Piccoli accorgimenti…

Con questo piccolissimo articolo volevo rendere partecipi i miei cari amici cinghiali di come si possa mantenere la propia bambina bella in ordine in soli pochi minuti prima o dopo ogni...

Bike Trial by Chris Akrigg.

Chris Akrigg, questo è il nome di un biker che si diletta nel tempo libero a scendere e salire da ostacoli inimmaginabili per i comuni mortali. Avete presente il nostro connazionale Brumotti di “Striscia la notizia”? Ecco dimenticatevelo e godetevi questi video dove Chriss ci mostra dei passaggi veramente spettacolari unendo bike trial a doti da vero downhiller/freerider, insomma un vero...

Bici e rispetto on the road!

Fino all’anno scorso mi innervosivo quando trovavo gruppi di ciclisti che occupavano parte della carreggiata stradale, ancora oggi però do sempre un colpo di clacson per avvisare del mio passaggio ed immancabilmente vengo mandato a quel paese. Non fraintendetemi, ancora oggi mi innervosisco quando trovo ciclisti che viaggiano appaiati ed occupano “troppo” la carreggiata però so cosa vuol dire essere sulla MTB e sentirsi schiacciati sul ciglio della strada da un grosso camion che passa quindi diciamo che vivo questa doppia vita costantemente. La soluzione a mio parere non c’è se si rimane sulle strada asfaltata, ma se guardate oltre c’è un mondo di strade sterrate che è privo di auto e che è fatto apposta per noi bikers. E’ brutto però vero? Essere costretti ad autolimitarsi perchè le strade sono pericolose, oppure vestirsi come dei cartelli catarinfrangenti per fare due km di strada senza sentirsi comunque “visti” a sufficienza dall’automobilsta che parla al cellulare (ovvero il sottoscritto). Io piano piano sto imparando a far coesistere queste due cose dentro di me ma c’è qualcuno che non concepisce la presenza delle bici di fronte alla sua auto, per lui sono solo zanzare fastidiose che gli urtano il sistema nervoso e gli rallentano il percorso per andare al lavoro, sono come un virus che si moltiplica ed invade costantemente il suo ambiente naturale, la strada appunto. E allora cosa fa questo automobilista per “pulire” il suo percorso? schiaccia il gas…. non dico altro… mi piacerebbe sapere cosa ne pensate....

Monteviasco, un luogo senza tempo!

Ci sono dei luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e dove la vita scorre lentissima, come se la modernità e la frenesia che ci circonda sembra non essere minimamente presa in considerazione. Non pensiate di dover fare migliaia di km per trovare tutto ciò, è sufficiente guardarci intorno, a pochi km da noi sopra Luino c’è infatti il paese di Monteviasco. Non ci sono strade “normali” che permettono di raggiungere il paese, solo una mulatteriera costruita in tempo di guerra ed una piccola funivia, bellissimo vero? Ancor più bello se pensate che in questo paese vivono ancora 12 persone. Ma per quale motivo vi parlo di Monteviasco? Sembra che non abbia nulla a che vedere con i wildpigs, ed invece vi sbagliate. La mulattiera che ridiscende a valle si presta per una bella discesa tecnica in MTB che già da qualche tempo vorrei percorrere, sono quelle cose un po’ strane che al sottoscritto piacciono parecchio, quindi se qualcuno vuole venire mi faccia sapere! Qualcuno però è arrivato prima di me, ed eccovi qui di seguito un bel video, godetevelo e staccate un attimo la spina dalla noia lavorativa!...

Quando la bici è essenzialità.

Amo le cose semplici e le bici essenziali, la vità è già troppo complicata per incasinarsela ulteriormente nel poco tempo libero a disposizione. La fissa è così: nulla che non sia strettamente necessario. (fonte: bicifissa.blogspot.com) La prendiamo un po’ alla larga per parlare della bici a scatto fisso (fixie in gergo) che, da oggetto d’uso dei primi bike messengers newyorkesi da qualche anno sono diventate un must di una certa cultura “underground”, fino ad avere negli ultimi anni un grande influsso modaiolo. Il vantaggio di queste bici è semplice: una bici con con pochi fronzoli ha senza dubbio pochi pezzi che si rompono, da regolare, controllare o sostituire, è la bici nella sua essenzialità massima. Sono così chiamate perchè sono prive di ruota libera, quindi non si può mai smettere di pedalare fino a quando la ruota posteriore è in movimento, simpatico no? Esteticamente splendide, semplici ed essenziali sono senza dubbio la fenomenologia del momento, tant’è che molte aziende produttrici hanno inserito nel loro catalogo  questi gioielli nati per una nicchia di mercato, il ciclismo su pista per l’appunto.   Hanno una linea essenziale, anni Ottanta o vintage, come si dice ora. Senza orpelli tecnologici. Inutili secondo alcuni ma a mio giudizio estremanente STILOSE. Salire in sella ad una bici senza nessuna forcella da regolare, senza nessun rapporto da inserire o reggisella telescopico da alzare o abbassare, semplicemente pedalare senza sentire null’altro che il rumore del vento, magari all’alba (come ci insegna il nostro amico teo) per andare a prendere il pane o per tornare dal lavoro credo che sia il modo migliore per sentirsi bene! E se tutto questo...

Where the trail ends!

Se vivete la MTB come libertà, gioia e luoghi incontaminati da percorrere, senza mai guaradare il tempo ma semplicemente vivendo ogni singolo istante… bhè questo è il video per voi…. ENJOY!...