Intervista a Mirko Pirazzoli

Cari amici cinghiali,

è con onore che oggi pubblico l’intervista che un mito come Mirko Pirazzoli ci ha concesso!

Un mito della mountain bike che accetta di fare una chiaccherata con noi semplici cinghiali, un onore che abbiamo il piacere di condividere con voi.

Per chi non lo conoscesse (ma come fate a non conoscerlo!!!!), semplifico dicendo che per lavoro è  amministratore delegato FRM Bike Technology, atleta azzurro della mountain bike in specialità XC e MX dal 1999, oltre che uno dei più grandi innovatori del settore!

In questo articolo le foto che vedete sono del mitico “Piraz” e dimostrano tutta la sua personalità (con tutta la nostra approvazione)!

Ora vi lascio all’intervista che abbiamo avuto l’onore di fargli:

 

Teo (T): Ciao Mirko. Grazie per aver dato anche ad un sito novello come il nostro la possibilità di fare 2 chiacchere con un atleta del tuo calibro.

Prima di tutto, come preferisci essere chiamato, Mirko o Piraz?
Piraz (P): Col tempo mi sto abituando a Piraz e personalmente lo associo molto al “personaggio” creato nell’ambiente MTB, mentre Mirko rimane utilizzato nella vita extra sportiva, anche se non ci sono sostanziali differenze visto che vivo a 360° nella mtb…..

T: Come sta andando il 2011?

P: Il 2011 è un anno di partenza: sono entrato nella società FRM Bike Technology e anche se ho lavorato nel mondo sportivo come imprenditore di “me stesso” ora vivo questo ambiente anche come referente e responsabile di un marchio che ha fatto un pò di storia della MTB.
Agonisticamente mi ritengo molto soddisfatto di quanto ho ottenuto ed ora sto cercando il giusto equilibrio per poter offrire all’azienda il 100% di quello che ho costruito nell’ambiente vivendo ogni giorno situazioni e responsabilità nuove e piacevoli.
Il mondo agonistico mi interessa e ho obbiettivi fissati che vorrei raggiungere,ma gli stimoli sono diversi da un tempo.
All’inizio ciò che contava era il risultato e tutto era finalizzato a quello, ora ho la fortuna di avere uno staff con cui sviluppiamo prodotti e cerchiamo di capire quale direzione è giusto far prendere a questo ambiente secondo il punto di vista di chi da sempre ha cercato le performance migliorando il mezzo tecnico.

T:  Cosa ti aspetti dal futuro?

P: Difficile da dire e spesso preferisco fare un passo alla volta, ponendomi obbiettivi vicini e raggiungibili senza guardare troppo avanti.
L’importante per me è guardarmi indietro e non avere rammarichi sulle decisioni prese perchè la vita è sempre fatta di scelte.
Mi sono circondato di persone con cui lavoro serenamente e con cui pianifico il futuro, spesso mi affido ad altri perchè ritengo importante ascoltare diversi punti di vista nelle scelte importanti da fare.

T: Tutti sappiamo quello che sei ora, ma ci racconti come è nato il tuo amore per le ruote grasse?

P: Credo che la terra sia nel mio DNA: mio babbo correva fuori strada in moto e la mia infanzia l’ho passata ad infangarmi interi pomeriggi rientrando per cena in condizioni pessime per la gioia della mamma……..
fino a 13 anni ho corso in BMX vincendo un titolo italiano e a 19 anni sono passato alla MTB.

T: Come sai, sono da poco passato a una 29 pollici e il tarlo me lo hai messo anche tu che sei stato uno dei primi in Italia a credere e competere con questo tipo di bici, cosa ti ha portato a questa scelta?

P: Quello che mi ha sempre contraddistinto è stato il testare prodotti nuovi seguendo una logica tecnica di ragionamento, in tanti anni credo di essere sempre stato un precursore di diverse modifiche apportate alla bici da XC:
-piega manubrio rise,
-freni a disco
-guarnitura doppia
-latticizzazione ruote
-utlizzo di bici full da xc
Il fatto ruote da 29 è semplicemente più evidente di altre modifiche apportate,ma la logica è sempre la stessa: da progettista metalmeccanico con un pò di esperienza di “biker” ho provato una nuova tecnologia che ho giudicato migliorativa e ho proseguito per la mia strada….

T: E le 26 pollici?

P: La diffusione del 29 richiede tempo pertanto il 26 rimarrà ancora a lungo molto diffuso.
Il passaggio sarà molto simile a quando accaduto ai freni: per 2-3 anni la maggior parte dei pedalatori ha preferito rimanere con i v-brake,poi col tempo tutti sono passati ai freni a disco perchè garantivano performance superiori…
Noi europei siamo in popolo di conservatori e di fronte alle evoluzioni ci irrigidiamo spesso ( fa parte della nostra cultura…).

T: Ho visto che hai partecipato anche alla Super Enduro di Finale ligure: cosa ne pensi di questa esperienza e del freeride/enduro in generale

P: Quando mi sono dedicato all’ XC mi affascinava anche la DH, il problema è che per farne bene una devi specializzarti e non hai il tempo per fare tutto.
L’ENDURO è una specialità che mischia bene le due specialità e sono felice di aver provato una corsa.
Credo che nel prossimo futuro crescerà parecchio e la cosa bella è che potrei esserne contaminato seriamente………..
Per ora mi piace l’ambiente perchè sono “uno dei tanti” e a volte non avere i riflettori addosso fa piacere………

T: Oltre al pedalare, svolgi altri lavori nel mondo della mountain bike. tra questi, qual’è quello che ti piace di più?

P: Il mio lavoro principale è proprio in FRM dove svolgo due attività principali: tester finale e collaudatore di quello che creiamo oltre ad avere in mano la gestione commerciale dei principali punti vendita.
Devo anche dire che lo stimolo maggiore che ho è quello di collaudare nuove bici direttamente su campi gara dove posso verificare e giudicare tutto su parametri che conosco bene.

T: Nella mountain bike, gli atleti di livello come sono tutti amici o qualcuno (non ti chiedo i nomi) ti sta sulle statole?

P: Per quanto mi riguarda ho un buon rapporto con tutti anche perchè dopo tanti anni di gare conosco i miei colleghi e cerco sempre di tenere comportamenti rispettosi nei confronti di tutti.

T: Quando non gareggi o non ti stai allenando, riesci comunque a provare piacere pedalando o preferisci fre altro?

P: Per diverse ore al giorno sono immerso nella MTB e quando riesco ad avere qualche ora di svago cerco di godermela spostando la mente con una buona birra e gli amici di sempre.

T: Il ricordo più bello legato alla bici?

P: La vittoria della prima prova di Coppa europa a Graz nel 2001

T: Qual’è la gara che ti piace di più come tracciato?

P: La marathon delle ROC D’AZUR

T: Nel podismo, in alcune gare, è vietato la’uso della musica e viene considerata doping, tu ascolti musica prima delle gare per caricarti o hai qualche altro “rituale”?

P: Io ascolto molta musica ,ma penso che definirla doping sia errato.
La musica permette di concentrarsi e liberare la mente dalle paure allentando lo stress pre-gara.
In bici ne ascolto poca e solo nei tratti di allenamento senza pericoli perchè realmente perdi la percezione di quello che ti circonda.

T: Perchè consiglieresti a qualcuno di avvicinarsi alla mountain bike?

P: Io mi sono avvicinato alla MTB nella fase di crescita in cui cominci a divertirti con gli amici in moto…ho scoperto che l’adrenalina provata era nettamente superiore di quella che sentivo nell’asfalto in mezzo al traffico ed era + sicuro………
Per le persone comuni penso sia un ottimo svago per conoscere la natura e per imparare a conoscere meglio se stessi.

T: Cosa ne pensi del ciclismo su strada?

P: E’ mosso da una passione differente dalla nostra, non ho mai avuto lo stimolo di competizione in quel contesto.

T: L’incidente peggiore che hai avuto in bici (faccio questa domanda in un periodo dove le mie braccia si sono consumate sfregando sulla roccia…)

P: Per fortuna non ho mai avuto infortuni gravi,ma le cadute fanno parte del gioco.
Dispiace perchè interrompono i nostri giochi,ma gareggiando al limite basta nulla per passarlo..Serve pazienza e forza di rialzarsi guardando sempre avanti.

t: Sicuramente non sarà l’intervista migliore che avrai ricevuto, ma ora cechiamo di abbassare ulteriormente il livello…
Quasi nessuno di noi wild pigs fa gare, l’amore per questa disciplina e la passione per la montagna però a portato 3 di noi a iscriversi alla Sellaronda Hero (percorso breve da 50 km). Ad un esperto di marathon come te chiediamo: moriremo? Qualche consiglio da darci?

P: Cercate di simulare quello che dovete fare e siate consapevoli del fatto che è una prova impegnativa quindi documentatevi soprattutto su come alimentarvi e cercate dia vere una minima preparazione atletica affinchè rimanga un bel ricordo.
Importante: pensate solo a divertirvi!

T: Ma nella bici, ti piace anche curare l’estetica o te ne freghi assolutamente a favore delle prestazioni? O hai una tua specialissima su cui scatenarti tanto non la usi per le gare?

P: Cerco di curare anche l’estetica delle mie MTB presentate a catalogo, usando spesso dei prototipi questi sono nudi e crudi….non ho bici da strada.

T: Una cosa che in assoluto ti fa incazzare e una che invece ti rende felice?

P: Mi fa incazzare non essere certo che tutti rispettino le regole……mi rende felice preparare un obbiettivo serenamente,affrontarlo e finirlo avendo dato il 110%.

T: Come ti pare il nostro blog e cosa ne pensi dello scopo per cui è nato e sta vivendo?

P: Il lavoro che fate è importante soprattutto per i giovani di oggi che devono prendere buon esempio. E’ importante trasmette ai ragazzi di oggi le emozioni che ci muovono ed essere da esempio è per me un onore….

– Domanda stupida: se passerai mai nella nostra zona, pensi che sia possibile che ti si accompagni a fare un giro nel nostro amato parco del Fenera? Sappi che ci drovai aspettare pero!

Con piacere, grazie della disponibilità!