Ascesa da Gressoney – Cinghiali bagnati, cinghiali fortunati

Ascesa da Gressoney

Ascesa da Gressoney

Giornata da ricordare quella di sabato 18: io, Teo ed Erby siamo ormai prossimi all’appuntamento con il Sella Ronda Hero e abbiamo pianificato la scalata al Passo dei Salati, sopra Gressoney.

Le previsioni erano avverse ma nonostante questo non abbiamo desistito e già dalla sera del venerdì abbiamo iniziato a caricare le bici. Appuntamento per la mattina ore 7 per caricare passare ad un più comodo furgone;  non piove ma non ci illudiamo.

Lungo l’autostrada che ci porta a destinazione la pioggia alla fine fa capolino e non ci mollerà più fino a sera, al nostro rientro. Durante la strada che si inerpica a Gressoney incontriamo un temerario stradista che salutiamo e a finestrino abbassato ci confida che si sta allenando per una sfida importante e anche per lui il tempo è tiranno, quindi pioggia o non pioggia non ha rinunciato all’uscita. Gli indichiamo il retro del furgone. Sorride.

Arrivati all’impianto di risalita (1637 mt) sleghiamo le belve, ci cambiamo e siamo in sella: si parte!

Il tempo è brutto e un locale ci dice che il passo dei Salati non è raggiungibile causa maltempo e un breve sguardo in alto ci conferma che proprio non si vede nulla… Decidiamo allora di testare i nostri polpacci su una pista da sci nera; la salita ha inizio e poco dopo arriviamo ad un guado campeggiato da quest’enorme parete: c’è da spingere ragazzi!!! Ed è stato veramente così, ho pedalato solo per pochissimi tratti: rampa dopo rampa ci alziamo di quota e l’acqua continua a scendere.

Breve consulto: “che facciamo? spingiamo ancora un pò o ci riteniamo soddisfatti e ci spariamo un fuorisella selvaggio per tornare indietro?? Fuorisella!!!” eccomi quindi tornare sui nostri passi fin giù agli impianti di risalita dove a questo punto imbocchiamo la jeeppabile che si inerpica verso la nostra meta iniziale.

Devo ammetterlo, non sono un grande scalatore e per me certe rampe erano veramente una gran prova… lo dico qui ma non ditelo in giro, ho visto anche il contachilometri indicarmi 3.5km/h !! Velocissimo eh?! Ero quasi fermo, i muscoli tesi, il passo costante e la fame a farmi di compagnia mi regalavano la visione di Teo ed Erby scivolare via verso distanze sempre più lunghe. Diverse sono state le soste, nell’ultima mezz’ora ho infastidito molto gli altri con il mio ‘ho fame, mangio qualcosa’ 🙂

Arriviamo a Punta Jolanda (2278 mt) dove ci fermiamo per fare qualche foto vicino ad una chiesetta; Fosse stato bello il tempo già mi vedevo sul prato a mangiarmi il paninazzo di turno, invece ripieghiamo sul bar, chiuso, che si trova fuori dall’impianto. Lì ci cambiano velocemente per stare un pò più all’asciutto e sgranocchiamo qualcosa. La temperatura è bassa (5°), riprendere a muscoli freddi, sotto l’acqua, nuovamente su rampe più che discrete, non è il massimo, devo ammetterlo.

Nonostante fossi rinvigorito da nuove forze le gambe sembrano bruciarmi mentre Teo ed Erby, seppur affaticati, parevano patire meno. Continuiamo l’ascesa ma a circa 100m di ulteriore dislivello il vento è diventato veramente tagliente e decidiamo che abbiamo fatto l’antipasto di quello che ci attende al Sella Ronda Hero e come prova generare può bastare. Ci gettiamo in discesa con mani e piedi ghiacciati ad eccezione di Teo che sembra avere una stufetta in corpo e non patisce nulla.

Ben presto siamo nuovamente al parcheggio dove, diverse ore prima è iniziata la nostra epica uscita, ed è lì, sul concludersi del pomeriggio che le gocce si fanno più rade e un timido sole si intravede nei radi buchi lasciati dalle nuvole che si rincorrono.

Contenti, soddisfatti e con un sorriso ebete del cinghiale ci avviamo verso casa dopo averci dato a vicenda un cinque grande come una casa. Cinghiali bagnati o asciutti, sono pur sempre cinghiali.

Accendete l’audio, impostate 720hd e buona visione…