Buongiorno cinghiali!
Quanti di voi leggono riviste sulla mountain bike?
Io lo faccio, e ne leggo parecchie… Tutto questo comporta dei costi però ovviamente e in questi periodi,,, diciamo che ho ridimensionato le letture 🙂
Ho scoperto però da un paio di mesi una rivista online che merita di essere letta. non un semplice sito, una vera e propria rivista: oltre alla parte di news, qui abbiamo un vero e proprio sfogliabile, con rubriche e servizi.
Il sito/rivista in questione MOUNTAINBIKEOGGI.IT e interessato al progetto, che trovo anche ben fatto, ho deciso di fare qualche domanda ad Alessando, ovvero il redattore della rivista:
D: Ciao Alessandro, innanzi tutto grazie del tempo che hai deciso di dedicarci, come è nata
l’idea di una rivista online?“Dalla volontà di unire una grande passione, quella per la mountain bike e per il riding off road,
alla professione di giornalista. E’ nato così MountainBike Oggi, web magazine per scelta e per
necessità: credo infatti che il web journalism sia l’unica strada percorribile per chi oggi dal basso
voglia farsi editore di una nuova testata. Attenzione: credo che così come in passato la TV non
ha ammazzato il cinema, allo stesso modo il web non ucciderà la carta stampata. Tuttavia tra i
magazine cartacei ci sarà una selezione selvaggia, alla fine della quale sopravviveranno solo le
testate che avranno alle spalle gruppi editoriali strutturati e innovativi, in grado di fornire prodotti
specializzati e di ottima qualità.
Il web offre invece la possibilità di presentarsi al pubblico con investimenti contenuti: anche qui
però la concorrenza è selvaggia. MountainBike Oggi non è certo la prima testata telematica di
mountain Bike in Italia; così quando abbiamo deciso di imbarcarci in questa nuova avventura
abbiamo pensato ad un prodotto totalmente nuovo, ancora inedito. Siamo infatti la prima testata ad
offrire al lettore, oltre al tradizionale spazio news, una vera e propria rivista digitale impaginata ed
editata come fosse un cartaceo, ma sfogliabile gratuitamente on line”.
D: Da quante persone è composta la redazione?
“In redazione siamo solo due, ma abbiamo alcuni collaboratori validi ed autorevoli che mensilmente
curano rubriche tematiche molto seguite: Paolo Alberati ci parla di training, Andrea Trivellato
di tecnica di guida, Alberto Limatore di Bike Trial, Nicola Musso di alimentazione, Giancarlo
Bolognese di GPS, mentre Enrico Cavalli è specializzato nella letteratura da viaggio in bici. Credo
che proprio le rubriche siano uno dei punti di forza di MountainBike Oggi: i lettori le seguono con
grande passione ad ogni nuova uscita”
D: Quali sono le difficoltà nel realizzare una rivista online?
“Non ci sono particolari difficoltà realizzative per chi ha esperienza nella professione giornalistica,
ma è di fondamentale importanza compiere le scelte giuste prima di cominciare a pubblicare. Il web
infatti è un mare magnum di informazioni: il rischio per una testata è quello di essere un semplice
link tra un miliardo di altri simili. Credo che per far bene bisogna darsi un target informativo
preciso, selezionare il tipo pubblico da intercettare, caratterizzarsi bene a tal fine ed evitare quindi
di sparare nel mucchio”.
D: a quando risale la tua/vostra passione per la mountainbike?
“Non troppi anni addietro in realtà: ho cominciato a pedalare nel 2009 grazie ad un insieme di
coincidenze. La mia passione era il calcio: mi divertivo in una squadra di bassa categoria. Poi arrivò
la rottura del crociato anteriore del ginocchio proprio nei mesi in cui preparavo la mia tesi di laurea:
decisi di non operarmi subito per non allungare i tempi della laurea. L’unico modo che trovai per
rimanere in forma senza massacrare ulteriormente il ginocchio fu pedalare: in casa avevo una
vecchia Legnano anni ’90 e su quella comincia a faticare. Un semplice modo per rimanere in forma
divenne ben presto una grande passione anche grazie agli splendidi percorsi che ci sono alle pendici
dell’Etna, dove abito; e così anche dopo l’intervento al ginocchio la mountain bike è rimasta la mia
attività sportiva principale”.
D: Con che cadenza è pubblicata la rivista?
“Lo spazio news è in continuo aggiornamento con due o tre lanci giornalieri: la rivista digitale ha
cadenza mensile”
D: Hobby o un vero e proprio lavoro?
“Un lavoro, ma non è certo l’unico: la rivista, di cui per ora sono editore come persona fisica, sarà
presto edita da Immagini&Parole, uno studio di editing, comunicazione, grafica e fotografia che già
cura tanti altri progetti”.
D. Pensate prima o poi di convertirvi al cartaceo?
“Non credo, anche perché un’edizione cartacea necessiterebbe di investimenti al momento
decisamente fuori dalla nostra portata. Credo che il web sia la strada da continuare a percorrere
anche in futuro”.
D: Che tipologia di bikers siete?
“Agonisti amatoriali, ma con una grande passione per le escursioni e i viaggi in mtb. Cross country,
Gran Fondo e Marathon sono il nostro pane: tuttavia nella nostra rivista diamo spazio a tutte le
competizioni di settore, dall’Enduro al Down hill. Diamo però spazio enorme anche ai viaggi e in
generale all’escursionismo in mountain bike: ci piace pubblicare reportage di grandi avventure in
giro per il mondo così come i racconti di quelle escursioni effettuate poco lontano da casa ma che
sono rimaste nella mente di chi ne è stato protagonista. Molti bikers ci scrivono per pubblicare la
loro piccola-grande avventura e noi siamo lieti di farlo”.
D: Sulla vostra rivista c’è ovviamente della pubblicità, che credo sia quello che vi permette di
coprire i costi di gestione: chi pubblica da voi la propria pubblicità, come vede la vostra scelta
del digitale?
“Il settore mountain bike cura molto l’aspetto relativo all’immagine e alla comunicazione: le
aziende conoscono già il web e le relative testate. Più difficile far capire il nostro tipo di web
journalism, cioè una vera e propria rivista sfogliabile digitale che in Italia è ancora un caso unico,
tuttavia, nonostante siamo online da soli sei mesi, non mancano riscontri positivi”.
D: L’articolo più bello pubblicato e quello che vorresti pubblicare.
“L’articolo più bello, o meglio la serie di articoli a cui sono più legato, è quella relativa al Cammino
di Santiago: un’esperienza bellissima compiuta insieme ad Enrico cavalli, che sta curando il relativo
diario di viaggio in ben 12 puntate (attualmente siamo giunti alla sesta puntata).
Dopo essere stato alle Olimpiadi di Londra ed aver seguito e raccontato l’impresa di Marco Aurelio
Fontana, in futuro non mi dispiacerebbe poter raccontare un oro olimpico dal Brasile nel 2016”.
D: Descrivimi i giorni precedenti la pubblicazione: frenesia e agitazione?
“Decisamente si: all’emozione della prima pubblicazione si aggiungeva la necessità di affrontare
svariati problemi tecnici dell’ultimo momento! Sono stati giorni intensi.”
Ringraziamo ancora Alessadro per la disponibilità e invitiamo tutti voi ad andare a dare un’occhiata alla rivista.
Vi salutiamo con la copertina del numero di dicembre