Ciao a tutti sono Pol, da poco ho iniziato a fare qualche uscita coi Wildpigs che mi hanno portato a fare il loro “Classicone” (che ero già tornato a fare da solo) e una rocambolesca uscita dopo la nevicata.
Dal momento che sono uno di quei tanti giovani 30enni disoccupati, tra l’invio di un cv e l’altro decido di sfruttare questa persistente alta pressione di inizio Dicembre. Pianifico su cartina
un’escursione in terre cinghialose: nulla che si allontanasse troppo dal classicone, magari un qualche punto panoramico… eccolo! Monte Tre Croci! E per arrivarci posso anche fare il giro largo e passare dalla Madonna della Gelata.
Sole e caldo, giornata perfetta!
Per arrivare alla Gelata mi trovo davanti una discesa scassatella (sentiero 791° se non erro), tipo canaletto che prendo con tutte le dovute precauzioni, nonostante questo mi impunto e non so come riesco a non ribaltarmi… Ok Pol, magari se vediamo qualche tratto un po’ ostico lo facciamo a piedi, eh?
Arrivo alla Gelata (dove effettivamente era tutto gelato) e via verso il Monte Tre Croci.
Marò, la salita non è certo delle più facili, alcuni punti belli scassati (che dovrò farmi al ritorno in discesa)… Forza e coraggio!!
Arrivo al Monte Tre Croci, punto la vetta e lì mi aspetta un assolato tavolino da picnic sotto la croce (ma le altre due?? Che fine han fatto?) e un panorama splendido con vista su Lago d’Orta e montagne innevate. Direi il posto perfetto per godermi il meritato pranzo (ci sarebbe stata bene una polenta&salsiccia, ma mi accontento di panino, the caldo e barretta ☺ ) mentre faccio il tifo per un (credo) leprotto che scappava dai cacciatori.
Mi ricompongo e via sulla strada del ritorno (qui in discesa mi gioco il secondo jolly quando prendo una roccia col pedale) godendomi i primi tratti di discesa quasi da enduro e provando il divertente sentiero di Eric il Folletto (naturalmente testando l’accuratezza della meridiana umana).
Visto che la temperatura si è alzata con conseguente disgelo, evito la Cumiona per risparmiarmi un pio’ di argilla (VERGOGNA!!) e torno alla base su asfalto.
Dopo qualche giro, inizio proprio a capire come mai i Wildpigs sono così pazzamente innamorati del loro Parco del Monte Fenera, come dargli torto??
E pensare che non ho ancora visto quasi nulla!!