, giro in bici, giro in bici!!! Il cielo è coperto, è praticamente già buio, pioviggina e tutte le luci frontali a disposizione sono scariche. Bene. Perché non uscire a provare la fat? E infatti esco. Mi dedico una mezzoretta di passione in solitaria per rinfrescare il cervello e vivere la serata con un altro spirito. Semplici 4 km A/R sui sentieri dietro casa inzuppati da giorni di...This is Cambridge
Non ditemi che questo prodotto non è cool this-is-cambridge.com, potremmo fare come Jeremy e Richard di “Top Gear” sul loro wall a mettere “Cool” e “Uncool” per identificare se un’auto è ancora in auge e prestazionale! Questi cappellini lo sono eccome, very cool, con aria sicuramente londinese non posso mancare per completare l’abbigliamento di un ciclista che si vuole distinguere, già immagino sfrecciare le fixed per le strade londinesi, dagli odori dei food street multietnici che di buon mattino si respirano e invadono le sue strade metropolitane. Me lo sento già in testa, indossato sotto al casco mentre spingo sulle salite irte di una strada sterrata fra i boschi, il respiro affannato in un clima londinese tutto nebbia e umidità tipico della domenica mattina nella stagione autunnale dei nostri parchi piemontesi! Che aspettate a ordinarlo?!? Non potrete più farne a meno! Il Grimpeur è costruito con un peso più leggero, ad alta traspirazione con cotone spazzolato del Panache standard. Dal feedback dei clienti abbiamo saputo che alcune persone preferiscono indossare un cappello dal peso più leggero, soprattutto quando si indossa sotto il casco. La costruzione dei quattro pannelli che lo compongono è stata progettata e tagliata in modo da avvolgere e seguire i contorni della testa senza essere eccessivamente aderente. Il cappellino dispone anche di una fascia tradizionale modisteria e dettagliata. La visiera ‘flipable’ leggermente più ampia è stata progettata con la funzione di fornire un’ulteriore protezione dagli elementi, e dà al cappellino un look distintivo. La parte inferiore della visiera viene stampata con una varietà di opzioni grafiche uniche, è molto accattivante graficamente quando la visiera è alzata verso l’alto. Come tutti i cappellini il Grimpeur è stato progettato per adattarsi...Uno spot alla Sagan
Io non seguo molto il ciclismo su strada, ma indubbiamente adoro Sagan per il suo modo di fare e di vivere questo sport, che troppo speso si prende troppo sul serio. Ho scoperto che Sagan è anche testimonial di un prodotto, e lui lo interpreta a modo suo. Che poi si tratti di sciroppo di topinambur poco conta… Guardatelo fino alla fine...Fatti vedere: #ridemtb