Notte e giorno : Devero by bike

Il tutto risale all’anno scorso ed è successo grossomodo così…

Teo: ‘Che ne dite di organizzare una notturna?’ Noi: ‘Si si dai! Che figata… dove potremmo andare?’

Mumble, mumble ‘al Fenera!’; ‘No ci sono i cinghiali la notte’ (voce narrante: cinghiali? pare di averli già sentiti nominare sti cinghiali); ‘Allora yada yada…’; ‘Ragazzi ci sono: facciamo una notturna al Devero, pernottamento e la mattina all’alba andiamo su all’Alpe Forno, che ne dite? Il giro del lago non riusciamo a farlo in bici, alcuni tratti non sono propriamente percorribili su due ruote e allora cessa il divertimento’. … ‘OK!’

Così, con un breve giro di ulteriori mail si organizza il tutto. Siamo diversi e quindi servono diverse auto; partiamo da Borgomanero a metà pomeriggio, qualche oretta d’auto e siamo su.

Non ero mai stato al Devero e per arrivarci non sapevo si dovesse attraversare il tunnel di Gardaland 🙂 Arrivati al parcheggio scarichiamo le bici e le montiamo; da lì proseguiamo su due ruote fino al rifugio CAI capanna Castiglioni dove abbiamo prenotato. Fa freschino e abbiamo già le frontali accese… Oddio, qualcuno non aveva delle proprie frontali ma più dei lucini simil ‘lucciole’ che di certo non garantivano moltissima visibilità.

Ceniamo velocemente, l’adrenalina per il giro si fa sentire e a tutti prudono le mani… Mentre ci prepariamo per l’uscita alcuni paccano: ‘fa freschino’ e ‘ho sonno’ sono le giustificazioni più gettonate. Ad ogni modo formiamo ugualmente un gruppo di 6 / 7 persone.

Mi raccomando, non mangiate troppo

Mi raccomando, non mangiate troppo

Preparativi per la notturna

Preparativi per la notturna

Uno di noi, e non faccio nomi, presto si accascia a terra e gambe all’aria ci avvisa che ha mangiato troppo 🙂 Grande Brigonzi !! Questo cinghialotto non proseguirà la sua marcia; il freddo ora è più pungente, Teo ci guida sui sentieri che è solito percorrere a piedi e ben presto la salita ci scalda e si entra nel vivo con Teo che spacca la catena! Fermata di rito per la sostituzione con sbeffeggiamento incluso. Si riparte.

Quando l’occhio si abitua al buio è davvero avvincente e la frontale permette di vedere meglio ciò che l’occhi percepisce nell’insieme. Salutiamo qualche mucca che quasi scocciata del nostro estemporaneo passaggio ci guarda. Salita e ancora salita; Arriviamo ad una piana, è Crampiolo, composta da poche case e da qui andiamo in visita notturna al lago delle fate. Spettacolo surreale. Le stelle ci guardano; guardano sti cinghiali su due ruote…

Ripreso il cammino ci inerpichiamo ancora fino a raggiungere la diga dove facciamo qualche foto di rito che puntualmente risulta nera 🙂 fantastico. Qui tira un vento mica da ridere. Quattro pacche sulle spalle per complimentarci a vicenda e giriamo le bici; la discesa è tutto un brivido, sfrecciare al buoi troppo esaltante.

Passiamo nuovamente davanti a Crampiolo e Teo propone una variante sul ritorno, variante che faremo anche il giorno dopo: così imbocchiamo gradinate, drop e sentieri dissestati fino a sbucare vicino al parcheggio. Da qui torniamo al rifugio. Il giro è durato circa 3 ore e mezza. Io non ho più dormito… troppo ansioso per il giorno dopo.

La mattina bussa presto alle nostre finestre e scendiamo a fare colazione: una tavolata piena di cose buone e nutrienti ci accoglie; si ride e si scherza ma sotto sotto siamo tutti curiosi di provare la scalata all’Alpe Forno, quota 2222m. Non tutti hanno una preparazione, quindi si andrà al passo del più lento. Come si sa, questo non è mai stato un problema.

L'alba : che magnifica giornata

L’alba : che magnifica giornata

La salita si fa sentire

La salita si fa sentire

L’aria fresca quasi brucia ma appena presa la salita e usciti dall’ombra il sole fa la sua parte. Arriviamo a Crampiolo, quota 1640  e torniano a vedere il lago delle fate, questa volta ci fermiamo anche per due foto di gruppo, tuttavia non facciamo tempo a ripartire che Enzo buca. Azz, ma che è? Siamo un pò sfigati o sbaglio?? Sostituita la camera d’aria si riparte.

Crampiolo

Crampiolo

Costeggiamo il lago e salutiamo le persone che a piedi stanno percorrendo la nostra stessa via. Gli scorci per le foto non si contano fino a quando arriviamo ad un muro di 200m circa che invita a riporre la macchina fotografica e a tirare fuori tutta la spinta che si ha per scollinare… Non tutti arriviamo in cima, ma tant’è, era bello ripidino. I chilometri passano e abbandonato il lago arriviamo ad una conca dove, chi più chi meno, ci si vuole fermare per la pappa, ma non prima di aver avvistato qualche marmotta! Chissà perché quelli che fino a poco prima erano un pò stanchi si ravvivano e sfrecciano ad osservarle! Aspettate, un suggeritore mi segnala che siamo alla piana delle marmotte: ecco il nome esatto.

Alcuni porcelli setolosi

Alcuni porcelli setolosi

Gli scorci si sprecano

Gli scorci si sprecano

Erby

Erby

Eccole: le marmotte !!

Eccole: le marmotte !!

Lo spuntino non è veloce, velocissimo: tira una bisa mica da ridere. Ripresa la via notiamo quella che sarà l’ultima scalata della giornata: la strada che si inerpica fino ad arrivare all’Alpe Forno. Non nego che ci siamo fermati più volte e, me compreso, qualche tratto lo si sia fatto a spinta 🙂

L'ultima salita, tenete duro!!

L’ultima salita, tenete duro!!

Di tanto in tanto ci si ferma... Ci siete tutti?

Di tanto in tanto ci si ferma… Ci siete tutti?

Morale della favola arriviamo in cima e troviamo una mangiatoia e due baite: qui facciamo la vera sosta mentre Teo si dilunga in un discorso con degli escursionisti, noi ci spazzoliamo lo spazzolabile. Tiè! Qualche foto di rito e poi il segnale: si torna!

Eccoci all'Alpe Forno (2222m)

Eccoci all’Alpe Forno (2222m)

Il percorso di rientro è lo stesso dell’andata, rampa, lago, mulattiere, Crampiolo. Qui imbrocchiamo la via fatta la notte prima e io per stare dietro alla full capitombolo come un salame su una radice che non riesco a saltare all’ultimo: porto ancora ora la cicatrice sulla gamba sinistra. Simpatica, l’importante però è rimontare subito in sella.

Mucche ... quante!

Mucche … quante!

Arriviamo al parcheggio belli e contenti ma sopra ogni cosa affamatissimi!!! Ci fiondiamo al rifugio e ordiniamo le cose più disparate fino a saziarci. La giornata è conclusa e noi siamo soddisfatti sia della notturna che del giro in giornata.

Da rifare!!

Eccoci arrivati in fondo... sorridete!

Eccoci arrivati in fondo… sorridete!