La bici vista e fotografata da Matteo Vecchi

La bici vista e fotografata da Matteo Vecchi

Buongiorno amici! Spesso pubblichiamo foto in action di veri mostri del feeride/freestyle (vedi il nostro amico Jack Bisi), ma noto in rete che la bici, anche nel suo uso più “normale” è spesso il soggetto di fotografi. Sarà la sinuosità delle forme, sarà il moto e le ombre generate da questo mezzo ma le foto raffiguranti una bici sono molto diffuse. Avendo io un amico fotografo, e avendo visto delle sue foto a ciclisti  ho voluto chiedergli una sua rappresentazione personale. Ed è così che MatteoVecchi ha voluto regalare a noi Wildpigs un album contenente delle bellissime foto che vogliamo proporvi. Inutile dirvi che Matteo è un bravo fotografo, lo vedrete da soli, molto più interessante farvi sapere che Matteo effettua anche servizi fotografici per gare e, perchè no, anche servizi fotografici per società sportive ed eventi sportivi in generale. Per tutti gli altri lavori meno cinghialeschi vi invitiamo a visitare il suo sito: TEOLDS Buona visione e… non esitate a fargli avere i vostri giudizi sulle foto! (Qui lo stesso album su facebook)  ...
La leggenda dei guadi del nibbio

La leggenda dei guadi del nibbio

“Ok allora facciamo così e ci sentiamo settimana prossima.” Chiudo la porta e mi avvio su per le due rampe di scale. Veloce mi cambio e prendo l’indispensabile: due cose da sgranocchiare, un sacchetto per tenere il telefono qualora inizi a piovere e le chiavi. Niente zaini oggi, viaggio leggero. La biga, ferma da 15 giorni, sussulta mentre la accompagno fuori dal garage abbandonando il cono d’ombra per il grigio cenere del cielo. Diversi cinghiali e amici di cinghiali sono in giro ma sono già le 10 passate e a questo punto vado in solitaria, vado ed esploro qualche nuovo sentiero. Lungo l’E7, nell’alto vergante, ne ho visti alcuni. Così ad occhio sembrano battuti da moto da enduro. Ne proverò uno. Giunto ai piedi della salita del Barro incrocio un tizio in tenuta da xc che sfreccia e mi semina lungo la rampa che inerpicandosi porta alla chiesetta. Da come spinge forse pensa che mi metterò a far garetta… Ma io mi sto rilassando e non ho proprio intenzione di stramazzare al suolo per andargli dietro. Tutto ha inizio lungo il sentiero E7 Eccoci arrivati, da qui si scende Molti alberi caduti E un sacco di canali scavati dalla pioggia Sono costretto a salire sulla sponda Iniziano i guardi e appena dopo ho visto il nibbio Da questo momento in poi inizia la leggenda… “C’era una volta, molto tempo fa, un nibbio che era solito scendere a dissetarsi nei corsi d’acqua; beveva e a volte si concedeva anche un bagno lisciandosi il piumaggio…” Vi è piaciuto l’intro? Beh, non c’è nessuna leggenda, nessuna favola, ma un nibbio si… Arrivato...
Una volata per Marco

Una volata per Marco

Sarà la suggestiva cornice del Castello degli Avogadro di Quinto Vercellese ad ospitare domenica 13 ottobre la prima prova della challenge a punti di ciclocross sponsorizzata Gorgonzola “Palzola”. Una gara che porta un nome ben preciso, che ne indica senza mezzi termini il fine: Trofeo “Una volata per Marco”. Perché oltre alle classifiche di giornata, ai punti che i partecipanti andranno a mettere da parte nelle graduatorie della challenge voluta e diretta da Carmine Catizzone e dall’ACSI Settore Ciclismo, la competizione di Quinto Vercellese (firmata da Christian Sport Vercelli e dall’Amministrazione del piccolo centro a pochi chilometri da Vercelli) sarà anche e SOPRATTUTTO una sfida di Solidarietà a favore di Marco Pentagoni: 14 anni e un futuro da ricostruire dopo l’amputazione della gamba destra, a giugno, in seguito ad un incidente mentre recuperava un pallone da calcio durante una partitella di un pomeriggio d’estate con gli amici, proprio a Quinto. Gli organizzatori stanno cercando di bussare a tantissime porte per trovare aiuto, materiale tecnico, gadget e prodotti per coprire una premiazione di qualità senza intaccare troppo le iscrizioni che escluse le “spese vive” saranno versate sul conto corrente “Solidarietà per Marco”: aperto dal Comune di Quinto per sostenere il futuro di un ragazzo che ha reagito da uomo alla sua sventura, meritandosi da subito la stima di tutti gli sportivi che conoscendo la sua storia lo hanno eletto a Capitano. Per Marco i cicloamatori dell’Acsi Settore Ciclismo (e degli Enti) hanno già ciclocrossato il 19 luglio scorso a Borgo d’Ale, con l’organizzazione di una gara estiva serale, il 13 ottobre sarà ciclocross di giorno, con ritrovo dalle ore 12.30...
[ Filme Von Draussen ] Interview to Tom Malecha

[ Filme Von Draussen ] Interview to Tom Malecha

Buongiorno amici cinghiali!!! Come state? Oggi facciamo due parole con Tom Malecha, il fondatore di Filme Von Draussen, sicuramente avrete già visto sul nostro blog e in giro per  la rete i suoi lavori percui senza attendere oltre eccovi servita l’intervista. Versione Inglese Hi Tom, how are you? We know about you from your videos about mountain bike, we read a smart paragraph about your beginning on video editing “In the beginning, «Filme von Draussen» was just a passion of mine. I captured my week-end adventures with cameras, edited it together and uploaded it to the Internet. And – to be honest, quite surprisingly for me, they became successful”. That said, can you introduce yourself to our readers ? My name is Tom Malecha, I am a 38 years German, living in Zurich. After moving to Switzerland five years ago, I picked up Mountain Biking. I used to work in ad agencies as a writer. It was only four years ago, when I got my first Gopro. This was when I started to make films. In the beginning, it was only a passion, but last year it became a profession. I am working as a part-time videographer for an agency now, the rest of the week I dedicate to make films about outdoor sports as “Filme von Draussen“. With ‘Filme von Draussen’ (‘movies for outdoor’) you have transformed your passion into job, looking back, which do you think is the most key-value aspect you’ve focused and pointed that out in your productions? It’s probably related to my prior work as a creative in advertising: I wasn’t content with making films...
Wildpigs @ Passo del Gries

Wildpigs @ Passo del Gries

E’ sabato e questo giro ci si trova veramente in tanti, ben 15. La meta è Riale da cui partire a cavallo delle nostre due ruote e fare il passo del Gries. C’è un gruppetto di Borgomanero / Ornavasso : io, Poletti, Dado, Erby, Mora, Bertinato, Bonny, Jacopo, Sinki, Ugo e Roberto; C’è un gruppo di Rovigo: Luca e Alberto; C’è un gruppo di Milano / Busto Arsizio : Turi e Raymi. Non manca più nessuno… solo non si vedono i due leocorni! La giornata sembra promettere bene, il cielo è terso, le previsioni danno peggioramenti sono in serata, quindi nulla da temere. Mentre ci si prepara io attendo gli altri in compagnia di un simpatico labrador a cui piace farsi tirare il legno nel prato davanti alle case walser di Riale. Durante la salita ci spezziamo in gruppetti giusto per socializzare meglio 🙂 ah ah! In un rimescolamento di compagni di risalita si arriva alla diga del Toggia che scopriamo sorprendentemente bassa. Da qui la jeepabile ci porta fino a Passo San Giacomo e poi via, il sentiero gira verso sinistra aprendo le danze ad un lungo trail in costa alternato in sali-scendi molto belli. Lungo questo pezzo iniziano i primi inconvenienti: Poletti urta un sasso e incluna il cambio posteriore. Così, circondata la bici per farla sentire in colpa, la prendiamo a strattoni fino a raddrizzare in qualche modo la sua virilità. Si può proseguire: Poletti deve sono mantenere il rapporto su cui siamo riusciti a metter in salvo il cambio. Giunti alla capanna del Corno non resta che bivaccare circondati da altri bikers e famiglie in...
Road, lago d’Iseo e colle San Zeno

Road, lago d’Iseo e colle San Zeno

Ricambio questa uscita a Luca che mesi fa era venuto a pedalare fra la Valsesia e lago d’Orta, sono le sei del mattino e litigo con una nuvola di zanzare mentre carico la bici da corsa sull’auto, da Vercelli a Brescia c’è un bel pezzettino d’auto, per questo sabato è previsto bollino nero per il traffico e bollino rosso per le temperature che sfioreranno i 40°, se le cose fossero semplici che gusto ci sarebbe??? l’alba vista dalla A4  😉  Traffico normale, in 1h 40′ ero all’uscita di Brescia Centro, lo sapevo, guardare i TG fa male alla salute, terrorismo mediatico, con Bondi che minaccia la guerra civile… Occhio a evocare guerre cari politici, che la corda si sta spezzando… Ma torniamo alle cose serie e rimettiamo in sede la bile! Parcheggio, scendo dall’auto e libero le zanzare, Luca è già pronto in sella, tempo di cambiarmi e far lo spogliarello a ridosso della A4 e partiamo in direzione del lago d’Iseo, passiamo in centro a Brescia e saliamo sul colle Cidneo dove sorge il Castello di Brescia, proseguiamo in direzione Cellatica, Ponte Cingoli, Ome, Provaglio d’Iseo e poi dopo una brevissima salitella si scollina e si apre un panorama fantastico sul lago d’Iseo.  Proseguiamo lungo tutta la sponda del lago con scorci davvero suggestivi, fino ad arrivare a Pisogne dove abbandoniamo il lungo lago per dirigerci verso Colle San Zeno, qui inizia la salita, subito attacca con pendenze da non sottovalutare, saranno 11 km circa fino a Palot dove spiana leggermente e ci fermiamo a riempire le borracce, poi la salita riprende bella secca per altri 4,5 km sino ad...