Ritorno alle origini ma ancora più social

Ritorno alle origini ma ancora più social

C’era qualche tempo fa un gruppo di amici che girava in bici e che decise di mettere su un piccolo blog per parlare delle loro avventure… E c’è ancora! Siamo nati per scherzo, per gioco e per passione. La passione che in tre anni ci ha spinto a raccontarvi quasi ogni giorno qualcosa relativo al mondo delle due ruote e che ci ha portato ed essere conosciuti per i nostri modi di fare goliardici e a conoscere un sacco di amici, virtuali e non. Tra il mare di siti di settore a cui stiamo sulle balle perché ci vedono come rivali (ma dove!?!?!?! Continuate pure a vendervi che noi continuiamo a raccontare una passione 😉 ), associazioni che ci guardano solamente perché “possiamo tornare utili”, persone che ci contattano chiedendo quanto possiamo pagarli per scrivere articoli per noi (grazie, ne facciamo anche a meno), beh… ci siamo un pò stufati e vogliamo ribadire che ‘noi siamo noi’, non il canale di qualcuno! E’ proprio per questo motivo, il piacere  di fare e raccontare le cose semplici,che oggi ci spinge a fare, se volete chiamarlo così, un cambio di rotta per tornare a quello che eravamo un tempo: un gruppo di amici ma con un sacco di nuove conoscenze, voi lettori, voi amici, voi compagni di uscite. Non vogliamo abbandonarvi, che avete capito!!! Continueremo a raccontare quello che ci colpisce di questo settore, magari con meno articoli ma fatti meglio, perché NOI agli amici raccontiamo quello che realmente ci colpisce. Continueremo a raccontare di noi, del nostro bellissimo territorio e delle nostre divertentissime scorribande. Continueremo a raccontare di voi e con voi se vi...
[Sensazioni] Ritorno alle origini del mio mountinbaiching (viaggio tra antico e moderno)

[Sensazioni] Ritorno alle origini del mio mountinbaiching (viaggio tra antico e moderno)

E’ sabato. Il giro di messaggi insulti immotivati, ma sempre ben accetti tra cinghiali, per organizzare il giro nei giorni precedenti non c’è stato. Ma non mi stupisce: di molti sappiamo i vari impegni di questo periodo, gli altri viste le piogge torrenziali di questi giorni non usciranno. Io ne approfitto per un giro con la quasi nuova fat. Il mio scopo? girare a scazzo e trovare più fango possibile! E’ da tempo che non esco solo, adoro il branco, ma ogni tanto mi piace pedalare con me stesso. All’inizio della mia passione o uscivo con Cri o uscivo da solo. E a volte serve. Pianifico un ritorno alle origini farcito di modernità, e come lo faccio? Mischio diverse cose: esco con la fat, che pur essendo una bici moderna è essenziale e semplice e non leggera: come le bici che avevo in origine; porto con me la musica come facevo in origine per non pensare alla mia “sofferenza” del non aver fiato, ma questa volta la musica la spara un boombotix e la motivazione è che…. non voglio farmi impallinare dai cacciatori!!!; I miei pedali sono flat… ma le mie scarpe non sono da ginnastica e hanno presa! Tutto questo vi sembra tirato per i capelli come ritorno alle origini? Bene, ora recupero: giro a c@22o per sentieri dietro casa senza sapere dove sto andando!!!!! Si parte, pedalo in semplicità, affronto tratti di salite che mi invogliano… Per poi tornare indietro quando mi accorgo che sono strade senza uscita, svolto a caso in base a quanto mi “attrae” il fondo dell sentiero. Più è allagato più mi invita ad...
Mega del Pescone

Mega del Pescone

Bando alle ciance!! Potrei stare qui a prenderla alla larga, descrivervi come è partita l’idea di fare questo giro, come ci siamo organizzati, ecc. NO. Oggi vengo subito al sodo: QUESTO GIRO E’ UNA FIGATA PAZZESCA, PUNTO!! Potrei chiudere così, se non fosse che è troppo figo per non descrivervelo neanche un pochino. Punto primo S’ha da salire sul Mottarone. Poco importa da dove partite (noi da Armeno) e se passate da asfalto (come abbiam fatto noi) o sterrato: dovete arrivare in cima, e intendo proprio sotto alla croce, se arrivate solo ai bar è perchè avete una bdc, quindi questo articolo non vi parlerà di nulla di vostro interesse. PS Fermi ad un tornante per studiare il percorso della discesa, sono passati due tizi con delle velocissime e-bikes: non ho resistito dal dire al secondo “Eh, ma così non vale però!!“. Ha fatto un sorrisetto con una punta di colpevolezza e ha proseguito verso la cima… Punto secondo Pausa ristoratrice a un bar, un caffè, una barretta, momento relax: alla fine l’ascesa al Mottarone si fa sentire, ed è bene ricaricarsi un minimo prima di scendere. Approfittate della pausa anche per mettere le protezioni; ginocchiere direi obbligatorie, anche gomitiere e casco integrale non sfigurerebbero. Punto terzo Inizia la goduria: nel primo tratto bisogna fare alcuni brevi tratti di asfalto (proprio poca roba). Per il resto, la fatica dell’ascesa verrà ripagata da una discesa spettacolare. Vi troverete sotto le ruote qualsiasi tipo di fondo possibile e immaginabile, dal single track super flow fino a un breve tratto freeride dal fondo sabbioso, passando per la discesa lenta e tecnica tra...
Intervista ad Alessio Vercelli

Intervista ad Alessio Vercelli

Buongiorno ragazzi, oggi vi proponiamo un’intervista fatta ad un nostro caro amico nonché un grande manico in bici, Vercelli Alessio. Quest’anno ha corso per il Team Locca di Borgosesia ed ha partecipato al circuito 360 enduro con ottimi risultati, si è piazzato 3° assoluto nella classifica generale e 1° di categoria (Elite sport) Ecco a voi l’intervista   1) Alessio da quando vai in mtb? ciao a tutti, Vado relativamente da poco, questa che si è conclusa è stata la mia terza stagione di gare in MTB 2) come è nata questa passione? E’ nata in modo strano e per puro caso. Nel 2009 durante un allenamento di motocross mi fratturo in modo scomposto tibia e perone, fortunatamente trovo un chirurgo ed un equipe in gamba che mi opera alla perfezione. Inizio dopo 2 anni e mezzo fermo e due interventi chirurgici un recupero della muscolatura con una vecchia Scott front dotata di potentissimi v-brake 🙂 In una delle mie prime uscite mi unisco ad un gruppetto che mi porta a fare il “CANALON” a pogno ed è subito amore a prima vista!!! Decido di prendere una FULL e di appoggiarmi al mitico team Locca dove ho avuto la fortuna di conoscere persone valide e alla mano.. quindi eccomi qua!! 3) quale è stata la gara più bella di quest’anno? il 2014 è stata una stagione da incorniciare in tutto e per tutto. .. sono state molte le gare belle ma sicuramente la migliore, soprattutto per il tifo e per il risultato, rimane Pogno!!! 4) con che bici hai corso questa stagione e con cosa correrai il prox anno?...
Un “Grasso” sabato mattina!!

Un “Grasso” sabato mattina!!

Ciao Cinghi!! Complice una carenza di cinghiali, tra imbiancature, lavoro, morose, ecc. siamo rimasti Teo ed io. La mia proposta era di andare a fare la “Mega del Pescone”, di cui mi aveva parlato Teo stesso, ma poi si è ricordato di avere un impegno nel pomeriggio e siamo rimasti per un giretto nel Fenera. Però mi dice: “Vieni qui senza bici!” Il suo piano diabolico mi è (quasi) subito chiaro: mi vuole concedere l’onore di provare la Fat!! E io (che onestamente non aspettavo altro) approfitto al volo. Dopo una brioche (costo del test) si parte. Il mostriciattolo verde che mi viene affidato è una Surly Pugsley, quindi non stiamo parlando di un mezzo nato per moda. Subito mi dice “pedala e vai contro il marciapiede senza tirare su il manubrio“; dopo un primo tentativo a vuoto (l’istinto ha la meglio), ci riprovo e lei, come se nulla fosse sale… Partiamo verso il classicone e il primo pezzo è su asfalto, sensazioni diverse, ruotoni “appiccicosi” su cui, se non si pedala fluidi, si sente una specie di bobbing, ma più rimbalzoso. Inizia la salita, si sente che la trazione è di un altro mondo rispetto a qualsiasi mtb standard, così inizio a passare nei pezzo più “sporchi”, scassatini ma nulla la impensierisce, lei va su… Certo, strana, particolare, divertente, ma finora diciamocelo: nulla di trascendentale… FINORA… Inizia la vera salita scassata, e c’è un punto in particolare in cui di solito arrivo già spompo facendo una fatica bestia a non perdere aderenza tanto è ripido… Con lei no, lei se ne sbatte di quanto sia ripido, scassato, con...
Fat Experiences

Fat Experiences

Un caro saluto a tutti voi. Volevo raccontarvi di come sia, almeno per me, pedalare una fatbike. E lo farò prendendo ad esempio delle uscite recentemente fatte: la prima con friends a Pogno, la seconda alone in the dark dietro casa, la terza con Teo in epic ride. PRIMA: Un assaggio della prima ve lo ha già dato il cinghiale Pol, che a sua volta aveva assaggiato la speciale di Pogno sulle ginocchia. Capita! Immerso nelle full degli altri ragazzi, mi son dato alla prima uscita assoluta in fatbike sui sentieri di Pogno, tanto per. Salita in asfalto non subita come la scarsa preparazione fisica poteva far pensare. In cima, sgonfiamento selvaggio delle gommone per prepararsi al meglio alla discesa. Lascio scorrere via tutti e parto. Bene: alle prime curve strette, giro il manubrio ma lei va dritta. Apperò. Cerco di migliorare e di impostarle meglio. Quasi bene. Come rimbalza ancora sul sentiero! Mi fermo e sgonfio ancora l’anteriore. Riprendo e metro dopo metro la confidenza sembra aumentare, anche se per andar giù bene ce ne vorrà ancora molta. SECONDA: Esco da lavoro, arrivo a casa alle 19.00 ed un solo pensiero mi gira in testa: giro in bici, giro in bici, giro in bici, giro in bici!!! Il cielo è coperto, è praticamente già buio, pioviggina e tutte le luci frontali a disposizione sono scariche. Bene. Perché non uscire a provare la fat? E infatti esco. Mi dedico una mezzoretta di passione in solitaria per rinfrescare il cervello e vivere la serata con un altro spirito. Semplici 4 km A/R sui sentieri dietro casa inzuppati da giorni di...